Lo spazio liturgico delle cattedrali - Diocese of Mondovì

L'adeguamento liturgico della Chiesa di San Donato

Layout

1. Altare

2. Ambone

3. Cattedra vescovile

4. Custodia eucaristica

5. Fonte battesimale

Data del rilievo: 2008

Liturgical adequacy

L'adeguamento liturgico del presbiterio della cattedrale di Mondovì, considerato ancora provvisorio, risale agli anni Settanta del Novecento ed e stato attuato sotto il vescovado di monsignor Francesco Brustia (1969-1975). L'altare al popolo, collocato su un'ampia pedana lignea all'interno del presbiterio antico chiuso dalla balaustra marmorea, è posizionato a circa sette metri dall'altare storico. La mensa, di dimensioni pari a 300 per 86 cm, è sorretta da una coppia di angeli dorati ed è decorata con un paliotto che viene cambiato a seconda del periodo liturgico. Ai lati dell'altare, due alti candelabri. II crocifisso è in legno dipinto, risale alla seconda metà del 1800 ed è stato realizzato dallo scultore locale Antonio Roasio insieme all'apparato di sei candelieri. II crocifisso e i candelieri coronano l'altare maggiore marmoreo. II presbiterio ospita anche la sede del celebrante che si trova sugli scalini dell'altare maggiore (al centro, attorniato da otto sgabelli peri concelebranti) e la monumentale cattedra vescovile in legno, posta a sinistra dell'altare. La cattedra è composta da due parti distinte: il sedile, scolpito nel Cinquecento, e la grande cornice lignea, realizzata agli inizi del XX secolo per volontà di mons. Giovanni Battista Ressia. Durante le solenni funzioni celebrate dal Vescovo, la sola seduta viene spostata al centro dell'area presbiterale, sulla predella dell'altare maggiore. Alle estremità della balaustra marmorea, al di fuori del presbiterio, sono sistemati su due pedane lignee simmetriche, a destra l'ambone e a sinistra il fonte battesimale. L'ambone è costituito dal guscio ricavato dal pulpito della confraternita di Santa Croce, limitrofa al duomo. II fonte, sistemato ai piedi del presbiterio nel2001, è costituito da un modesto catino mobile in rame. La prima cappella entrando a sinistr a, mirabile opera barocca ideata da Francesco Gallo è realizzata da Giuseppe Quadrone per i gruppi scultorei in verzino di Frabosa, e di fatto la cappella battesimale del duomo, ma è attualmente in disuso. La conservazione eucaristica avviene nella cappella del Santissimo o di San Giuseppe, nella quale si celebra anche la messa feriale. La cappella è stata adeguata in maniera provvisoria nel1998 con la sistemazione di un altare e di un leggio-ambone leggermente avanzati verso l'aula, ma ancora all'interno della balaustra marmorea del presbiterio. Si auspica ora di chiudere con una vetrata l'arco di ingresso alla cappella per poterla riscaldare adeguatamente nel periodo invernale. Insieme a tale progetto, nella primavera del 2006, la Soprintendenza ha autorizzato i lavori di sistemazione e restauro della cappella. Non esiste in duomo uno spazio dedicato alla penitenziarla, per II sacramento del perdono si usano I confessionali, variamente collocati nell'aula liturgica. L'impianto elettrico, risalente alla fine degli anni Sessanta, non risulta adeguato in quanto si limite ad un’illuminazione di tipo ambientale, senza alcuna relazione con le celebrazioni liturgiche.

SOURCE

C. Castiglioni, L. Cervellin, P. Roletto, G. Vaudetti, Le cattedrali del Piemonte e della Valle d'Aosta. Analisi dello stato di adeguamento delle cattedrali della Regione Ecclesiastica piemontese alla riforma liturgica del Concilio Vaticano II, Rovereto 2008

CREATION DATE

22/04/2015

LATEST CHANGE

22/04/2015

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