Il suo attuale aspetto in forme tardo rinascimentali, con l’aggiunta del triportico nel seicento – con quattro colonne di granito, la costruzione della sacrestia nel settecento, le decorazioni esterne con lesene e cordonature completamente intonacato, che ne hanno alterato notevolmente il suo assetto originario, inducono a una datazione dell’edificio di epoca rinascimentale con aggiunte barocche, ma tutto ciò non deve trarre in inganno, l’impianto planimetrico del battistero e la sua dedicazione ai martiri Gervaso e Protasio rendono probabile l’esistenza sin dal V secolo di una pieve comprendente tutto il territorio sudoccidentale del Lago Maggiore. Alla pianta quadrata dell'esterno corrisponde all’interno un ottagono con nicchie alternativamente rettangolari e semicircolari, ricavate nello spessore del muro, molto simili ai mausolei romani, che nel V - VI sec. i cristiani trasformavano da luoghi di morte in luoghi di vita. Nell’interno il tiburio ottagonale, sui cui lati originariamente si aprivano delle finestre, sostiene una volta a spicchi con costoloni ad arco ribassato del XII sec., poggianti su mensole romaniche decorate; l’alta volta romanica è completamente affrescata, con al centro l'Eterno con il globo crociato.