chiesa
parrocchiale
Chiesa di San Felice da Nola
Orientata a est, la chiesa di San Felice da Nola di Pressano con l'attiguo cimitero sorge su un terrazzamento costruito a picco sulla valle dell'Adige. Dell'edificio sacro d'epoca romanica, documentato a partire dal 1163, rimane solo la torre campanaria, pur sopraelevata e rimaneggiata a più riprese. Il tempio medievale fu infatti rifabbricato in forme gotiche attorno al 1494, data ricordata da un'iscrizione collocata sopra il portale laterale. L'impianto tardogotico a tre navate fu rispettato in pianta anche nel prolungamento della navata condotto tra il 1906 e il 1910 su progetto dell'architetto Mario Sandonà, che nel prospetto principale volle introdurre invece stilemi neoclassici. A questi spetta il disegno dell'imponente facciata impostata su quattro semicolonne poste su fondo a intonaco con stillature, sostenenti una trabeazione modanata e determinanti una tripartizione del prospetto con settore centrale di dimensioni maggiori rispetto ai laterali. Nel settore centrale si colloca il portale maggiore architravato, sormontato da una lunetta affrescata. Il frontone trapezoidale è interrotto al centro da un attico profilato in alto da un cornicione modanato e centrato da un oculo circolare. Scudi privi di armi si dispongono sopra il portale maggiore e alla sommità dell'attico con mera funzione decorativa. La fiancata destra, affacciata su un'ampia piazza, è percorsa in basso da una zoccolatura profilata da lastre di pietra calcarea ed è scandita dalle aperture di quattro finestre lunettate, disposte in corrispondenza delle campate interne, frutto di un rifacimento seicentesco. Sul medesimo lato, in corrispondenza della terza campata, si colloca un portale archiacuto. La fiancata sinistra, cieca, è caratterizzata dalla successione dei volumi emergenti della centrale termica (nel cui lato ovest è stato reimpiegato l'antico portale maggiore gotico della chiesa), della cappella della Madonna del Rosario (il cui corpo presenta due finestre laterali) e della sacrestia. Quest'ultima, affiancata al presbiterio, ha tre finestre. Il presbiterio, illuminato da due finestre laterali, reca un barbacane appoggiato alla parete di fondo, ove è presente anche una finestra lunettata murata. A destra del presbiterio, su una bassa scarpa bugnata, si erge la torre campanaria, con il fusto segnato dalle aperture di strette feritoie e definito da cantonali in pietra a vista. La cella campanaria romanica a quattro bifore centinate ripartite da colonnine (ripristinata con il restauro del 1976) è sormontata da un attico compreso tra cornici lapidee eminenti, nel quale è inserito l'orologio (lato sud). Questo settore è sormontato a sua volta da un'ulteriore cella campanaria a quattro monofore archiacute, abbellita in alto da una cornice ad archetti pensili, oltre la quale si eleva un tamburo ottagonale illuminato da piccoli oculi circolari disposti nei lati principali. L'interno si sviluppa a pianta rettangolare, ripartita in tre navate di quattro campate da tre coppie di pilastri ottagonali, dai quali si dipartono i costoloni della volta reticolata. Sulla terza campata della navata sinistra, inquadrata da un'arcata a pieno centro, si affaccia la cappella della Madonna del Rosario. Il sacello, che presenta un pregevole apparato decorativo a stucco e affresco, venne rifatto nella forma presente nel 1696-1698 su progetto di Giuseppe Alberti ispirato a quello della cappella del Crocifisso nella Cattedrale di Trento. La decorazione dello stesso Alberti e della bottega del defunto stuccatore Giuseppe Aliprandi risale al 1700 circa. Il presbiterio a tre campate, rialzato su due gradini e raccordato alla navata dall'arco santo a pieno centro, venne rifatto nelle forme presenti da Giovanni e Antonio Sola a partire dal 1679.
19/05/2022
Scheda di Censimento dei beni architettonici (Diocesi di Trento)