chiesa
parrocchiale
Chiesa di San Michele Arcangelo
La chiesa di San Michele Arcangelo sorge sul colle che sovrasta l'abitato di San Michele all'Adige, in una posizione panoramica dalla quale domina la valle dell'Adige, con orientamento canonico a est. L'edificio sacro è inserito tra i due corpi (antico quello meridionale, e moderno quello settentrionale) del convento agostiniano, storica sede della potente prepositura di San Michele all'Adige fondata per la benevolenza del vescovo Altemanno, che nel 1145 ne consacrò la chiesa. Il convento godette fin da subito del favore di numerosi benefattori, cosicché in poco tempo radunò sotto il proprio controllo un vasto territorio che comprendeva quello della pieve di Giovo (sospesa e assegnata alla prepositura all’atto della fondazione della stessa) nonché altri possedimenti che si estendevano nella val d'Adige verso nord, fino all'ospizio di San Floriano di Egna (entrato nei possedimenti del monastero nel 1318). Tale assetto rimase sostanzialmente invariato fino alla soppressione del convento nel 1807, in seguito alla quale i beni della prepositura furono incamerati dal governo austriaco. La struttura della chiesa medievale, rifabbricata pare nel 1267, fu interamente cancellata dalla costruzione del tempio attuale, la cui promozione si deve all'attività di Antonio Quetta, uno dei più illustri prevosti di San Michele, il quale curò anche l'edificazione dell'ala est del monastero. La ricostruzione barocca della chiesa viene comunemente assegnate agli architetti Stefano Panizza e Giovanni Barchetti in un torno di tempo compreso tra il 1665 e il 1682-1683, epoca alla quale risale la realizzazione dell’apparato decorativo interno della chiesa (opera dello stuccatore Antonio Castello e dei pittori Giuseppe Alberti e Ferdinand Wolfgang Ruprecht). La facciata a due spioventi è preceduta da un sagrato pensile, raggiungibile attraverso una scalinata di 38 gradini in tre rampe. Il prospetto è scandito dalla presenza di tre coppie di paraste corinzie poggianti su plinti squadrati, che ne determinano una ripartizione verticale in cinque settori, di cui quello centrale di ampiezza tripla rispetto ai laterali. Al centro si colloca il portale a frontale architettonico e una finestra serliana, mentre in ciascuno dei settori laterali si sovrappongono due nicchie centinate abitate da statue, separate le une dalle altre da medaglioni scolpiti. Oltre il cornicione marcapiano modanato, eminente in corrispondenza delle paraste, si innalza un frontone triangolare, anch'esso ripartito da lesene; al centro del timpano si colloca una mostra di orologio, abbellita lateralmente da due statue inserite entro nicchie rettangolari. Completano il disegno cinque obelischi ornamentali sommitali. La fiancata destra presenta due finestre lunettate in corrispondenza delle prime due campate della navata. Il lato sinistro è caratterizzato dall'emergere del corpo del vano scale del campanile (a tutta altezza) e di un corpo minore a pianta quadrangolare emergente in corrispondenza della sacrestia. Due monofore centinate si dispongono in corrispondenza del coro e altrettante finestre rettangolari sono aperte sul presbiterio. Sul lato est della sacrestia è presente un accesso secondario coperto da un portico a cinque arcate, al quale si sovrappone una loggia lignea con funzione di raccordo tra il complesso meridionale e quello settentrionale del monastero. L'interno si sviluppa a navata unica, ripartita in tre campate da coppie di paraste corinzie. Lateralmente alle prime due campate si aprono due coppie di cappelle a pianta rettangolare, inquadrate da ampie arcate centinate e collegate tra loro da passaggi arcuati. Nella terza campata sono presenti due nicchie per confessionali. Il presbiterio, rialzato su due gradini, è preceduto dall'arco santo a pieno centro; vi si affacciano due cantorie gemelle. Oltre il presbiterio si estende il coro dei monaci, ripartito in due campate da paraste corinzie.
19/05/2022
Scheda di Censimento dei beni architettonici (Diócesis de Trento)