Liturgical adequacy
Rispetto all'area presbiteriale si segnala che in relazione alle norme liturgiche previste dal Concilio Vaticano II e stato eseguito un progetto di riadattamento e trasformazione della spazio per volere e su indicazioni del vescovo Aldo Forzoni. Tra il 1964 e il 1970 si è pertanto cercato di perseguire gli obiettivi previsti secondo un'idea organica e laboriosa, affidando a maestranze specializzate l'esecuzione dei lavori in tale contesto e stata eliminata la balaustra che separava lo spazio della celebrazione dall'aula dei fedeli (navata maggiore) e sono stati riutilizzati opportunamente gli elementi marmorei di spoglio del XVIII secolo.
L'altare (originaria mensa dell'altare tridentino) è stato avanzato e posto su un gradino, provvedendo alla decorazione interna della nuova mensa e della parte inferiore del vecchio altare tardobarocco con gli elementi marmorei della balaustra rimossa; altri elementi sono stati riusati ai lati della spazio presbiteriale (i preziosi angeli marmorei ai lati superiori dell'altare tridentino risultano provenienti dal coro della chiesa di Santa Margherita di Sicignano degli Alburni).
La nuova sede episcopale, realizzata intorno al 1950 dal vescovo Oronzo Caldarola, è stata collocata a sinistra dell'altare maggiore al posto del demolito trono ottocentesco, di cui restano a parete semplici elementi di riquadro marmoreo con aggiunte lignee; la sede del celebrante e l'ambone, in materiale ligneo con disegni decorativi intagliati di gusto barocco, sono posti sulla destra dell'altare maggiore di fronte alla sede episcopale.
La custodia eucaristica risulta collocata nel tabernacolo sopra l'altare maggiore, realizzato in marmi policromi nel XVIII secolo, già ristrutturato nel XIX secolo e poi - come si è detto - trasformato. Non è prevista una cappella feriale.
Poiché la chiesa di Santa Maria Maggiore è sede parrocchiale, il battistero (prima cappella a destra dell'ingresso) è regolarmente usato; le colonne tortili rinascimentali, ora all'ingresso della cappella, ma già posizionate nell'area presbiteriale, furono spastate tra il 1956 e il 1958 su indicazioni del vescovo Stefano Felicissimo Tinivella.
II pulpito, sito nell'ultimo sottarco, tra la navata principale e quella minore sinistra prima dell'arco trionfale, viene usato, come tradizione, da circa un lustro, per le omelie del vescovo nelle principali solennità. Nella navata centrale sono collocate due file di scanni per i fedeli, i quali possono accomodarsi anche negli scanni rivolti verso l'altare ai lati dell'area presbiteriale.
Per la penitenzieria sono stati realizzati quattro nuovi confessionali a parete nelle navate laterali; il più usato risulta quello a sinistra dell'ingresso della cappella di San Cono.
L'apparato iconografico, realizzato in seguito agli interventi di adeguamento liturgico eseguiti durante l'episcopato di Aldo Forzoni, risulta alquanto variato. Sull'altare tridentino modificato, in fondo alla parete absidale, è stato collocato il crocifisso (prima posto nella cappella dell'Assunta), (ora nell'omonima cappella) è stata eseguita una moderna pavimentazione a riquadri marmorei regolari, integrata opportunamente all'antica pavimentazione cosmatesca messa in luce durante l'episcopato di Stefano Felicissimo Tinivella (1956-1958), durante il quale furono spostate anche le colonne rinascimentali (prima nel presbiterio ai lati dell'altare maggiore e ora all'ingresso del battistero).
Nuove vetrate policrome sono state realizzate dopo il 1970 (episcopato di Umberto Luciano Altomare) nelle lunette della volta a botte centrale e in quella della parete absidale sopra l'altare maggiore, nonché nuove decorazioni pittoriche e stucchi a disegni regolari
In seguito ai danni del terremoto del 1980 sono stati eseguiti lavori statici di consolidamento e il rifacimento del tetto durante l'episcopato di Bruno Schettino.
Per la sistemazione del sagrato non sono stati compiuti lavori recenti; si ricorda pero che l'antico ingresso della chiesa era collocato, attraverso un atrio, su via Roma.