Chiesa di San Pietro Apostolo e San Francesco d'Assisi
La facciata della cattedrale dei Santi Pietro Apostolo e Francesco d’Assisi a Massa
Il Fonte Battesimale
Veduta dell’aula dall’ingresso
Il presbiterio
L’edificio originario, dedicato a San Remigio e consacrato nel 1389, era probabilmente annesso ad una struttura più articolata, monastero delle Monache dell’Ordine di San Benedetto. Evacuato a causa delle guerre, il complesso versò per lungo tempo in stato di abbandono finchè, nel 1476, il pontefice autorizzò il trasferimento il loco dei Frati Osservanti, per i quali si diede inizio alla costruzione di un nuovo insediamento conventuale. Non è ben chiaro se la chiesetta esistente sia stata riadattata o completamente ricostruita, ma è certo che fosse di dimensioni di gran lunga più modeste rispetto a quella odierna. L’edificio, da quel momento dedicato a San Francesco, acquisì le proporzioni attuali tra il 1660 e il 1671, quando a seguito di ingenti danneggiamenti e fenomeni di crollo fu avviata una radicale ricostruzione.
I lavori, eseguiti su disegno di Francesco Bergamini, procedettero alquanto spediti, sia a causa del parallelo crollo dell’allora Duomo, la Collegiata di San Pietro, sia per volontà del Duca Alberico II e del fratello Cardinale Alderano, decisi ad elevare Massa a sede vescovile. Il loro progetto si avverò in realtà solo nel 1822. La chiara ispirazione del nuovo edificio a modelli di derivazione romana è da attribuire allo stesso Cardinale, che orientò e seguì personalmente una cospicua parte dei lavori. L’intervento di maggior rilievo operato nell’Ottocento consistette nel rifacimento degli interni: stucchi, affreschi e dorature sostituirono le decorazioni originarie, conferendo all’insieme una globale unità di stampo neoclassico. Alla prima metà del Novecento risale invece la facciata in marmo di Carrara, ultimata intorno al 1936.
L’edificio, cui si accede attraverso un’ampia gradinata, si arrichisce sul fronte di un profondo loggiato. L’unica navata, fortemente articolata da membrature e coperta da volta a botte unghiata illuminata da finestre palladiane, presenta su ciascun lato tre altari, mentre altri due occupano i corti bracci del transetto. Alla destra dell’ingresso si attesta il Battistero, già Cappella delle Stimmate, incorporata all’edificio nel 1660. La Cappella del Sacramento, che con il sottostante Sepolcreto Ducale fu eretta per volontà del duca Alberico II a partire dal 1675, si colloca invece in continuità col transetto destro. Dal lato sinistro della navata si accede al chiostro, alla sacrestia, al campanile e alla sala capitolare. Numerose opere d’arte provenienti dalla cattedrale sono custodite nelle prime tre sale del locale Museo Diocesano, riaperto nel 2003. Tra queste, il trittico con Vergine, Bambino e Santi di B. del Castelletto.