chiesa
parrocchiale
Chiesa di San Vincenzo in Santa Maria al Calcinaio
La chiesa sorge a sud delle mura di Cortona, in un terreno collinare scandito da terrazzamenti sostenuti da muretti in pietra arenaria.
La posizione, imposta dalla devozione dell’immagine sacra, creò notevoli difficoltà nella costruzione, in particolare per la presenza di un ruscello che da Cortona scende a valle. Prima e durante l’edificazione della chiesa venne costruito un cunicolo sotterraneo in conci di pietra serena e coperto con volta a botte per incanalare le acque al di sotto della chiesa; a sud del sagrato, le acque del cunicolo ritornano nell’alveo naturale del ruscello.
La chiesa, in stile rinascimentale toscano, è a pianta a croce latina immissa; l’unica navata è lunga m.46 e larga m.11,30 e la crociera è larga m. 53,27.
Navata e transetto sono coperti da volta a botte e al loro incrocio si imposta l’alto tamburo ottagonale finestrato su cui poggia la cupola con lanterna.
La chiesa è un importante esempio di architettura rinascimentale con i caratteri tipici di questo stile basato sulla definizione dello spazio e sulla ricerca di proporzioni razionali; la sua pianta è stata costruita seguendo un preciso schema matematico come scrive P. Scapecchi: “la croce latina è proporzionata in modo che le tre braccia minori, uguali tra loro, siano lunghe un terzo della lunghezza del braccio maggiore e lo spessore delle mura sia un ottavo della lunghezza della navata”.
Internamente la suddivisione degli spazi è marcata dagli elementi architettonici in pietra serena che contrastano con le superfici imbiancate: le lesene delimitano le campate; le cornici la suddivisione orizzontale delle pareti in tre zone.
Nella parte inferiore delle pareti si trovano le cappelle con apertura ad arco a tutto sesto, ricavate nello spessore dei muri, una per ogni campata, dove sono posti gli altari in muratura del 1800 . Nella navata si trovano tre cappelle per lato e nel transetto tre per ogni parte.
Nella zona intermedia si aprono le finestre rettangolari con ai lati lesene in pietra serena con capitello composito e soprastante architrave a fasce e timpano; la parte superiore della parete ospita la volta a botte di copertura.
L’altare maggiore è un’edicola in pietra serena opera di Bernardino Covatti (1519) che custodisce la trecentesca immagine miracolosa della Madonna delle Grazie attorniata da affreschi cinquecenteschi (forse del Papacello): ai lati due angeli porta candelabri, sopra due angeli che sostengono la corona regale e nella lunetta il Padre Eterno tra due angeli.
Dall’abside si accede alla sacrestia costituita da un locale coperto da volte a crociera e da un vano scale che conduce nel sottotetto della sacrestia e da qui al sottotetto della chiesa. Il pavimento è in cotto.
L’esterno della chiesa è a conci squadrati di pietra arenaria, ornato da semplici elementi architettonici decorativi sempre in pietra arenaria.
La semplice facciata con timpano, alta m. 21,00 fino al cornicione, presenta come unico elemento ornamentale il portale realizzato da Bernardino Covatti nel 1543, in sostituzione di quello originario di Francesco di Giorgio Martini, probabilmente per volere degli Scopetini che richiesero un ingresso principale più ornato, in modo da differenziarlo dagli altri.
La cupola a doppia calotta è a sesto acuto, con altezza interna pari a m.53,27, suddivisa in otto spicchi nervati da costoloni in pietra ed è rivestita esternamente da lastre di piombo.
La struttura di copertura della navata e del transetto è costituita da orditura lignea (travi e travetti in castagno originari) sostenuta da un sistema di archi in mattoni pieni, scempiato in pianelle di cotto e manto in embrici e coppi.
Il campanile, di modeste dimensioni, si trova sulla sommità della facciata di fondo del braccio est del transetto; è a vela e ha due campane del 1861. Del campanile originario rimane solo la base.
I portoni di accesso sono quelli originali in noce.
19/05/2022
Scheda di Censimento dei beni architettonici (Diözese von Arezzo - Cortona - Sansepolcro)