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Chiesa di San Pietro Martire
La chiesetta di S. Pietro Martire, cappella soggetta alla parrocchia di S. Stefano Protomartire, fu edificata nel 1656 in sostituzione di un edificio ad uso abitativo indicato dalla tradizione come casa natale di S. Pietro Martire. Nel corso del XVIII sec. l'edificio fu rinnovato internamente e nella facciata. Nel 1809 fu soppressa per decreto napoleonico ed adibita ad altri usi fino al 1861, anno in cui fu restaurata e riaperta al culto.
Esternamente l'edificio si presenta con facciata a capanna rivolta a meridione. Torre campanaria addossata al fianco orientale del presbiterio. Impianto planimetrico ad unica aula rettangolare, con presbiterio protetto da balaustra rialzato di tre gradini, concluso con un profondo coro a fondale piatto; lungo i fianchi dell’aula trovano sede l’altare di S. Pietro Martire, sul lato sinistro, e l’altare della Madonna con S. Domenico e S. Caterina, sul lato opposto, inquadrati in un’ampia archeggiatura modanata. Le pareti interne sono scandite da lesene con capitelli d’ordine ionico su cui si imposta l’alta cornice sommitale con fregio decorato; al centro del presbiterio si colloca l’altare maggiore in marmi policromi; sulla parete di fondo del coro è posta la pala raffigurante “S. Pietro Martire in gloria”, attribuita al pittore veronese Andrea Voltolini (1643-1720). L’aula è coperta da una volta a botte a sezione semiellittica, scandita da costolonature trasversali; il presbiterio è sovrastato da una volta a botte con unghie laterali. Copertura a due falde con struttura lignea portante e manto in coppi di laterizio. La pavimentazione è realizzata in quadrotte alternate in marmo rosso Verona e pietra bianca posate a corsi diagonali.
19/05/2022
Scheda di Censimento dei beni architettonici (Diocèse de Verona)