CATTEDRALE DEI SACRI CUORI DI GESÙ E DI MARIA La diocesi di Porto-Santa Rufina si è formata nel XII secolo dalla fusione di due antichissime diocesi suburbicarie della zona nordoccidentale di Roma, rimaste quasi sempre unite (Santa Rufina fu unita a Civitavecchia dal 1825 al 1854). L’assenza di un centro urbano significativo all’interno del territorio, vasto e scarsamente popolato, ha favorito lo spostamento continuo della sede diocesana e quindi delle cattedrali, che furono almeno cinque prima dell’attuale. Una crescita stabile della popolazione avvenne soltanto dopo l’Unità d’Italia e con la bonifica dell’agro, negli anni Trenta del secolo scorso. Nel 1926 si iniziò la costruzione di una chiesa da dedicare a santa Margherita Maria Alacoque, lungo la via Cassia in località La Storta, promossa da un comitato a guida del gesuita Leopold Fonk. La costruzione, su progetto iniziale di Giuseppe Astorri, fu interrotta per mancanza di fondi e ripresa solo nel dopoguerra, per volontà del vescovo cardinale Eugenio Tisserant (1946-1966), che individuò in quella sede il luogo adatto per riportare la cattedrale al centro del territorio diocesano. La costruzione riprese pertanto nel 1948 con il nuovo progetto dell’ingegnere Filippo Sneider e fu portata a compimento nel 1950, dedicata ai Sacri Cuori di Gesù e di Maria. Il campanile, alto 45 metri, fu ultimato nel 1954 su progetto di Scipione Tadolini. La chiesa ha una pianta a croce greca con tre bracci absidati. All’esterno, l’edificio è rivestito per la maggior parte in mattoni e sulla facciata è posto un mosaico di Luciano Vinardi con i Sacri Cuori di Gesù e Maria. L’interno è a intonaco chiaro decorato con affreschi nelle cappelle laterali, realizzati da Stéphanie Guerzoni nel 1960-1965 (nella cappella destra è raffigurata la Pentecoste, mentre in quella sinistra il Sacro Cuore e santi devoti al suo culto, fra cui santi gesuiti). Lo spazio è illuminato da trifore con vetrate policrome in cui sono rappresentati i Santi patroni della diocesi e delle parrocchie del suo territorio, opera di Luciano Vinardi (1961-1976). In asse con il braccio d’ingresso si collocano due piccole cappelle: quella di sinistra ospita il fonte battesimale e quella di destra è dedicata al Crocifisso. Le acquasantiere murate in prossimità delle porte laterali, così come l’acquasantiera all’ingresso, sono state disegnate dall’arch. Nino Zanotta; realizzate nel 1952, riportano lo stemma del cardinale Tisserant le cui indicazioni sono state seguite anche per la Via Crucis dipinta da Albert Serrure e per gli affreschi delle cappelle. Lavori di manutenzione straordinaria delle volte e delle coperture si sono recentemente resi necessari, sotto la cura di Pietro Turco e Francesco Mossa, cosicché il 21 novembre 2010 il cardinale Roger Etchegaray, titolare della Chiesa suburbicaria, e mons. Gino Reali, vescovo della diocesi dal 2002, hanno celebrato la messa per la riapertura al culto della cattedrale, dopo due anni di chiusura.

Pianta

1. Altare

2. Ambone

3. Cattedra

4. Fonte battesimale

5. Assemblea

6. Cappella Ss. Sacramento

7. Confessionale

8. Sede

9. Coro e concelebranti

10. Organo e schola cantorum

11. Cero pasquale

12. Croce astile

13. Leggio

14. Evangelario

15. Acquasantiera

16. Immagine devozionale mariana

17. Cappella del Crocifisso

18. Campanile

Chiesa dei Sacri Cuori di Gesù e Maria <La Storta , Roma>

Data del rilievo: 2015

FONTE

Fabrizio Capanni, Giampero Lilli, Le cattedrali del Lazio. L'adeguamento liturgico delle chiese madri nelle regioni ecclesiastiche del Lazio. Milano, 2015

ULTIMA MODIFICA

30/06/2017

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Diocesi di Porto - Santa Rufina

Chiesa dei Sacri Cuori di Gesù e Maria

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Via Del Cenacolo,. 45

La Storta , Roma (RM)

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