chiesa
sussidiaria
Chiesa di Santa Maria
La chiesa di Santa Maria di Contra è una delle più piccole chiese romaniche della Sardegna, l’aula mononavata misura appena 3,80 x 8,80 metri, la robusta muratura perimetrale, in conci calcarei perfettamente squadrati è disposta con tessitura regolare. Le sue forme nette e austere sono prive delle archeggiature pensili lungo la linea di gronda. La copertura a due falde con struttura lignea a capriate, il catino absidale, il portale di accesso architravato e con stipiti monolitici, sormontato da arco di scarico a tutto sesto, rialzato ed evidenziato dal tamponamento in sottosquadro, le tre strette monofore che illuminano l’interno, una su ciascuno dei due lati maggiori e una al centro dell’abside. Le tre monofore presentano tuttavia in questo caso elementi già riferibili al gotico, con la doppia strombatura e l’arco sommitale a sesto acuto. Sulle due pareti minori frontali, poco sotto la cuspide di copertura, si aprono due piccole finestre cruciformi. Sulla parete principale sono presenti due mensole in basalto superiormente scanalate su cui poggiava evidentemente la trave lignea di una tettoia o di un portico posto a protezione dell’ingresso. La facciata principale è dominata dal campanile a vela, di mole non trascurabile, specie per l’altezza dei due pilastri, se raffrontato alle dimensioni contenute del prospetto e al volume complessivo. Il campanile è rifinito da una leggera cornice alla sommità e all’imposta dell’arco superiore, è sormontato da una croce in pietra e dotato di una piccola campana, aggiunta di recente. Interessante è il sistema di appoggio della muratura della parete posteriore dell’aula sulla parete dell’abside, risolto con una sorta di archetto pensile a sesto leggermente acuto, poggiato dal lato zoppo su una robusta mensola geometrica. Lungo la linea di gronda delle due falde del tetto e dell’abside è oggi presente una cornice in pietra calcarea leggermente curva, il cui motivo a gola è riproposto nei bordi aggettanti delle lastre in pietra che rivestono la sommità dei due setti murari del prospetto principale e della parete di fondo. Tale motivo che borda tutti i profili della parte sommitale delle murature contrasta con i caratteri stilistici della chiesetta e non appare coerente con i canoni dell’architettura romanica. Si tratta di elementi certamente aggiunti in epoca recente, forse con l’intento di “rifinire” l’aggetto della copertura o lo spessore di un massetto in malta che sembra visibile tra il manto di copertura in coppi e il tavolato ligneo. Le monofore e le aperture cruciformi sono dotate di infissi con vetro, i due vani di accesso sono chiusi da porte in legno a due ante spartite in specchiature.
Il tozzo volume addossato sul lato nord, di pari lunghezza della navata della chiesa, ha falda inclinata di copertura costituita da struttura lignea impostata su una trave poggiata su mensole lignee incastrate nella muratura, con piano di appoggio dei coppi in stuoie di canne, ed è costruito in pietrame minuto irregolare intonacato in modo sommario e rustico a “raso pietra” e tinteggiato a calce, ha una profondità all’interno di 2,38 metri e si apre verso l’esterno con un ampio arco a tutto sesto posto al centro della parete. Al lato dell’arco si trova anche una piccola finestra quadrangolare. All’interno di questa sorta di portico è posizionata una panca in pietra. A differenza della muratura di tale volume, tutto il paramento murario della chiesa, all’interno e all’esterno, è oggi a vista, totalmente privo di intonaco o di altra finitura superficiale. L’interno è spoglio e privo di elementi decorativi, caratterizzato dalla muratura a vista e da sei robuste capriate, di cui due aderenti alla muratura dei due fronti opposti, sui quali occludono le due finestrelle cruciformi. La capriata posta contro la parete della facciata principale poggia parzialmente sulla risega della muratura, formata, su tale parete, dalla diminuzione di spessore del setto murario nel frontone.
27/10/2023
Scheda di Censimento dei beni architettonici (Diócesis de Sassari)