Liturgical adequacy
L'indagine sull'adeguamento liturgico della cattedrale di Ischia delinea un percorso che parte dal1966. Il primo intervento di adeguamento fu limitato al presbiterio che era preceduto dal coro ligneo diviso in due settori sistemati al centro della crociera e interrotti in corrispondenza della navata centrale. Superato il coro, si accedeva al presbiterio, innalzato da due scalini dalla quota della navata e delimitato dalla pregevole balaustrata marmorea, originariamente collocata nell'antica cattedrale del castello e qui trasportata, insieme all'altare maggiore, agli inizi del XVIII secolo. Su tale originaria configurazione, che determinava un'eccessiva separazione fra il presbiterio e l'assemblea, ulteriormente accentuata dalla presenza della balaustrata secentesca, si intervenne con lo smontaggio del coro e la successiva ricomposizione degli stalli lungo le due pareti laterali dell'abside. Da alcuni stalli del coro furono altresì ricavati il nuovo altare, sistemato al centro del presbiterio, e la cattedra episcopale posta davanti all'altare tridentino. Per lo spazio destinato al sacerdote fu scelto il settore a destra dell'altare maggiore dove, ai piedi degli stalli del coro, è stata sistemata la sede del celebrante. Negli stessi anni in cui si provvedeva all'adeguamento liturgico del presbiterio, fu rimosso il pulpito ligneo, che, inserito sui fronte del primo pilastro destro della crociera, è stato sostituito soltanto nel 1997 da un nuovo ambone ligneo, che, posto a sinistra dell'altare maggiore, rimanda per la forma e i motivi ornamentali adottati agli scanni del coro. Riguardo agli altri spazi si rileva la permanenza di luoghi e destinazioni che, conservati pressoché inalterati nel tempo, non sono stati ancora oggetto di programmi di adeguamento. In questi luoghi rientrano la cappella feriale, destinata anche alla conservazione della custodia eucaristica che occupa la cappella a destra del presbiterio, intitolata alla Madonna della Libera. Qui le ridotte dimensioni e la presenza di una balaustrata marmorea non hanno reso possibile la realizzazione di una mensa eucaristica rivolta verso l'assemblea. Nell'attesa di un opportuno adeguamento, la celebrazione si svolge ancora sull'altare tridentino.
Più stabili e idonee appaiono invece le localizzazioni del pregevole battistero tardo rinascimentale, inserito nella prima cappella sinistra in modo da evidenziare il percorso dell'iniziazione cristiana dal battesimo all’Eucaristia, e della penitenzieria, articolata su quattro antichi confessionali lignei simmetricamente sistemati lungo le pareti delle navate laterali in corrispondenza del secondo e terzo pilastro.
Non si registrano variazioni nell'apparato iconografico, che trova nella tela di Giacinta Diano, sull'altare maggiore, raffigurante la Gloria dell'Assunta (1750), l'elemento di maggior pregio.
Riguardo all'accesso, non si registrano recenti trasformazioni. Lo spazio conserva, pertanto, l'originaria configurazione con il portale aperto sul sagrato libero delimitato da una cancellata allineata su via Mazzella.