Lo spazio liturgico delle cattedrali - Diocesi di Susa

L'adeguamento liturgico della Chiesa di San Giusto

Pianta

1. Altare

2. Ambone

3. Cattedra vescovile

4. Custodia eucaristica

5. Fonte battesimale

Data del rilievo: 2008

Adeguamento liturgico

L'adeguamento liturgico della cattedrale di Susa, considerato dalla comunità di carattere provvisorio per lo meno per quanto riguarda il disegno degli arredi lignei, è stato realizzato nel1991 dagli architetti Stefano Trucco e Roberto Pagliero di Torino, durante il vescovado di Mons. Vittorio Bernardetto. L'intervento, realizzato in occasione della visita di papa Giovanni Paolo II a Susa, avvenuta il 14 luglio 1991, ha previsto innanzitutto l'ampliamento dell'area presbiterale con l'eliminazione della parte centrale della balaustra marmorea e l'avanzamento degli scalini verso la navata. II disegno in pianta della porzione rimanente della balaustra e dei nuovi scalini è stato rinnovato secondo una linea spezzata e simmetrica che permette di dar forma a due spazi laterali per la sistemazione dell'ambone e di un altro eventuale leggio per le letture della liturgia del giorno diverse dal Vangelo. II disegno dell'altare, realizzato in legno di noce nostrano, si accorda a quello della cattedra utilizzata per il Papa sulla piazza esterna antistante la chiesa e poi sistemata nel presbiterio. L'altare, la cui mensa misura 250 per 90 cm, poggia su un basamento realizzato da pannelli decorati con riquadri a listelli verticali di sezione semicircolare e delimitati ai lati da coppie di colonnine; la cattedra vescovile, visivamente lantana dall'assemblea, è sistemata in asse al predetto altare, addossata all'altare marmoreo settecentesco, si distingue, rispetto alle due sedi ad essa laterali, per le dimensioni maggiori e per la posizione sopraelevata. Per i concelebranti, i ministranti e i canonici sono sistemati all'occorrenza una serie dl sgabelli mobili di fattura simile a quella degli altri arredi. L'ambone risulta strutturato sui modello di un leggio con un piedistallo create da un prisma a base triangolare i cui spigoli sono composti da colonnine lignee. Precedeva questo progetto realizzato, un progetto più radicale rimasto sulla carta, elaborato negli anni Settanta del Novecento dalla ditta EdArt che prevedeva addirittura lo smantellamento dell'altare marmoreo barocco, lo spostamento in avanti del coro e l'inserimento nel presbiterio dell'antico altare abbaziale formato da un unico blocco di marmo bianco, ora conservato nella sala capitolare. Gli stalli lignei del coro, fine lavoro gotico d'intaglio, provenienti dalla soppressa chiesa di Santa Maria Maggiore in Susa, sono attualmente inutilizzati. L'organo della cattedrale di San Giusto, un pregevole strumento proveniente dalla nota fabbrica dei Vegezzi Bozzi di Torino risale al1934 ed è stato interamente restaurato nel 2000. Esso è sistemato sulla tribuna in controfacciata, risalente al 1809. Non esiste nella cattedrale di San Giusto uno spazio dedicato alle messe feriali, l'unico altare di celebrazione e quello preparato del presbiterio; parimenti non c’è una penitenzieria vera e propria: per il sacramento del perdono si usano i confessionali lignei posti nelle navate laterali e in modo particolare il confessionale inserito in luogo dell'altare nella seconda cappella laterale sinistra. La conservazione eucaristica invece, avviene nella cappella del Santissimo Sacramento, quella cioè che conclude verso nord il transetto. Per i battesimi si utilizza il consueto catino mobile, trasportato all'occorrenza ai piedi degli scalini del presbiterio. L'antico fonte battesimale lapideo, un blocco monolitico in serpentine verde di Foresta datato al 1558, fino agli anni Sessanta del Novecento si trovava in corrispondenza dell'attuale ingresso principale della chiesa (allora murato). Tale oggetto è oggi sistemato all'interno del battistero romanico di Santa Maria Maggiore e, riconosciuto come fonte originale da mons. Severino Savi nel 1957, fu immediatamente restaurato. Attualmente il portale che da accesso al battistero corrisponde all'ingresso maggiormente frequentato per entrare in cattedrale in quanto più prossimo al centro cittadino rispetto a quello aperto sulla facciata principale.

INFORMAZIONI

Anno di adeguamento
1991
Vescovo committente
Vittorio Bernardetto
Architetto/i progettista
Stefano Trucco , Roberto Paglieri

FONTE

C. Castiglioni, L. Cervellin, P. Roletto, G. Vaudetti, Le cattedrali del Piemonte e della Valle d'Aosta. Analisi dello stato di adeguamento delle cattedrali della Regione Ecclesiastica piemontese alla riforma liturgica del Concilio Vaticano II, Rovereto 2008

DATA DI CREAZIONE

22/04/2015

ULTIMA MODIFICA

22/04/2015

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