L'impegno politico, l'esilio e il rientro in patria

L'esilio in Europa e gli Stati Uniti

Registro degli stranieri sbarcati negli USA, 23 settembre 1940.
Cartoline dall'esilio di Sturzo inviata a mons. Luigi Caruso da New York nel 1943. Fronte. (Biblioteca Pio XI ¿ Diocesi di Caltagirone)
Cartoline dall'esilio di Sturzo inviata a mons. Luigi Caruso da New York nel 1943. Retro.
Edizione americana di The True Life, 1943.
The True Life, dattiloscritto con correzioni dell'autore e autorizzazione alla stampa.

La politica di Sturzo era fonte di quotidiane inquietudini per il Vaticano e il papa, cedendo al ricatto dei fascisti scatenati contro le sedi del partito e dell'Azione Cattolica – di cui era stato anche Segretario Generale – sperava di pacificare gli animi, ritenendo non opportuno che un sacerdote fosse a capo dell'opposizione al governo. Inutili i tentativi di mediazione di p. Pietro Tacchi Venturi SJ tra Santa Sede e Mussolini. Quest'ultimo, in una conversazione con il cardinale Gasparri, disse che non avrebbe potuto rispondere «della vita di Sturzo qualora questi non avesse lasciato il Paese».

Sturzo obbediva, ben consapevole delle conseguenze per il partito, ridotto «ad un puro organismo elettorale alla mercé di qualsiasi governo».

Andrà a Londra prima e negli Stati Uniti dopo; un ventennio che Sturzo seppe rendere particolarmente fecondo con un'incessante attività giornalistica e politica. Durante l'esilio matureranno alcune tra le sue opere più note e originali: “La vera vita. Sociologia del soprannaturale”, “L'Italia e l'ordine internazionale”, “Problemi spirituali del nostro tempo”.

Nel 1924 sarà costretto, in obbedienza alle gerarchie ecclesiastiche, ad un esilio che durerà ventidue anni, un allontanamento preparato con le dimissioni da segretario politico del partito – volute da papa Pio XI nel luglio del 1923 – dopo la marcia su Roma nell'ottobre 1922 dei fascisti.

Bibliografia