chiesa
parrocchiale
Chiesa di San Paolo a Razzuolo
La chiesa di S. Paolo si trova a Razzuolo, frazione del Comune di Borgo San Lorenzo.
Si trova "sulla strada provinciale Faentina presso al giogo che dà il nome al borguccio di Razzuolo, posta fra i faggi che coronano la sommità di quell'Appennino, [...] prossima al giogo di Casaglia, [...] alle sorgenti del torrente Ensa" (Emanuele Repetti). Sorge al centro della località omonima (ca 638,00 m s.l.m), a quattro chilometri da Ronta, sulla via Faentina che conduce al passo della Colla. Il complesso è costituito dalla chiesa e dalla canonica, che vi sorge in adiacenza sinistra e verso il retro, al cui interno è una cappellina feriale voltata a botte e con le pareti in conci a vista, dove si aprono due strette monofore strombate; vi si accede mediante una porta architravata su mensolette laterali ed alcuni gradini, essendo a una quota inferiore rispetto al vano di ingresso al piano terreno presso il quale di trova una superstite porta architravata medievale, di accesso alla sagrestia, con una lunetta sovrastante, entro la quale è un moderno bassorilievo in terracotta invetriata neorobbiano con l'"Annunciazione". Nella sagrestia, murati a parete, vi sono la lapide sepolcrale medievale di Berta ed uno stemma forse di un'originaria Compagnia del SS. Sacramento, recante il simbolo dell'ostia raggiata. Le pareti esterne della chiesa recano a vista i conci in pietra serena, così come in arenaria è la cornice d'imposta delle coperture. Il piccolo sagrato è rialzato rispetto al piano stradale, con un muro di contenimento del terrapieno in conci rustici; è perimetrato da una ringhiera metallica. Sul lato sinistro è l’accesso alla canonica, dove, nella parete intonacata, sono un orologio con mostra in marmo e due lapidi marmoree (una del 1919, in memoria dei caduti durante la Prima Guerra Mondiale, l'altra in onore dei caduti durante la Seconda Guerra Mondiale). La facciata della chiesa è a capanna, la pianta ad aula.
19/05/2022
Scheda di Censimento dei beni architettonici (Diocesi di Firenze)