Diocesi di Frascati
STORIA
I - Le origini
È possibile stabilire, sulla base di documenti storici, che il cristianesimo aveva gettato delle solide basi in Agro Tusculano dal I sec., perché dai tempi apostolici si ebbero dei cristiani nel suo territorio, soprattutto se si considera che i Tiberi, Domiziani e altre famiglie imperiali avevano delle ville nei Tusculani secessus e che i santi Flavia Domitilla e Flavio Clemente (†96) risiedevano là ove si trova oggi Frascati.I primi a diffondere il Vangelo potrebbero essere stati gli stessi santi Pietro e Paolo, la cui memoria fu in grande onore dai tempi più remoti.
Le antiche vie Labicana e Latina.
che attraversano il territorio tuscolano in tutta la sua lunghezza, furono il naturale mezzo di diffusione del cristianesimo in questa parte dei colli Albani.
I due grandi cimiteri catacombali di san Zotico al X miglio della Labicana e quello di santa Faustina al X miglio della Latina sono le prime documentazioni di quanto già nel IV sec. la nuova religione avesse trovato adepti.
Da queste catacombe siamo a conoscenza dell’organizzazione della Chiesa tuscolana, imporporata sotto il governo dell’imperatore Diocleziano (284-305) dai santi martiri Zotico, Giacinto, Castulo, Ireneo, Amanzio e Faustina, con i suoi preti, diaconi esorcisti e lettori.
Nel 313 al sinodo Lateranense contro i donatisti prese parte anche il padre della Chiesa tuscolana, il primo vescovo storicamente certo, che si firmò Zoticus ad Quintianas.
È da questa data che ha inizio ufficialmente la nostra diocesi.
Dobbiamo però pensare che da prima vi fossero vescovi nel Tuscolano, anzi l’organizzazione ecclesiastica già stabilizzata ne fa supporre l’esistenza per tutto il III sec. sicuramente.
II - Organizzazione ecclesiastica durante il I millennio
Dopo i famosi decreti imperiali del 391 con cui si proibivano i riti pagani, i vecchi templi furono consacrati al culto cristiano.Il celebre tempio di Giove Laziale su monte Cavo, centro religioso e politico per secoli dei popoli federati del Lazio e in cui si celebravano le feriae latinae e le ovationes ai vincitori romani, fu dedicato a san Pietro e abitato da qualche solitario.
La stessa sorte subì nel V sec. se non prima, la crypta ferrata, quella cella pagana (del Tusculanum forse di Cicerone) presso cui più tardi i santi Nilo (†1004) e Bartolomeo (†1055) avrebbero costruito la basilica alla Madre di Dio e il relativo monastero.
Del VI sec. nulla ci è pervenuto mentre del VII sec. è la memoria di due antiche chiese: la basilica sancti Petri nella Massa Marulis e la chiesa di Santa Faustina al XII miglio della Latina.
Dall’VIII sec. in poi si forma Frascati, anche se già da prima esisteva, e diviene erede delle antiche memorie.
Il primo abitato sorse sulle rovine di Caio Passieno Crispo, primo marito di Agrippina e celebre oratore, e su quella di Lucullo.
Fu cura particolare dei papi la chiesa «sanctae Dei genetricis semperque virginis Mariae, Dominae nostrae, quae ponitur in Frascata» e la basilica «sancti Sebastiani martyris, qui in Frascata consistit».
Leone IV (847-855) intervenne in modo particolare nella diocesi per restauri e donazioni per varie chiese.
III - Trasferimento della sede vescovile
L’anno Mille fu per la Chiesa tuscolana l’inizio di una nuova era.L’antica città di Tuscolo era diventata già nel X sec. sede di una delle più potenti famiglie del Lazio, i celeberrimi conti Tuscolani, discendenti dal nomenclator Teofilatto I, nato verso la metà del IX . Il primo signore di Tuscolo fu il conte Gregorio I: costui costruì il castello e rafforzò le mura fatiscenti della vecchia città riportandola così a nuovo splendore.
La famiglia Tuscolana, dal cui ramo principale, i marchesi di Spoleto, erano già provenuti i papi Giovanni XI (931-935), Giovanni XII (955-964) e Benedetto VII (974-983), si rese arbitra di Roma sia politicamente che religiosamente.
Diede alla Chiesa i papi Benedetto VIII (1012-1024), Giovanni XIX (1024-1032) e Benedetto IX (1032-1045 e 1047-1048) e l’antipapa Benedetto X (1058-1059).
Per quanto i contemporanei filoimperiali li abbiano dipinti a fosche tinte perché erano filobizantini, i conti di Tuscolo furono assai benemeriti per la Chiesa labico- tuscolana che fu da loro arricchita di beni e di edifici sacri.
La sede episcopale fu intanto tenuta da grandi nomi: Giacomo de Vitry, Pietro Juliani (poi papa Giovanni XXI), Berengario de Fredol, Bertrando de la Tour d’Auvergne, l’ex papa Gregorio XII, l’ex antipapa Giovanni XXIII dopo le sue dimissioni.
Ma la piccola diocesi, assai poco popolata, non ottenne alcun vantaggio dalla presenza di questi uomini illustri.
Lo stesso cardinale Bessarione (1449-1468) seguì poco Frascati anche se, con probabilità, aveva scelto lui come patroni della diocesi i santi Filippo e Giacomo apostoli, titolari della sua basilica romana.
IV - Dal XVI sec. ai nostri giorni
Paolo III, che era stato vescovo tuscolano, si preoccupò di riportare la sede cattedrale nel territorio stesso della diocesi: nel 1538 designò Frascati come residenza vescovile e scelse come chiesa madre l’antica Santa Maria in Vivario.Divenendo questa ben presto troppo piccola, si cominciò nel 1598, durante l’episcopato di Tolomeo Galli, la costruzione della attuale cattedrale di San Pietro.
L’edificio fu costruito su disegno di Ottaviano Nonni, detto il Mascherino, e la facciata su progetto dell’architetto Gerolamo Fontana tra il 1698 e il 1700.
Intanto, a cominciare dal 1500 sorsero chiese, monasteri e conventi e i papi per lunghi periodi dimorarono nelle ville gentilizie.
Gregorio XIII nel 1583 da Frascati promulgò la riforma del calendario.
La vicinanza con Roma e la presenza «in loco» di vari pontefici in periodi piuttosto frequenti ha richiamato in questi colli anche persone che poi la Chiesa ha elevato agli onori dell’altare.
Ne citiamo alcuni: molti santi della Compagnia di Gesù fin dall’inizio; san Giuseppe Calasanzio (†1648); san Leonardo da Porto Maurizio (†1751); san Vincenzo Pallotti (†1850), beata Gabriella Sagheddu (†1939).
Sinodi diocesani furono celebrati dai cardinali Tolomeo Galli nel 1595, Antonio Barberini nel 1658, Francesco Maria Brancaccio nel 1669, Giacomo Franzoni nel 1690, Vincenzo Maria Orsini (futuro Benedetto XIII) nel 1704, Enrico Stuart nel 1763 e 1777, e Antonio Cagiano de Azevedo nel 1858.
Nella serie dei vescovi tuscolani alcuni spiccano in particolare modo.
Tra questi ricordiamo il servo di Dio Pietro Marcellino Corradini, zelante e generoso (1734- 1743); Enrico Stuart duca di York (1761- 1803), principe munifico ma soprattutto buon pastore della diocesi; Ludovico Micara (1837-1844), grande benefattore di Frascati, sua città natale; Michele Lega (1926-1935), che nel suo breve episcopato ha seguito le orme del duca di York.
Durante la seconda guerra mondiale, Frascati, divenuta sede del comando tedesco, fu duramente colpita da bombardamenti, il più grave dei quali fu l’8 settembre 1943, il giorno dell’armistizio.
In quei momenti la città, abbandonata del tutto dalle autorità, conobbe il servizio eroico del clero sotto la guida del vescovo ausiliare Biagio Budelacci (1926-1962) per soccorrere i fedeli, per seppellire le innumerevoli vittime, per assicurare un minimo di sostentamento alla popolazione civile.
Nel 1962 Giovanni XXIII decise che i cardinali suburbicari mantenessero il titolo della diocesi, ma che la cura pastorale fosse affidata a un vescovo residenziale.
Alla morte del cardinale Gaetano Cicognani, suo fratello, il cardinale Amleto Giovanni, gli succedette per il titolo e monsignor Luigi Liverzani (1962-1990) come vescovo residenziale.
Il Santo Padre Paolo VI, con breve pontificio «dato a Roma, presso San Pietro, sigillato dall’anello del Pescatore, il 1° marzo dell’anno 1975» erigeva a basilica la cattedrale di San Pietro apostolo.
Il diffondersi della popolazione in zone finora non abitate ha reso necessario la formazione di nuove parrocchie o quasi parrocchie, lavoro portato avanti dal successore Giuseppe Matarrese, dal gennaio 1990 vescovo tuscolano.
«Non è senza significato che, dopo Roma, nessuna città ha dato tanti papi alla Chiesa, quanti ne ha dato Frascati.
Ciò attesta una vitalità spirituale, politica, sociale, una cultura di altissima risonanza ed estensione, tali da concorrere alle vicende di interi secoli» (dal discorso di Paolo VI nella cattedrale di Frascati, 1° settembre 1963).
Bibliografia
G. Orioli, Breve storia della chiesa tuscolana, «Comunità Diocesana», X, 6-7-8, 1975;L. Razza, La Basilica Cattedrale di Frascati, Frascati 1979;
Tra l’anno - Presenza e memorie della vita della chiesa nella Diocesi Tuscolana, a c. di G. Busco, Frascati 2000.
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Diocesi di Frascati
Cattedrale di San Pietro Apostolo
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La facciata principale della cattedrale di san Pietro Apostolo -
L’area presbiterale -
Vista dell’interno dall’ambone -
L’aula da presbiterio -
L’altare e l’altorilievo di Pompeo Ferrucci -
9 marzo 1975: il cardinale Villot si insedia nella cattedrale. Da notare il fonte battesimale posto nell’area del pre... -
Pianta di Ottaviano Nonni detto il Mascherino (Archivio dell’Accademia di San Luca) -
Sezione di Ottaviano Nonni detto il Mascherino (Archivio dell’Accademia di San Luca)
Diocesi
FONTE
Le diocesi d'Italia, a cura di L. Mezzadri, M. Tagliaferri, E. Guerriero, Torino, San Paolo edizioni, 2007-2008, 3 volumi.