• È un pedagogista, critico d'arte e politico italiano. Negli anni '30 a Firenze è allievo di Ernesto Codignola, dal quale impara ad apprezzare le teorie pedagogiche di John Dewey. Dopo la laurea viene avvicinato da Adriano Olivetti che lo ha notato per alcuni suoi articoli pubblicati sulla rivista «Il Ponte» diretta da Piero Calamandrei e gli chiede di collaborare alla rivista «Comunità». Ma la sua notorietà ha inizio quando Benedetto Croce lo spinge a pubblicare il suo primo libro. Dopo una breve parentesi di insegnamento nel capoluogo toscano, nel 1956 si trasferisce a Torino, dove traduce per la casa editrice Loescher tutti gli autori più innovativi in campo pedagogico e teorizza la sua maggiore intuizione: la pratica del lavoro di gruppo. Nel 1975 il Partito Comunista torinese lo candida come indipendente in consiglio comunale, nel quale entra dopo che un paio di eletti si dimettono per diventare assessori. Di concerto con l'assessore all'istruzione Gianni Dolino avvia l'iniziativa del tempo pieno e delle mense scolastiche nelle scuole torinesi. Rieletto nel 1980, si dimette per poter proseguire liberamente gli studi e gli insegnamenti. Nel 1981 su impulso della giunta Novelli fa parte del primo consiglio direttivo che fonda il Festival Cinema Giovani e il Torino Film Festival.