Gli Istituti di vita consacrata sono società ecclesiastiche erette, approvate e organizzate dalla Chiesa per mezzo di una legislazione generale e particolare (Regole, Costituzioni, Statuti), perché in esse possa professarsi sufficientemente e ufficialmente lo stato della vita della consacrazione (can. 576, CIC 1983).
Sono consacrati quei laici o chierici che assumono i consigli evangelici per mezzo di un vincolo sacro, diventando membri di un Istituto di vita consacrata (can. 573 §2, CIC 1983).
Tra gli istituti di vita consacrata si distinguono:
- istituti di diritto pontificio, eretti o approvati dalla Santa Sede con decreto formale (elencati nell’Annuario pontificio);
- istituti di diritto diocesano, eretti dai Vescovi, ma privi di un decreto di approvazione della Sede Apostolica (can. 589, CIC 1983).
Le Società di vita apostolica, definite nel Codice di diritto canonico del 1917 come ‘società di uomini o di donne che vivono in comune senza voti’, sono una categoria a sé stante, ma in alcuni aspetti hanno una legislazione canonica simile a quella che regge gli Istituti di vita consacrata (can. 731 §1 e §2, CIC 1983).
Sono costituite da fedeli senza voti religiosi, che conducono vita fraterna in comune perseguendo il fine della società alla quale aderiscono e tendendo alla perfezione della carità mediante l’osservanza delle costituzioni.
Tra le società di vita apostolica ve ne sono alcune i cui membri professano i consigli evangelici di obbedienza, castità e povertà con qualche vincolo definito dalle costituzioni. Le prime società di vita apostolica si costituirono in Francia nel XVII secolo.
Le Società di vita apostolica possono essere clericali e laicali, maschili o femminili.
In Italia le principali sono, per le società maschili, la Congregazione della Missione di San Vincenzo de Paoli, i cui membri sono detti pure Vincenziani o Lazzaristi, e, per quelle femminili, le Figlie della carità di Santa Luisa di Marillac.
Istituti religiosi
Tra gli istituti religiosi maschili si distinguono:
- Ordini: sono gli istituti in cui almeno una parte dei membri che li costituiscono emettono voti solenni. I componenti di tutti gli Ordini si dicono regolari.
Si articolano a loro volta in:
- Canonici regolari: uniscono lo stato e l’ufficio clericale con l’osservanza della vita comunitaria religiosa e dei consigli evangelici.
La loro origine deriva dalle comunità di chierici che in età altomedievale vivevano insieme al proprio vescovo. I canonici regolari si caratterizzano per il fatto di essere chierici al servizio del culto.
Fu Sant’Agostino, tra la fine del IV e l’inizio del V secolo, a connotare i tratti più caratteristici di questa forma di vita religiosa.
A partire dal secolo VIII i canonici regolari fanno vita comune.
Questo gruppo di istituti religiosi comprende le congregazioni di canonici regolari confluite nella Confederazione dei canonici regolari di Sant’ Agostino, approvata nel 1959, oltre agli ordini non facenti parte della Confederazione, quali i Premostratensi, i Crocigeri, i Crocigeri della stella rossa, i Teutonici.
- Monaci: fin dai primi secoli, nella Chiesa sono presenti figure quali vergini, asceti e continenti, che si dedicano a una vita di maggior rigore. Nella prima metà del IV secolo, in particolare in alcune zone desertiche dell’Egitto settentrionale, si formarono colonie di eremiti. Alcuni di essi radunarono attorno a sé gruppi di discepoli che hanno dato origine alle prime forme cenobitiche, caratterizzate da una disciplina piuttosto rigida. A partire dal IV secolo il monachesimo si è diffuso anche in Occidente con espressioni diverse nei vari paesi. Nel VI secolo iniziò a prevalere il monachesimo benedettino. Con San Benedetto (480-550 circa), infatti, il monachesimo iniziò ad avere una struttura più organizzata: nucleo centrale della comunità diventò il monastero, entro il quale, secondo il santo, doveva svolgersi la vita del monaco. A partire dal X secolo ebbero origine nuovi ordini monastici, mentre altri, già esistenti, venivano riformati: Camaldolesi (1012), Vallombrosani (1038), Certosini (1048), Cistercensi (1098). Attualmente l’organizzazione monastica ha la caratteristica di essere autonoma, non centralizzata, essendo autonomi le singole badie o priorati conventuali. Questo comporta maggiori poteri al superiore locale (abate, priore) e una minore dipendenza dal superiore generale, se esiste. Grazie a questa autonomia, le singole case hanno presso di sé il noviziato. Il monachesimo si esprime in cinque tipi differenti: due occidentali (benedettina e certosina) e tre orientali (paolino, antoniano e brasiliano).
- Ordini mendicanti: gli ordini mendicanti si diffusero dagli inizi del XIII secolo, caratterizzati dalla scelta di affiancare alla povertà individuale la povertà corporativa e di praticare la questua. I mendicanti, inoltre, unirono la vita regolare al ministero sacerdotale, apostolico, missionario o caritativo, espressi in diverse forme. La struttura di questi ordini era fortemente gerarchica e prevedeva l’esistenza di un superiore supremo con pieni poteri oltre all’organizzazione in province. Tra i principali ordini mendicanti si contano: i Frati predicatori o Domenicani (approvati nel 1216), l’Ordine francescano dei Frati minori e dei Frati minori conventuali (con regola approvata nel 1223), l’Ordine francescano dei Frati minori cappuccini (nati in seguito alla riforma del 1525), l’Ordine di Sant’ Agostino o Agostiniani (fondato nel 1244), i Carmelitani, i Servi di Maria (fondati nel 1233), i Minimi (approvati nel 1474).
- Chierici regolari: Nati nel periodo della Riforma, tra il XVI e gli inizi del XVII secolo, rinunciarono a un abito proprio e accentuarono la mobilità dei membri in funzione dei diversi ministeri apostolici. Sono istituti di chierici regolari: i Teatini (fondati nel 1524), i Chierici regolari di San Paolo o Barnabiti (approvati nel 1533), la Compagnia di Gesù o Gesuiti (fondati e approvati nel 1540), i Chierici regolari di Somasca o Somaschi (approvati nel 1540), i Chierici regolari ministri degli infermi o Camilliani (approvati nel 1586), i Chierici regolari minori o Caracciolini (approvati nel 1588), i Chierici regolari della Madre di Dio (ordine religioso nel 1619) e i Chierici regolari poveri della Madre di Dio delle scuole pie o Scolopi o Piaristi (ordine religioso nel 1621).
- Congregazioni religiose clericali: tra la fine del XVI e l’inizio del XVII secolo si formarono nella Chiesa le congregazioni religiose clericali. Si trattava di pie associazioni di chierici, successivamente anche di laici, che, pur non volendo costituire un vero e proprio ordine religioso, si dedicavano all’apostolato o a opere di carità. Sono composte da religiosi di voti semplici. Secondo il progetto del fondatore o per tradizione, sono governati da chierici, i cui membri assumono l’ordine sacro.
- Congregazioni religiose laicali: le Congregazioni religiose laicali comparirono dalla fine del XVII secolo in forma di comunità di laici che si dedicavano principalmente all’educazione e all’istruzione (intese come insegnamento e catechesi) di bambini e ragazzi, ma anche alla cura dei malati e all’assistenza dei carcerati e dei poveri.
In certi casi, alcuni membri ricevono l’ordine sacerdotale per assolvere al compito di cappellani della comunità laicale.
Le congregazioni religiose laicali, dalla metà del XIX secolo, sono in gran parte femminili.
- Ordini e Istituti con case autonome
- Istituti centralizzati
Gli Istituti secolari possono essere clericali o laicali, maschili o femminili.
Sono stati introdotti con il Codice di diritto canonico del 1983 tra gli istituti di vita consacrata. I primi istituti secolari sorsero alla fine del XVI secolo, ma sono stati riconosciuti dalla Chiesa solo il 2 febbraio 1947 con la costituzione apostolica Provida Mater Ecclesia di Pio XII.
I fedeli consacrati a Dio negli istituti secolari, assumendo i tre consigli evangelici, dedicano la loro vita a Cristo e alla Chiesa e si impegnano per la santificazione del mondo, operando all’interno di esso.
I secolari non vestono abito religioso e non vivono vita comune.
Altri istituti di vita consacrata
Nuove forme di vita consacrata sono sorte poco prima e in gran parte dopo il Concilio Vaticano II nel tentativo di assecondare il desiderio di rinnovamento della vita religiosa.
Questi istituti hanno una struttura che, pur annettendo gli elementi essenziali della consacrazione, si organizzano in maniera diversificata dalle norme del Codice di diritto canonico.
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