Beni architettonici
- Palombara Sabina (RM)
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Parrocchia di San Biagio Vescovo e Martire
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Diocesi
Sabina - Poggio Mirteto
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Regione ecclesiastica
Lazio
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Tipologia
chiesa
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Qualificazione
parrocchiale
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Denominazione principale
Chiesa di San Biagio Vescovo e Martire
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La chiesa parrocchiale dedicata a San Biagio di Palombara Sabina prospetta su una piazza panoramica adiacente al borgo antico dall’urbanistica concentrica che conduce al Castello Savelli. La Chiesa è una costruzione che risale molto probabilmente intorno al X-XI secolo dove un tempo sorgeva una piccola cella. Nel XII secolo la cella fu inglobata in una costruzione più grande e più consona alle accresciute esigente del borgo. Di questa ricostruzione rimane una lapide nella parete destra nella bussola destra, dove viene riportata anche la nuova dedica della Chiesa. Restaurata e ampliata più volte nei secoli, l’ attuale conformazione risale al XIX secolo mentre la facciata fu restaurata nel 1943, l’ultimo intervento di restauro risale al 1998. La chiesa presenta una facciata tripartita con il corpo centrale terminante a timpano e due corpi laterali più bassi dal profilo piano, ornato da una serie di paraste e rivestito in travertino. La chiesa possiede tre ingressi a cui si accede tramite una breve scalinata. L’impianto planimetrico della chiesa è composto da tre navate con abside semicircolare, nella navata laterale destra sono presenti la sacrestia e la cappella del SS. Salvatore contenente al centro un’icona del XIV secolo raffigurante il Cristo Salvatore. Le navate sono divise da quella centrale da cinque arcate a tutto sesto sorrette da piloni su cui sopra corre una cornice aggettante. La navata centrale e le navate laterali sono coperte da volte, la volta della navata centrale è lunettata. Tutto l’interno è decorato con pitture, il pavimento della navata centrale è in marmo bianco con inserti quadrati scuri mentre nel presbiterio troviamo un pavimento in marmo policromatico.
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- Facciata
- La facciata realizzata nel XX secolo, presenta una cortina in travertino bianco ed tripartita da tre corpi differenti, uno maggiore e due minori laterali i quali corrispondono alle tre navate interne e sono dotate ognuno di un portone di ingresso ligneo. Il corpo centrale presenta quattro lesene lisce a tutta altezza terminante con capitelli in stile corinzio poggianti su basamenti addossati ed al tempo stesso sono tra loro interconnesse da un sottile cornice aggettante; al centro si innesta un arco cieco inserito tra le lesene stesse posto ad inquadrare il portone centrale. Quest’ultimo è concluso da un timpano aggettante che poggia su mensole a girali capovolti sul quale è collocata una statua delle vergine Maria mentre i due ingressi laterali hanno dei semplici architravi sormontati da due archi a tutto sesto. I corpi laterali sono più bassi e terminano in due balaustrine addossate ad altrettante semivolute connesse al corpo centrale, mentre quest’ultimo è più altro e si conclude da un timpano dentellato e leggermente aggettante sotto il quale scorre una trabeazione dove è incisa il titolo della Chiesa : “D.BLASIO PNO a JUB MCML”.
- Impianto planimetrico
- L'edificio ha una pianta composta da tre navate con abside indistinta a terminazione semicircolare. Le navate sono divise da quella centrale da cinque campate, nella navata laterale sinistra sono presenti due cappelle e la sagrestia.
- Struttura e coperture
- La struttura portante è in muratura portante composta da pietrame di cava grossolanamente squadrata disposta in filari orizzontali mentre gli archi delle finestre sono in laterizio. Tutti le parti dell’edificio sono coperti da volta, in particolare la navata centrale è coperta da una volta a botte con cinque lunette coincidenti con la larghezza delle campate, l’abside semicircolare è coperto da una volta botte e si conclude con una calotta semisferica. Le navate laterali presentano anch’esse delle volte. La navata centrale è coperta da un tetto a due falde coperte da tegole in laterizio, mentre le cappelle laterali sono coperte da una sola falda e il presbiterio è coperto da un tetto a padiglione.
- Campanile
- A sinistra del presbiterio inserito nel complesso parrocchiale è presente una torre campanaria, a base quadrata terminante con una cella campanaria monofora con copertura a piramide e costruita in pietra calcarea.
- Pavimenti e pavimentazioni
- Il pavimento delle navate è in marmo bianco con inserti squadrati in marmo nero. Il pavimento del presbiterio è composto da marmo policromatico.
- interni
- L’interno è intonacato e pitturato a decorazione: in contro facciata è presente un organo, mentre sia sulla volta che nel catino absidale che nella cappella di S. Vittorio, vi sono affreschi del XIX secolo di Raffaele Casnedi in parte figurativi rappresentanti storie e trionfo di San Biagio, ed in parte decorativi: fingenti apparati in stoffa nel catino absidale o ancora finto marmo. Lo stesso Casnedi è l’autore del dipinto della volta della navata centrale “l’Allegoria della Fede, della Speranza e della Carità” . Al centro dell’abside, incorniciata da un altare ottocentesco composto da colonne timpano è conservata la tavola della “Madonna delle Neve” datata 1470 e opera di Antonio da Viterbo. Nella seconda cappella laterale è conservata la tavola del “ Cristo Salvatore” opera datata metà del XIV secolo.
- Facciata
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- X ‐ XI (menzione intero bene)
- un primo edificio, forse una piccola cella, dedicata al Santo vescovo e martire è attestata tra il X e l'XI secolo.
- 1101 ‐ 1101 (costruzione intero bene)
- nel 1101 la chiesa fu costruita dal conte Ottaviano sui resti di un edificio precedente, forse una cella, così come è ricordato da un'iscrizione murata nella chiesa.
- XIII ‐ XIII (ampliamento intero bene)
- nel corso del XIII secolo, la chiesa fu ampliata per volontà dei Savelli che, nel frattempo, erano diventati Signori di Palombara.
- 1587 ‐ 1587 (consacrazione intero bene)
- nella visita pastorale del cardinale Andrea Corsini, questi ricorda che la chiesa fu consacrata una seconda volta nel 1587.
- 1779 ‐ 1782 (menzione intero bene)
- nella visita pastorale del cardinale Andrea Corsini, questi descrive dettagliatamente l'intero edificio, ricordandone la fondazione nel 1101 e la consacrazione nel 1587. A seguire ne descrive tutti gli altari.
- XIX ‐ XIX (decorazione volta e catino absidale)
- nel corso del XIX secolo Raffaele Casnedi affrescò la volta, il catino absidale e la cappella di San Vittorio con storie di San Biagio.
- 1943 ‐ 1943 (restauro facciata)
- nel 1943 la facciata dell'edificio fu interamente restaurata, così come si presenta oggi.
- 1965 ‐ 1975 (adeguamento liturgico presbiterio)
- tra il 1965 e il 1975 fu realizzato un primo adeguamento liturgico dell'altare maggiore, con l'aggiunta di arredo: fu collocata una mensa mobile disposta secondo le indicazioni liturgiche post conciliari. In un primo momento l’altare maggiore con la mensa a muro contenente la custodia Eucaristica e sormontato dall’edicola contenente l’immagine della Madonna delle Neve non subirono interventi
- 1998 ‐ 1998 (restauri intero bene)
- nel 1998 l'intero edificio fu oggetto di una complessa campagna di restauri: è stato realizzato l'impianto elettrico e un secondo adeguamento liturgico. In questo intervento tutto il presbiterio ha subito una radicale modifica. La custodia Eucaristica con il tabernacolo in marmo è stato posto nella parete di fondo della navata laterale destra su un altare in marmo policromatico, l’altare a muro è stato smontato ed è stato realizzata una nuova mensa in marmo policromatico:nel catino absidale è stata realizzata la sede. L’ambone è in legno.
- X ‐ XI (menzione intero bene)
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- Presbiterio ‐ aggiunta arredo (1965-1975)
- Un primo intervento ha riguardato la collocazione di una mensa mobile disposta secondo le indicazioni liturgiche post conciliari. In un primo momento l’altare maggiore con la mensa a muro contenente la custodia Eucaristica e sormontato dall’edicola contenente l’immagine della Madonna delle Neve non subirono interventi.
- Presbiterio ‐ intervento strutturale (1998)
- In questo intervento tutto il presbiterio ha subito una radicale modifica. La custodia Eucaristica con il tabernacolo in marmo è stato posto nella parete di fondo della navata laterale destra su un altare in marmo policromatico, l’altare a muro è stato smontato ed è stato realizzata una nuova mensa in marmo policromatico; nel catino absidale è stata realizzata la sede. L’ambone è in legno.
- Presbiterio ‐ aggiunta arredo (1965-1975)
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Data di pubblicazione
19/05/2022
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Fonte dei dati
Scheda di Censimento dei beni architettonici (Diocesi di Sabina - Poggio Mirteto)