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Chiesa di Sant'Eusebio
La chiesa, correttamente orientata, è a pianta rettangolare: si tratta di un’aula unica absidata, affiancata dal campanile sul lato nord, in corrispondenza dell’abside. Essa sorge in posizione isolata, in un’area a verde delimitata ai lati dai percorsi stradali. Il prospetto principale si affaccia sulla via pedonale intitolata alla chiesa con un piccolo sagrato pavimentato in pietra grigia; al sagrato si accede dal cancello della recinzione metallica che circoscrive l’edificio sacro e le sue pertinenze. Nella zona a prato sul fianco sud della chiesa sono ubicati tre coperchi in pietra di antichi sarcofaghi; in aderenza sul fianco nord si sviluppa il corpo di fabbrica adibito a sacrestia.
La chiesa, in stile romanico, ha un’architettura semplice con una forma assimilabile alla capanna. Gli esterni sono intonacati e totalmente privi di decorazioni, non essendo neanche presente a coronamento delle facciate la tipica cornice lombarda in laterizio. Sul fronte sud e sulla parete curva dell’abside l’ultimo restauro, risalente agli anni 1988-93, ha volutamente lasciato a vista varie zone di muratura mista in ciottoli e mattoni, al fine di mostrare l’antica tessitura muraria.
Per accedere alla chiesa vi è un unico portone nella facciata principale con stipiti e architrave in pietra e timpano curvilineo sormontato da una finestra priva di cornici, così come sono prive di elementi decorativi le finestre che si aprono sugli altri prospetti (due rettangolari sul fianco sud e due monofore nell’abside). La parete sud è scandita da tre contrafforti a scarpa, segno dei problemi di stabilità strutturale che da sempre l’edificio ha avuto.
L’interno dell’edificio mette in evidenza due zone: l’aula assembleare di forma rettangolare e l’abside semicircolare sopralzata di due gradini.
L’aula assembleare è completamente spoglia ad eccezione del soffitto ligneo a cassettoni e di alcune zone affrescate; tutte le superfici verticali e l’abside sono imbiancati. Guardando verso l’altare, la parete di destra (sud) è disadorna e solamente ritmata dalla presenza delle due finestre rettangolari che si aprono nella parte alta. La parete di sinistra (nord) presenta un ciclo di affreschi ripartito in quattro riquadri con raffigurazioni sacre - San Lorenzo, Sant’Ambrogio, la crocefissione e la Madonna del Latte - risalenti al XIV-XV secolo; più recente è invece il dipinto murario raffigurante Santa Dorotea. In fondo alla parete settentrionale si apre la porta di collegamento con l’adiacente sacrestia.
L’aula è divisa dalla zona presbiterale da un arco a tutto sesto; dal soffitto pende, sospeso in posizione centrale davanti all’arco, un crocefisso in legno.
Il catino è tinteggiato di bianco così come la parete curva absidale, nella quale due importanti elementi riconducono all’origine romanica dell’edificio: la presenza di due finestrelle centinate con doppia strombatura e luce molto ridotta e i lacerti di decorazioni nello zoccolo della muratura raffiguranti una serie di animali fantastici intervallati da motivi vegetali, nei colori del rosso e del nero. Al centro della zona presbiterale è posizionata la mensa in serizzo ghiandone della Val Masino sorretta da un piedestallo; incassati nella muratura perimetrale absidale vi sono il tabernacolo e due piccole nicchie ad arco.
12/10/2023
Scheda di Censimento dei beni architettonici (Diocèse de Milano)