• Belisario Corenzio è stato un pittore greco. Si trasferì a Napoli dalla Grecia, dove nacque, ad Akaia, nel 1558. Nel 1609 i benedettini gli affidarono la decorazione delle volte della navata, del transetto e del coro della chiesa dei Santi Severino e Sossio, dove aveva dipinto anche alcune cappelle. Fra queste gli va verosimilmente ascritta-come afferma pure Bernardo De Dominici-la decorazione della cappella Medici di Gragnano, con le Storie di san Benedetto, Mauro e Placido (ante 1593). Lo schema della volta medicea recuperava la traccia lasciata a Napoli vari decenni prima da Giorgio Vasari e portato avanti nella certosa di San Martino da un'intera nuova generazione di artefici provenienti dalla Roma di papa Sisto V. Nel 1615 affrescò la volta lunettata dell'abside della chiesa di Santa Maria di Costantinopoli. Nel 1629 affrescò la cupola di Montecassino (persi per il bombardamento del 1944). Del pari perduti sono gli affreschi di una galleria del palazzo Capuano di Portici, distrutti a seguito dell'abbattimento della stessa, al fine di fare luogo all'attuale via Libertà. Assunzione della Vergine e cori di angeli, 1613, cappella Ravaschieri, chiesa di Santa Teresa degli Scalzi, Napoli È attribuito a lui le Storie della vita di Maria e Gesù della cappella Gagliardi della Cattedrale di Lucera. Operò per molti anni nella chiesa di Santa Maria la Nova. Creò quattro sue tele in Santa Maria del Popolo (Natale, Epifania e Presentazione, Riposo in Egitto). Corenzio morì tragicamente nel 1646 cadendo da un ponteggio nella chiesa dei Santi Severino e Sossio, dove è sepolto, mentre ritoccava gli affreschi del transetto.