Tadinum fu certamente sede di diocesi tardo antica, ma le origini sono oscure. Non è certo, infatti, se il vescovo Facondino, poi venerato come santo, sia da identificare con uno dei quindici vescovi italiani che approvarono il sinodo di Serdica (342- 344), oppure sia stato eletto all’inizio del VII sec., dopo l’intervento di Gregorio Magno. Sicuro è invece che il vescovo Gaudenzio partecipò al sinodo romano del 499. Nell’agosto del 591 papa Gregorio I trasferì il vescovo Martino dalla sede di Tadina a quella di Aleria, in Corsica, poiché la ecclesia Tadinatis era stata occupata e devastata tanto da non dare più nessuna speranza di ripresa, probabilmente a motivo delle tensioni tra longobardi e bizantini che caratterizzarono gli anni Novanta del secolo. Nel luglio 599 papa Gregorio nominò Gaudioso, vescovo di Gubbio, visitatore della diocesi di Tadinum, con l’incarico di nominare un nuovo vescovo, dopo circa otto anni di sede vacante. Gaudioso probabilmente riorganizzò il clero tadinate e promosse la costruzione della chiesa di San Facondino (risalente al periodo tra VI e VII sec.), senza però giungere all’elezione del vescovo. Un vescovo proprio è documentato tra il 599 e il 649, mentre sembrano da considerare creazioni agiografiche quelle dei vescovi Facondino e Gioventino, che sarebbero vissuti all’inizio del VII . Tra VII e VIII . la diocesi si estinse e il suo territorio fu unito a quello della diocesi di Nocera Umbra tra VIII e XI . Secondo alcuni studiosi fu la stessa sede vescovile di Tadinum a essere trasferita a Nocera.