Beni architettonici
- Caravonica (IM)
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Parrocchia di Santi Michele e Bartolomeo
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Diocesi
Albenga - Imperia
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Regione ecclesiastica
Liguria
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Tipologia
chiesa
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Qualificazione
parrocchiale
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Denominazione principale
Chiesa di San Michele
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La chiesa sorge nel cuore del centro storico di Caravonica, in un punto elevato rispetto alle schiere di abitazioni circostanti. La chiesa avrebbe inglobato o sostituito una cappella privata più antica, annessa al palazzo del marchese di Ceva e dedicata a San Pietro Martire; la base del campanile rappresenterebbe la vecchia torre di difesa del palazzo. Nel “Sacro e Vago Giardinello” è descritta “in mezo del luogo, à cuore di ridente Colle”, con “facciata verso tramontana con honesta Piazza”. Nel XVIII secolo ottenne il titolo di Parrocchiale e venne così ampliata e ristrutturata per fare fronte alle esigenze della popolazione. L'impianto è a unica navata, con cappelle laterali nettamente distanziate dall'ingresso e dal presbiterio, quasi a creare un breve vano d'atrio e una zona di rispetto davanti all'altar maggiore. Lo spazio interno è scandito da sei arcate a tutto sesto appoggiate su altrettante coppie di paraste collegate da un cornicione perimetrale risvoltato anche nel presbiterio e nella controfacciata. Nella navata si distinguono due spazi più ampi, di circa tre metri e mezzo di lunghezza, con nicchie laterali e volte a botte lunettate, illuminati da finestre bilobate, alternati a spazi più contenuti, circa dimezzati, con volte a botte privi di finestre; nel presbiterio proseguono le arcate, distinguendo due spazi analoghi, con volte lunettate, illuminati da due coppie di finestre. Sulla controfacciata spicca l'organo con coro.
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- Pianta
- L’edificio si compone di una navata unica rettangolare, conclusa da un presbiterio di analoga forma squadrata ma leggermente più stretto, e di un campanile a pianta quadrata posto a ridosso del presbiterio in senso diagonale. Sul lato Nord-est si sviluppa la sacrestia.
- Elementi decorativi
- L'area del presbiterio è decorata a stucchi e dorature in modo abbastanza appariscente, altre decorazioni a motivi vari movimentano le cappelle laterali; tali apparati decorativi sono stati rielaborati da Giovanni Cataneo nel 1809. Tra le opere d'arte contenute nella chiesa vi sono il Crocifisso ligneo (XVIII secolo), l’altare maggiore di fattura barocca (XVIII secolo), la pala d’altare di Nostra Signora del Rosario (proveniente dalla bottega del pittore genovese Bernardo Castello - XVII secolo) e l’imponente statua lignea di San Michele Arcangelo (opera dello scultore genovese G. B. Drago - XIX secolo). Nella prima metà del Novecento l’affresco seicentesco nella volta, raffigurante San Pietro Martire, è stato sostituito dall'attuale tela raffigurante San Michele, dipinta da Delle Piane.
- Facciata
- La facciata, molto semplice, ha un’ampia finestra trilobata ed è completata da un cornicione di coronamento curvilineo che riprende il movimento a tre archi della finestra.
- Campanile
- Il campanile viene ritenuto l’antica torre di difesa del palazzo del marchese di Ceva; è composto da tre volumi, il primo dei quali si sviluppa per i due terzi dell’altezza ed è in pietra a vista, gli ultimi due sono intonacati e divisi tra loro da cornici marcapiano e sormontati da una cuspide piramidale. La decorazione maggiore consta nella balaustra di coronamento alla cella campanaria: di ardesie sagomate nella parte esterna, irrobustite da muratura di mattoni nella parte interna. La balaustra, manufatto insolito adottato per consentire l’affaccio dalla cima del campanile, è decorata agli angoli da quattro pinnacoli con fiamme in stucco. L’estrema parte sommitale della guglia è coronata da una sfera di rame sormontata da un angelo segnavento dello stesso materiale.
- Pavimenti e pavimentazioni
- Il pavimento è composto di piastrelle bianche e nere posate a 45 gradi.
- Coperture
- La copertura esterna, sia dell'aula che del presbiterio, è un tetto a capanna con manto in tegole marsigliesi.
- Pianta
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- 1052 ‐ 1052 (costruzione intero bene)
- Data della costruzione del primo oratorio secondo tradizione non accertata, riportata nel decreto che impone il vincolo architettonico (1933)
- 1622 ‐ 1622 (ricostruzione intero bene)
- Data incisa in una pietra della muratura del campanile, possibile celebrazione della ricostruzione della chiesa.
- 1670 ‐ 1670 (ampliamento intero bene)
- Ulteriore ricostruzione e ampliamento della chiesa
- XVIII sec ‐ XVIII sec (intitolazione intero bene)
- Elevazione a parrocchia e intitolazione a San Michele Arcangelo
- 1809 ‐ 1809 (decorazioni e arredi intero bene)
- : La fabbriceria delibera l'acquisto di una statua di san Pietro, lo spostamento di un altare laterale nella sacrestia e il restauro delle decorazioni a stucco della chiesa (stuccatore Giovanni Cataneo).
- 1822 ‐ 1822 (restauro intero bene)
- La fabbriceria della chiesa parrocchiale acquista mille mattoni e due “salmate di chiappe” per lavori a San Michele
- 1855 ‐ 1855 (restauro intero bene)
- Viene posta un'iscrizione sulla controfacciata a testimonianza di un restauro effettuato in quell’anno, senza precisare le caratteristiche dell’intervento
- 1960 ‐ 1960 (restauro facciata e campanile)
- Restauri della facciata e del campanile
- 1997 ‐ 1997 (restauro campanile)
- Restauro del campanile
- 1998 ‐ 2000 (restauro intero bene)
- Restauro dell’interno
- 1052 ‐ 1052 (costruzione intero bene)
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Data di pubblicazione
05/07/2023
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Fonte dei dati
Scheda di Censimento dei beni architettonici (Diocesi di Albenga - Imperia)