chiesa
parrocchiale
Chiesa di Santa Maria Assunta
Il primo documento che conferma l’esistenza del borgo di Stiava, benché sia di probabili origini più antiche, è dell’anno 994 e venne redatto dal Vescovo Teudegrimo. Dopo il Mille, per poter controllare i vari signorotti versiliesi, i governanti di Lucca edificarono una rocca che nel 1132 venne smantellata per ordine dell’Imperatore Federico I Barbarossa e delle cui rovine, secondo la tradizione, resta testimonianza nella base circolare dell’attuale campanile. Questa teoria potrebbe essere confermata proprio dalla particolarità del manufatto che, per la sua forma, è più probabile che abbia fatto parte di un sistema fortificato che di un edificio singolo, come le torri di avvistamento, anch’esse utilizzate nel tempo trasformandole in campanili ed alle quali sono state addossate moltissime chiese romaniche sparse un po’ ovunque sul territorio.
Della chiesa parrocchiale di Stiava, intitolata a Santa Maria Assunta si ha ancora notizia nell’anno 1162, quando la sua conduzione fu affidata da papa Alessandro III al monastero di Quiesa, per poi passare al piviere di San Pantaleone a Elici e, nell’anno 1359, unita a San Martino di Bargecchia e ancora, nel 1363, a San Lorenzo di Conca a seguito della riduzione della popolazione dovuta alla peste nera del 1348. Dalle visite pastorali della fine del Quattrocento sappiamo che l’edificio versava in uno stato di forte degrado. Si ha inoltre notizia di un ampliamento operato nella seconda metà del Settecento a seguito dei danni causati dal terremoto del 6 marzo 1740. Nel 1812 si realizzò un secondo ampliamento prolungando il fronte della Chiesa fino ad aderire al campanile. La chiesa deve la sua configurazione attuale alla completa ristrutturazione eseguita tra il 1895 e il 1905. Il campanile, realizzato tra il 1847 e il 1848.
La facciata a salienti, con gronde orizzontali, risulta asimmetrica per la presenza della torre campanaria, in aderenza, sulla sinistra. Il paramento murario, interamente intonacato è articolato da un impaginato architettonico plastico in malta. Al centro si apre il portale d’ingresso principale e in asse con questo si trova un oculo tamponato. L’edificio a pianta basilicale, con l’asse maggiore orientato a nord-ovest, è a tre navate composte di cinque campate, una cappella maggiore e una scarsella. L’interno è scandito da risalti architettonici in malta con pilastri e paraste in stile dorico; due serliane trasversali, rispetto all’asse dell’edifico, vanno a configurare una cappella maggiore voltata a crociera, la navata centrale è coperta da una volta a botte con unghie mentre quelle laterali hanno una copertura piana. Le decorazioni pittoriche, in parte deteriorate specialmente nelle volte, sono di buona mano.
23/02/2024
Scheda di Censimento dei beni architettonici (Diocèse de Lucca)