chiesa
sussidiaria
Chiesa di San Michele Arcangelo
Vuole la leggenda che il nome dell’antico castello di Cecanibbi derivi, ma non è etimologia da accettare, dal passaggio effettuato in tale località dal grande condottiero Annibale, già privo di un occhio, "Castrum caeci Annibalis". Le modifiche avvenute nel corso dei secoli non hanno cancellato l’antico aspetto medioevale dell'insediamento.
La Chiesa di San Michele Arcangelo, ricostruita in stile neoromanico all'inizio degli anni '30 del secolo scorso, è collocata comunque all'esterno delle mura castellane.
L'impianto si presenta ad aula unica, con copertura a falde sorrette da capriate lignee, separata dal presbiterio per mezzo di un arco trionfale a tutto sesto affrescato; il presbiterio stesso ed il catino absidale sono progressivamente rialzati, coperti rispettivamente con volta a crociera e con semicupola, entrambe decorate ed affrescate.
L'ambiente liturgico, intonacato e tinteggiato, è introdotto da una bussola lignea e presenta la particolarità di avere la fascia superiore delle pareti laterali leggermente arretrata, con pilastrini aggettanti che sorreggono le capriate.
Le pareti esterne sono in pietra calcarea a vista; la facciata a due spioventi, sulla cui muratura appaiono evidenti i segni della trasformazione del primo novecento, con particolare riguardo all'altezza dell'edificio, si contraddistingue innanzitutto per la presenza del baldacchino pensile, in aggetto su colonnine sorrette da mensole, eretto a protezione del portale ligneo, montato su tre gradini esterni; la lunetta è affrescata con l'immagine di San Michele Arcangelo; il sovrastante rosone, gli archetti ciechi di coronamento e le paraste cantonali con bassorilievi raffiguranti croci completano la composizione del prospetto principale; da notare che le modanature ed i fregi sono realizzati in cemento.
Il campanile a vela in laterizio è collocato sul lato sinistro dell'impianto.
19/05/2022
Scheda di Censimento dei beni architettonici (Diocèse de Orvieto - Todi)