• È stato un discepolo dell'apostolo Paolo e, in seguito, di Pietro. Secondo la tradizione cristiana, è ritenuto l'autore del Vangelo secondo Marco. È venerato come santo da varie Chiese cristiane, tra cui quella cattolica, quella ortodossa e quella copta, che lo considera proprio patriarca e primo vescovo di Alessandria. Lo si vuole nato a Cirene e cugino di s. Barnaba. Rimane ubbidiente alla legge di Mosè fino dopo la risurrezione di Gesù, quando è da s. Pietro convertito alla fede cristiana, istruito e creato sacro ministro. Dalla sua conversione in poi non si stacca più dal principe degli Apostoli, da cui è amato come tenero figliuolo, come lo chiama in una sua lettera. Il suo Vangelo, come dicono i Ss. Padri, non è altro che la predicazione di s. Pietro fissata sulla carta. Accompagna l'Apostolo nei suoi viaggi a Roma, dove appunto scrive il suo Vangelo in lingua greca, la più parlata in quei tempi. Ordinato vescovo, è mandato in Egitto a predicare il santo Vangelo. Confermando la sua predicazione con l'esempio di una vita santa e penitente, con innumerevoli prodigi, aiutato dalla divina grazia fonda in Alessandria una fiorente comunità. Subisce un martirio lungo e crudele: è legato ad una fune e trainato da un cavallo per luoghi sassosi e scoscesi.