Sisma maggio 2012

L'arte nell'epicentro. Da Guercino a Malatesta. Opere salvate nell'Emilia ferita dal terremoto

Sala del museo durante la mostra 'L'arte nell'epicentro: da Guercino a Malatesta, opere salvate nell'Emilia ferita dal terremoto', svoltasi nel Museo Benedettino e Diocesano d'Arte Sacra Nonantola dal 16 marzo 2013 al 16 marzo 2014.
Stuffione, chiesa  parrocchiale (santuario)  della  Beata Vergine delle Grazie
Giuseppe Maria Crespi, XVIII sec. (1723 ante), Transito di San Giuseppe
olio su tela; cm. 300 x 208
Finale Emilia, chiesa di Sant'Agostino, o del Seminario, Giovan Francesco  Barbieri,  detto  il  Guercino, La Madonna con Gesù Bambino appare a San Lorenzo, olio su tela; 
cm. 270 x 144
Sala del museo durante la mostra 'L'arte nell'epicentro: da Guercino a Malatesta, opere salvate nell'Emilia ferita dal terremoto', svoltasi nel Museo Benedettino e Diocesano d'Arte Sacra Nonantola dal 16 marzo 2013 al 16 marzo 2014.
Finale Emilia, chiesa parrocchiale dei SS. Filippo e Giacomo, Madonna addolorata con Cristo morto sulle ginocchia (la Pietà)Terracotta dipinta; cm. 70 x 56 x 40 ca.
L'interessante scultura testimonia la presenza a Finale del movimento dei battuti o flagellanti affiliati all'antica confraternita dell'Annunziata che officiava  l'omonima  chiesa  dal  XV secolo.

“Le opere d’arte, sottratte con coraggio e generosità alla distruzione, diventano semi di un nuovo atto di creazione, simboli di una ricostruzione e di una rinascita possibile”. Queste poche parole del Cardinale Gianfranco Ravasi hanno ben colto l’essenza profonda che ha spinto l’Arcidiocesi di Modena-Nonantola ad allestire un’esposizione di opere d’arte recuperate dalle chiese terremotate.

L’inedita e straordinaria raccolta d’arte che al Museo si è costituita nell’estate del 2012, formata da un centinaio di opere salvate da chiese del territorio modenese lesionate dal sisma, ha offerto nuove e interessanti opportunità di valorizzazione.

Dopo i primi momenti dell’emergenza, in cui il deposito del Museo è divenuto prezioso luogo di ricovero per le opere d’arte illese, ma ‘orfane’ delle loro sedi originarie, si è passati all’elaborazione di un progetto espositivo che permettesse a questi testimoni di arte e devozione di abbandonare le fredde ombre dei depositi per entrare nuovamente a colloquio con le loro comunità. I dipinti e le statue che per secoli hanno ornato gli altari e le cappelle delle chiese potevano diventare segno di una speranza di ricostruzione non solo materiale, ma anche e soprattutto culturale, sociale, spirituale.

Queste sono le premesse che hanno portato all’ideazione della mostra “L’arte nell’epicentro. Da Guercino a Malatesta. Opere salvate nell’Emilia ferita dal terremoto” inaugurata il 16 marzo 2013 presso il Museo Benedettino e Diocesano d’Arte Sacra di Nonantola.

 

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