Beni architettonici
- Roana (VI)
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Parrocchia di San Luigi Gonzaga
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Diocesi
Padova
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Regione ecclesiastica
Triveneto
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Tipologia
chiesa
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Qualificazione
parrocchiale
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Denominazione principale
Chiesa di San Luigi Gonzaga
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La chiesa di Treschè Conca, intitolata a San Luigi Gonzaga, è costituita da un'unica navata a cui si aggiungono presbiterio e abside, oltre a cappelline laterali.
Misura in navata circa 24,00 ml. di lunghezza e circa 11,00 ml. di larghezza; il presbiterio è largo circa 6,00 ml. e lungo circa 7,00 ml.
L’interno della chiesa presenta una navata unica, con soffitto a vela. La cupola sopra il presbiterio è cieca. La monotonia della navata unica è alleggerita dall’uso di semipilastri con capitelli ionici e del fregio, continuo lungo i muri della navata e del presbiterio. L’illuminazione dall’esterno è fornita da quattro finestre semicircolari, una per ciascuna cappella, e da altre due per il presbiterio, al quale si accede dalla navata mediante una gradinata di tre gradini di marmo rosso. La navata è separata dal presbiterio dalle balaustre, ricollocate per fare posto all’altare centrale, sul quale si celebra la messa in ottemperanza col nuovo rito. L’altare maggiore, costruito con marmi di vari colori, è ora usato solo per conservare il ciborio. L’organo, con la cantoria, si trova sopra il portico di entrata ed è accessibile mediante una scala a chiocciola. Il battistero, un tempo collocato lungo il muro orientale, vicino alla porta frontale, si trova ora lungo lo stesso muro, ma molto più a nord. Alla parte nord della chiesa si trova la sacrestia che con i due corridoi di collocamento alla navata avvolge tutto il presbiterio. La sacrestia fu usata in passato anche per dare rappresentanze teatrali.
Lungo le pareti laterali della navata sono collocati quattro altari, due per lato, dedicati a San Giuseppe, Sacro Cuore, San Francesco e alla Madonna, i due ingressi laterali, e il fonte battesimale.
Il portale d’ingresso si trova in facciata principale ed è accompagnato da una bussola d’ingresso con nr. 2 porte laterali e un portone frontale.
Per quanto riguarda la copertura della navata, siamo in presenza di un sistema tradizionale costituito da capriate in legno a supporto di una orditura di travi e moraletti, sui quali vi è un tavolato in legno di chiusura e il manto di copertura in lamiera grecata preverniciata.
Sulle capriate portanti sono collocati, alla base della catena, delle travi circolari di appoggio ai pioli di sostegno delle centine del controsoffitto. Quest'ultimo è costituito, per la parte ispezionata, da cantinelle lignee, fissate a centine e travature, sempre in legno. -
- Facciata
- La facciata esterna della chiesa è di stile neoclassico. Il frontone triangolare poggia su una trabeazione sostenuta da quattro semicolonne con capitello corinzio ed una mensola, introdotta, quest’ultima, in sostituzione della semicolonna centrale per collocarvi la porta. Nelle nicchie dalla facciata, rimaste vuote per quasi un secolo, fanno ora bella mostra le statue di S. Pietro e di S. Paolo.
- Facciata
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- 1795 ‐ 1798 (costruzione intero bene)
- La costruzione della Chiesa di Treschè Conca ha avuto inizio nell’anno 1799, data in cui il paese si separa dal Comune di Cogollo del Cengio per costituirsi in Comune autonomo. Il fabbricato fu costruito in forza della licenza di costruire datata 13 Luglio 1795 rilasciata dal Vescovo di Padova. Essa è dedicata a San Luigi Gonzaga e fa parte della diocesi di Padova. Un passaggio tratto dal Libro “Miscellanea di sacro e profano di Luigi Calderaro” cita: “Nel 1793 il Doge di Venezia, richiesto dagli ordinari Vescovi di Vicenza e Padova, autorizza i villici abitanti delle contrade montane di Treschè Conca di costruirsi un oratorio, che negli anni successivi, 1795-1797, fu trasformato in chiesa, benedetta nel 1798”. La storia, narrata nei vari libri scritti da abitanti del paese ed emigranti in stati esteri, sottolinea infatti come la prima messa cantata fu celebrata l’8 Dicembre 1798.
- 1805 ‐ 1835 (danni e completamento intero bene)
- La Chiesa parrocchiale subì diversi danni provocati dall’acqua e dalla neve soprattutto nell’anno 1805 quando il primo rettore, Don Pietro Boscardin definisce così il luogo di culto “a causa della neve, seguita da acqua e vento, la chiesa era ridotta una peschiera, cosicchè per due giorni ho dovuto omettere di celebrare la S. Messa”. I fondi stanziati per le opere necessarie, erano stati spesi. Si rese necessario quindi ricorrere alla generosità dei parrocchiani che stentavano a vivere, carichi di debiti. Da una nota lasciataci dal parroco don Domenico Panozzo “Ostarello” si apprende che negli anni 1827-1828 fu fatto il pavimento della chiesa e negli anni 1833-1835 furono finalmente intonacati i muri.
- 1821 ‐ 1861 (manutenzione intero bene)
- Un passaggio tratto da un libro cita: “Don Domenico Panozzo Ostarello ci ricorda, che l’altare della Madonna, comperato da un certo Antonio Pedron, fu portato a Treschè Conca nel giorno della Madonna della Neve del 1823 dall’Eremo della Bregonza, ed eretto in chiesa in novembre di quell’anno. L’altare maggiore era stato acquistato a Padova dall’altarista Danieletti, di S. Agostino di quella città. L’altare fu portato a Treschè Conca il 24 novembre 1821 e in quello stesso giorno fu portata in paese anche l’immagine della Madonna, acquistata dalla signora Cattina Bettanini”. I lavori però non furono eseguiti nella miglior regola dell’arte e nel 1861 il vescovo Manfredini la trovò in condizioni disastrose, in estremo bisogno di lavori per evitare che crollasse. Inoltre, era diventata, ancora una volta, troppo piccola per la popolazione del paese.
- 1882 ‐ 1890 (ampliamento inteor bene)
- Le nascite in quel periodo superavano già la trentina l’anno. Nel 1882 la chiesa aveva l’altare maggiore ed altri due altari, a ridosso dei muri laterali. Nel 1884 presero il via i lavori per l’ampliamento. Sotto la direzione di don Pietro la chiesa fu ingrandita alla misura attuale (periodo 1882-1890). La costruzione delle due nicchie per gli altari di S.Giuseppe e di S.Antonio, e quella della sacrestia fecero parte di questo progetto. La rivestitura della facciata in pietra della val di Gievano fu fatta sotto la direzione del parroco successivo, don Pietro Dal Cason, che provvide anche alla decorazione interna dell’edificio.
- 1914 ‐ 1919 (1 guerra mondiale intero bene)
- Come per la maggior parte delle Chiese sparse nel territorio dell’Altopiano di Asiago la storia racconta come i luoghi di culto furono sottoposti alle forti pressioni e distruzioni provocate dai due conflitti mondiali, soprattutto la Prima Guerra Mondiale, che vide il territorio Altopianese quasi completamente distrutto dai bombardamenti Austro-Ungarici. Anche la Chiesa di Treschè Conca subì diversi danni dal primo conflitto mondiale i cui bombardamenti distrussero la parte posteriore e danneggiarono, in parte, la neoclassica struttura architettonica della parte anteriore. Al ritorno del profugato, nel 1919, la chiesa era ridotta in uno stato pietoso, rimanevano in piedi solo il muro frontale e quelli laterali comprese le due cappelle. Tali muri erano quelli dell’allungamento degli anni 1882-1890. Il resto erano solo macerie.
- 1926 ‐ 1927 (ricostruzione intero bene)
- Quando il nuovo parroco, don Flavio Settin, prese possesso della chiesa fece racchiudere l’area compresa fra il muro frontale e le due cappelle laterali con un muro provvisorio, in mattoni, e fece ricoprire quello spazio per usarlo come chiesa durante i lavori di ricostruzione. La chiesa, ricostruita, fu riconsacrata il giorno 26 novembre 1926 da mons. Liviero, vescovo di Città di Castello, su delega da parte del vescovo di Padova, mons. Elia dalla Costa. Si dovette fare ricorso alla vendita di parte della prebenda parrocchiale perché la fabbriceria aveva deciso di costruire le cappelle della Madonna e del Sacro Cuore per abbellire la costruzione e renderla più omogenea, oltre al fatto che gli stanziamenti del governo si dimostravano insufficienti. Tali lavori di ristrutturazione portarono tra il 1924 e il 1926, alle riedificazione e all’assestamento della parte solo lesionata dalla chiesa la quale, il 29 novembre 1927, potè essere consacrata dal Vescoco Mons. Liviero.
- 1927 ‐ 1948 (abbellimenti intero bene)
- Nel 1927, sopra l’altar maggiore, fu collocata la pala raffigurante la gloria di San Luigi, opera del prof. Dalla Colletta. In quello stesso anno fu inaugurato il nuovo organo. Fu il primo organo a suonare, dopo la guerra, nelle chiese dell’altopiano. L’opera che merita più menzione di tutte si compì tra il 1947 e 1948. Riguarda l’abbellimento pittorico nell’interno della chiesa, condotto a termine dal prof. Mattielli di Soave. Nel 1947, su iniziativa del parroco don Ernesto Vialetto, fu deciso di abbellire la chiesa e di decorarne con pitture i muri ed il soffitto. Fu commissionato un artista da Soave (Verona), Alfonso Mattielli appunto, di preparare alcuni schizzi sui quali basare il lavoro finale. Questi furono subito approvati e l’intera opera fu completata nel 1948. Si ricorda in modo particolare, il sacrificio fatto dalle donne del paese, alle quali era stato chiesto di rinunciare a parte dei loro “ori” per la chiesa. Questi “ori” dovevano essere barattati con lamelle d’oro.
- 1952 ‐ 1982 (manutenzione vari ambiti)
- La chiesa, in seguito ebbe bisogno di altri restauri ed abbellimenti che iniziarono nel 1952 con l’aggiustamento del tetto e nel 1957 con un rivestimento interno, nella parte bassa, in marmo. In sacristia venne effettuato l’impianto idrico, premessa di quello del riscaldamento realizzato nel 1960. La chiesa subì, nel 1962, il tremendo scossone della tromba d’aria, che divelse il suo tetto e lo scaraventò parte nella piazza, nell’orto della canonica antistante, parte fino alla contrada Sculazzon. Si eseguì quindi un lavoro di ripristino della copertura, dalle parti portanti in legno al manto di copertura in lamiera. Anche le grondaie vennero rifatte e durarono fino al 1982 anno in cui furono sostituite.
- 1964 ‐ 1991 (abbellimenti intero bene)
- Nel 1964, si operarono altre migliorie: illuminazione al neon e riscaldamento. Inoltre nello stesso anno il pavimento, in legno, fu rimpiazzato con il nuovo massicciato di bitume e piastrelle. Nel 1966 la chiesa ebbe un’illuminazione più moderna. Nel 1968 i banchi furono migliorati con inginocchiatoi imbottiti e ribaltabili. Nel 1986 si è intrapresa l’opera di revisione e di restauro della parte interna della Chiesa lesionata dalle inclemenze atmosferiche. Altri lavori di lucidatura alle pareti, di rinfrescatura e ritocchi alle pitture, di lustratura della facciata della chiesa, insieme ad altre piccole manutenzioni come la ripulitura, la revisione e sostituzione di parti dell’organo, vennero eseguiti fra gli anni 1984-1991. La seconda notevole realizzazione di riferisce alla posa del nuovo pavimento. Nel 1991 si era presentata l’occasione di un dono di pavimento. Il parroco don Alfredo Neri non ci pensò due volte e diede corso ai lavori, condotti a termine in meno di un mese.
- 1992 ‐ 1992 (restauro bussole)
- Nel 1992 furono restaurate, conservandone l’originale forma e funzionalità, le tre bussole con le porte, installate ancora nel 1923, e fu costruito ex novo, il massiccio portone principale.
- 2018 ‐ 2018 (restauro e consolidamento Copertura)
- Restauro e consolidamento copertura
- 1795 ‐ 1798 (costruzione intero bene)
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- presbiterio ‐ intervento strutturale (1970)
- La chiesa di Treschè Conca è composta da una navata centrale che conduce dal portone d’ingresso fino all’altare maggiore. Nei due lati sono dislocate delle nicchie che accolgono nr. 4 altari minori dedicati alla Madonna, Sacro Cuore, San Giuseppe e S. Antonio. L’altare maggiore è in stile lombardesco ed è realizzato in marmo locale misto al biancone di Pove. La parte centrale è composta da colonnine con ornamento a “Fiore di pesco” che sostengono il piano in marmo che accoglie la piccola aggraziata cupola di ciborio. La parte centrale si trova sopraelevata rispetto all’altar maggiore. Dislivello ricoperto da nr. 3 alzate in marmo. L’ingresso allo stesso è chiuso da balaustrate formate da colonnette di marmo biancone di Pove. Nei due lati interni vi sono delle colonne in marmo con ricavate delle nicchie che contengono ornamenti liturgici.
- presbiterio ‐ intervento strutturale (1970)
- Il battistero, un tempo collocato lungo il muro orientale, vicino alla porta frontale, si trova ora lungo lo stesso muro, ma molto più a nord.
- presbiterio ‐ intervento strutturale (1970)
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Data di pubblicazione
19/05/2022
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Fonte dei dati
Scheda di Censimento dei beni architettonici (Diocesi di Padova)