Diocesi di Castellammare di Stabia

Chiesa di Santa Maria Assunta

L’origine della cattedrale di Castellammare rimanda a un’antica chiesa, presente fin dal XV secolo nella località detta il Vaglio, ai piedi dell’altura dominata dal castello. Della preesistente cattedrale, dalle origini incerte, si registrano gli ingenti danni subiti in seguito al catastrofico terremoto che sconvolse il territorio napoletano nel 1456. Trascorsi alcuni decenni dall’evento sismico gli eletti della città deliberarono la ricostruzione dell’ormai diruto edificio sacro affidandone il progetto, nel 1517, all’architetto Giovanni Donadio detto il Mormando, noto come uno dei più celebri artefici del Rinascimento napoletano. Abbandonata per oscuri motivi l’iniziativa negli anni successivi, la ricostruzione fu ripresa soltanto nel 1587 su iniziativa del vescovo Ludovico di Maiorano che, grazie ai ricavati di nuove gabelle imposte dagli eletti della città e alle offerte dei fedeli, riuscì a realizzare il programma intrapreso fin dai primi decenni del secolo. L’incarico fu affidato al regio architetto napoletano Pietro Antonio de Sanctis che si avvalse della collaborazione di maestranze napoletane. Intrapreso il programma del nuovo Piscopato della Cita in tempi rapidi, con la posa della prima pietra avvenuta il 22 novembre dello stesso anno1587, la fabbrica fu completata nei primi decenni del secolo successivo. Nel 1643 infatti era presumibilmente completata, come sembrerebbe confermato da documenti che attestano la concessione di una cappella gentilizia al nobile Giovan Camillo Cacace, presidente del Real Camera della Sommaria. L’impianto, articolato su uno schema basilicale su tre navate con cinque cappelle per ciascuna delle due pareti longitudinali, fu arricchito fra il 1713 e il 1714, di una scenografica gradinata a pianta convessa con scalini e balaustrate in piperno e di un ampio atrio voltato con tre accessi, ricostruito nel 1774, perché una cattiva esecuzione aveva causato un pericolo di crollo. Contemporaneamente agli interventi sul prospetto, si provvedeva all’aggiornamento stilistico dell’apparato decorativo interno: nel 1760 risultava completata anche la decorazione interna, arricchita dalla costruzione di un nuovo altare maggiore, sistemato su una gradinata delimitata da balaustre marmoree, sulla cui destra insisteva un pregevole organo (1668). Ulteriori interventi interessarono pochi anni più tardi, nel 1782, la costruzione di un nuovo campanile realizzato a destra della facciata. L’ultima rilevante aggiunta all’originario impianto tardocinquecentesco fu realizzata a partire dal 1875, anno in cui furono costruiti il transetto ed il presbiterio concluso da una profonda abside, su progetto dell’architetto stabiese Ignazio Rispoli, al quale si affiancò il figlio Giovanni nel progetto della nuova facciata. Nel 1879, infine, fu realizzata la cappella a pianta quadrata dedicata a San Catello ed inserita sulla preesistente cappella del Crocifisso nel settore mediano della navata laterale destra. In seguito a ulteriori interventi sulla facciata, la rinnovata cattedrale, arricchita nel perimetro absidale dal coro trasferito dal monastero della Pace, veniva solennemente consacrata il 13 agosto del 1893. Dal 1986 è concattedrale della diocesi.

ADEGUAMENTO LITURGICO

L'adeguamento liturgico della Chiesa di Santa Maria Assunta

FESTE E DEVOZIONI PARTICOLARI

19 gennaio:
Festa di San Catello, patrono della città

CULTO DEI SANTI

Reliquie di San Catello.

EVENTI PARTICOLARI

Nella cattedrale e presso gli attiugui locali della curia diocesana è in corso di allestimento un museo dove si prevede di esporre i reperti relativi alla Stabia romana e medioevale finora conservati presso l’Antiquarium statale.

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Pianta

1. Altare

2. Ambone

3. Sede episcopale

4. Custodia eucaristica

5. Sede del celebrante

6. Cappella feriale

7. Battistero o spazio per la celebrazione del battesimo

8. Disposizione dei fedeli

9. Penitenzieria o spazio per la celebrazione della riconciliazione

10. Sagrato

Data del rilievo: 2003

FONTE

S. di Liello, P. Rossi, Le cattedrali della Campania. Architettura e liturgia del Concilio Vaticano II, Milano 2003

ULTIMA MODIFICA

30/06/2017

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