L’attuale sistemazione dell’area presbiteriale della cattedrale di Forlì è stata autorizzata dalla Soprintendenza di Ravenna nel gennaio 1977. L’intervento di adeguamento, limitato alla sola realizzazione del nuovo altare rivolto al popolo, comportò lo smembramento di quello maggiore ottocentesco, collocato in prossimità del giro absidale del profondo presbiterio ad oltre quindici metri dalla navata. La mensa, il paliotto e i due fianchi laterali furono rimossi dalla loro sede originaria e rimontati, su di un gradino marmoreo in posizione più avanzata, al centro dell’area presbiteriale. Il quarto lato del nuovo altare ed il dossale di quello vecchio furono integrati con nuovi elementi marmorei in stile.
La cattedra, una semplice poltroncina in stile utilizzata anche come sede ordinaria, è stata quindi spostata sulla predella del vecchio altare. Funge da ambone un esile leggio collocato sul penultimo scalino della gradinata del presbiterio (in posizione simmetrica con un secondo identico manufatto utilizzato invece per gli avvisi).
Un successiva proposta elaborata dallo scultore Nicola Sebastio, che, pur confermando la sopradescritta disposizione dei poli liturgici, intendeva dare dignità formale alla cattedra vescovile (affiancata da due seggi di servizio) e ai leggii, non ha avuto seguito. Il progetto prevedeva anche la realizzazione di una grande croce sospesa sulla mensa e lo spostamento ai piedi della scalinata presbiteriale, in asse con l’altare e la cattedra, dell’antico fonte battesimale che dal 1882 occupa la stretta cappellina sita a sud del presbiterio, sul fondo della navata laterale ovest. La splendida vasca lapidea esagonale è regolarmente utilizzata.