Diocesi di Capua

Chiesa di Maria Santissima Assunta in Cielo

La cattedrale di Capua viene fondata nell’anno 856, per volere del vescovo capuano Landulfo; la pianta del primitivo impianto presumibilmente risultava di dimensioni ridotte rispetto alla configurazione di età moderna, con uno spazio a tre navate suddiviso da colonne di spoglio provenienti probabilmente dall’antico anfiteatro o basilica dei Santi Apostoli (già antico Tempio di Marte). Nel periodo compreso tra il 1072 e il 1086 la struttura viene trasformata per iniziativa del vescovo Erveo, realizzando contestualmente la costruzione del quadriportico (detto del “Paradiso”), del succorpo e del coro, di forma circolare e posto al centro della navata principale, secondo le indicazioni del tempo. Nel XV secolo, durante l’episcopato dell’arcivescovo Gaetano Giordano, viene eseguito un ampliamento della chiesa verso oriente, si trasformano le volte delle navate laterali e si ristruttura l’antico quadriportico medievale. Agli inizi del XVI secolo l’impianto viene adeguato ai dettami controriformistici, codificati dalle Instructiones del Cardinale Carlo Borromeo; in tale contesto viene compiuto lo spostamento del coro (collocato nell’abside), dell’ambone e della cattedra vescovile, sistemati nei pressi dell’area presbiteriale. Un consistente intervento di trasformazione dell’apparato decorativo, con la creazione delle cappelle con ingresso dalle navate laterali, su progetto dell’architetto Bastiano Cipriano e per volere dell’arcivescovo Nicola Caracciolo, viene realizzato tra il 1719 e il 1724. Mentre invece nel 1803 si provvede alla sistemazione dell’atrio e alla creazione di un parapetto sul loggiato con apposizione di statue di santi; al centro della composizione, prospettante su piazza Duomo, è posizionata la statua di Santo Stefano realizzata da Angelo de Viva. Negli anni 1854-1858, per iniziativa dell’arcivescovo Giuseppe Cosenza, viene eseguito un restauro stilistico degli interni in stile neorinascimentale su progetto di Federico Travaglini (già autore del “restauro” neogotico della chiesa di San Domenico Maggiore a Napoli), che trasforma totalmente gli interni della Cattedrale privilegiando, in tema di revival, il periodo artistico maggiormente rappresentato nell’impianto della chiesa madre capuana. In seguito ai bombardamenti della seconda guerra mondiale, nell’estate del 1943, la cattedrale risulta parzialmente distrutta: crollo della navata centrale e della zona presbiteriale; restano pressoché intatti il quadriportico di ingresso, la cripta e una parte della navata laterale destra. Nel 1958, dopo un lungo e controverso lavoro di ricostruzione, la nuova chiesa viene consacrata e dedicata a Maria Santissima Assunta in Cielo (era già intitolata ai Santi Stefano e Agata). In relazione agli adeguamenti della riforma liturgica è stato posto l’altare conciliare al centro del presbiterio, con un paliotto con elementi lignei in oro zecchino di epoca barocca; sul fondo è stato posto un vecchio altare barocco di impostazione tridentina proveniente da una chiesa distrutta di Capua. Nel presbiterio è da segnalare soprattutto il vasto scenografico apparato decorativo nell’abside e nel lato destro della tribuna (opposto al nuovo coro ed eseguito in seguito alla ricostruzione dell’impianto); in tale contesto sono stati realizzati gli affreschi, sull’intero e ampio fondo dell’area absidale (Santissima Trinità con cori di angeli e santi) e sul lato destro in tre riquadri (al centro l’Ultima Cena, e ai lati scene della Vita di Gesù Cristo), da Paolo Rivetta (1961). Il nuovo ambone (sulla destra del presbiterio) è stato realizzato nel 1966, in uno spazio ricavato nel lato destro del presbiterio; ancora minimi aggiustamenti sono stati compiuti per un intervento di restauro (1992, legge post-terremoto) gestito dal Provveditorato alle Opere Pubbliche.

Pianta

1. Altare

2. Ambone

3. Sede Episcopale

4. Custodia Eucaristica e spazio per l’adorazione

5. Sede del Celebrante

6. Cappella feriale

7. Battistero o spazio per la celebrazione del battesimo

8. Disposizione dei fedeli

9. Penitenzieria o spazio perla celebrazione della riconciliazione

10. Sagrato

11. Apparato iconografico

Chiesa di Maria Santissima Assunta in Cielo

Data del rilievo: 2003

FONTE

S. di Liello, P. Rossi, Le cattedrali della Campania. Architettura e liturgia del Concilio Vaticano II, Milano 2003

ULTIMA MODIFICA

30/06/2017

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