palazzo
vescovile
Palazzo Arcivescovile
Il palazzo arcivescovile si affaccia su piazza dell’Arcivescovado,,delimitato da Via Corta a ovest, da Via Pietro Maffi a nord e da Via Capponi a sud. È collegato da un cavalcavia con il giardino sul lato sud, dove sorge la limonaia settecentesca, oggi sede dell’archivio storico diocesano. Il palazzo è affiancato a nord da un cortile adibito a parcheggio ed è cinto a nord-est e a est da orti e giardini. Nella zona orientale del palazzo, un tempo adibita a scuderie, si trovano locali di servizio. L’area dell’arcivescovado è direttamente collegata con la piazza del duomo: fino al 1154 le due aree erano separate da mura e la cattedrale sorgeva in località Catallo, messa in comunicazione con l’episcopio attraverso la Porta Archepiscopi. Il palazzo arcivescovile si sviluppa intorno al peristilio centrale quattrocentesco, dotato di portico terreno ad arcate su colonne in marmo, con il verone del primo piano scandito da colonne trabeate marmoree, originariamente aperto e poi tamponato nel corso del XVIII secolo. Il prospetto ovest, rivestito all’esterno dalla facciata ottocentesca in stile neocinquecentesco, ospita al centro l'ingresso principale al palazzo, costituito da un passaggio voltato che consente l'accesso al peristilio. Quest'ultimo è formato da un corridoio colonnato, su cui si affacciano stanze adibite ad uf-fici. Al primo piano gli ambienti rivolti verso la piazza sono costituiti da un ampio salone seguito da sale decorate ad affresco, mentre le stanze rivolte verso l'interno sono adibite alle udienze dell’Arcivescovo. L’ala sud ingloba i resti del palazzo arcivescovile di epoca medievale e l’aula dell’antica chiesa di san Giorgio de Ponte. A piano terra è occupata dal corridoio del chiostro su cui si affacciano gli uffici di curia e la cosiddetta Sala delle Lauree, in seguito rinominata sala Pio X. Al piano superiore le sale che si affacciano su Via Capponi sono ornate con affreschi e decorazioni settecenteschi, mentre quelle che si aprono sul cortile interno facevano parte del cosiddetto “quartiere d’estate”, realizzato al tempo dell’arcivescovo Angelo Franceschi (1778-1806). In questa parte è collocata tuttora la cappellina nuova, cosiddetta per distinguerla dalla cappella dei Santi Efisio e Potito situata nell’angolo sud-est. L’ala est, attraversata a livello del piano terra da un ampio passaggio voltato simmetrico a quello che si apre al centro della facciata opposta, accoglie nell’angolo nord una cappella officiata, realizzata nella seconda metà del secolo scorso. Al piano superiore le sale sono destinate agli appartamenti privati, mentre la zona rivolta verso il peristilio ospita un lungo corridoio adibito a galleria. L’intera ala, sopraelevata di un piano all’inizio del XIX secolo, è decorata da un orologio settecentesco sormontato da una struttura a giorno provvista di una campana (la decorazione a stucco fu realizzata da Giacomo Gioia e da Giuseppe Ferri tra il 1789 e il 1794). L’ala nord risale totalmente all’ampliamento quattrocentesco del palazzo e presenta caratteristiche strutturali distinte. A piano terra, vicino al lato ovest, si apre lo scalone che conduce al piano superiore, ridimensionato rispetto al progetto originario. Al piano terra, le stanze che si affacciano sul cortile sono occupate prevalentemente dalle cantine, sopra le quali si eleva un mezzanino nella seconda metà del corpo di fabbrica, adibito ad uffici dopo essere stato a lungo sede dell’archivio arcivescovile. Al primo piano, rivolto verso il chiostro, si affaccia un lungo corridoio destinato a galleria, mentre nella parte esterna le sale che si aprono su Via cardinale Maffi sono occupate in parte dall'omonima biblioteca e da locali privati e di servizio dell’appartamento arcivescovile. Anche questa ala fu sopraelevata di un piano ed è accessibile tramite ascensore e scala interna.
19/05/2022
Scheda di Censimento dei beni architettonici (Diócesis de Pisa)