Calatia, città osca della Campania, fu distrutta – come Suessola e altre città di Terra di Lavoro – da maomettani e neapoliti, negli anni Ottanta del IX . Due documenti del 969 e 979 relativi ad Aldericus Calactinae Ecclesiae Episcopus dimostrano, a quasi cento anni dalla presunta scomparsa, non solo ancora viva e vitale quella ecclesia con tutto il suo apparato di gerarchie curiali ed ecclesiastiche, ma ancora saldamente ancorata al centro della piana ove è la sede episcopale Sanctae Dei genitricis et virginis Mariae sanctae calatensis sedis. Quando 134 anni più tardi, all’inizio del XII . (1113), Sennete arcivescovo capuano nominò «Vescovo di Caserta Rainulfo, non solo il primo conosciuto, ma il primo in assoluto a rivestire tale carica, ciò non è nato da una situazione di crisi o di frattura: non c’è stata soluzione di continuità tra la Ecclesia Calatina e la Ecclesia Casertana, è stato solo l’adeguamento a una nuova realtà politico-sociale, per cui da un lato si sanciva il ruolo egemone raggiunto ormai dal centro montano, anche nei riguardi dell’antico centro di pianura, dall’altro si tende a far coincidere anche con l’adeguamento onomastico, il centro del potere religioso con quello del potere civile, secondo una prassi consolidata ».
Diocesi
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FONTE
Le diocesi d'Italia, a cura di L. Mezzadri, M. Tagliaferri, E. Guerriero, Torino, San Paolo edizioni, 2007-2008, 3 volumi.