La facciata della cattedrale di San Pietro Apostolo
Veduta dell’aula dall’ingresso
Il presbiterio
La cattedrale di Senigallia si affaccia sulla Piazza Garibaldi ed è dedicata a San Pietro Apostolo.
La prima notizia documentata relativa all’esistenza della diocesi è del 502, anno in cui il Vescovo Venanzio partecipò al Sinodo Romano.
La chiesa attuale non è stata la prima sede vescovile di Senigallia. Dalle fonti documentarie e dalle cronache degli storici locali, è nota la presenza di altri quattro edifici di culto che, nel corso dei secoli e in virtù delle complesse vicende storiche della città, hanno assunto il titolo di chiesa cattedrale.
La prima documentata, dedicata alla Vergine, fu eretta (secondo la tradizione in sostituzione della prima cattedrale suburbana situata in località di San Gaudenzio) nel secolo VI e venne distrutta poi delle truppe dei Manfredi nel 1264.
Nel 1271, per volontà del Vescovo Filippo, si costruì una nuova chiesa in stile romanico dedicata a San Paolino da Nola demolita nel 1458 da Sigismondo Malatesta Signore di Rimini, di Fano e di Senigallia.
Nel 1493 il Vescovo Marco Vigerio I della Rovere diede inizio alla costruzione del Episcopio attiguo alla chiesa parrocchiale di San Pietro che divenne cattedrale di Senigallia nel 1530.
Fu il Vescovo Card. Bernardino Honorati a scegliere l'attuale sede, già chiesa conventuale dei Padri Gesuiti, e consacrarla il 4 luglio del 1790.
Costruita tra il 1762 e il 1763 su progetto dell’architetto Paolo Posi (1708-1776) acquisì l’assetto architettonico definitivo con l’aggiunta dell’abside (fine XVIII secolo) e della Cappella della Madonna della Speranza (1818-1838).
Ideata dall’architetto Giuseppe Ferroni, la cappella, di forma ellittica, è contornata da otto colonne con capitelli corinzi che sorreggono la volta come una tenda che sovrasta la taumaturgica immagine della Madonna della Speranza (secolo XVI; Ercole Ramazzani).
L'interno della cattedrale, a croce latina, è suddiviso in tre navate da sei pilastri di ordine corinzio. La crociera è sormontata da una cupola dalle forme classiche.
Nel 1894, in occasione del primo centenario della nascita di Pio IX, fu costruito il nuovo Battistero, opera dell’architetto Eduardo Collamarini, mentre la vasca battesimale è dello scultore Silvio Forlivesi di Lugo.
La facciata, in stile neoclassico a due ordini sovrapposti (dorico nella parte inferiore, ionico nella superiore), fu rifatta nel 1877, su disegno di Augusto Innocenti.
Nel 1986 la cattedrale è stata adeguata alle riforma liturgica del Concilio Vaticano II con la realizzazione di una nuova area presbiteriale progettata dall’architetto Mario Piscopo con la consulenza liturgica di Mons. Virgilio Noè.
Nelle sale del piano nobile del palazzo Vescovile, attiguo alla cattedrale, è ospitata la raccolta della Pinacoteca Diocesana di arte sacra. Questa sede è stata inaugurata nel 1992 e conserva opere provenienti dal territorio diocesano a partire dal secolo XVI fino al secolo XIX.
Il Museo Pio IX è sorto agli inizi del XX secolo nella casa natale del Beato Giovanni Maria Mastai Ferretti. Il palazzo patrizio, ubicato nel cuore della città,
custodisce al piano nobile una raccolta di cimeli e manufatti legati alla vita e all’opera di papa Pio IX.