Beni architettonici
- Civezza (IM)
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Parrocchia di San Marco
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Diocesi
Albenga - Imperia
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Regione ecclesiastica
Liguria
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Tipologia
chiesa
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Qualificazione
parrocchiale
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Denominazione principale
Chiesa di San Marco
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Nel borgo di Civezza, Comune del primo entroterra in provincia di Imperia, la chiesa parrocchiale intitolata a San Marco, l’oratorio di San Giovanni e l'adiacente casa canonica formano un unico complesso architettonico posto a coronamento del crinale, all'estremità verso valle del centro storico. La chiesa spicca come importante esempio di edificio barocco, ma è il risultato di diverse ricostruzioni. A testimonianza delle fasi precedenti, si riconoscono nelle murature rocchi di colonne, basi e capitelli provenienti da strutture di epoche anteriori reimpiegati nel tessuto murario. L’edificio si compone di un’aula unica rettangolare, con angoli smussati, e di un presbiterio profondo, absidato, disposto a est. Lo spazio interno dell’aula è articolato da due cappelle laterali, disposte simmetricamente, sui lati lunghi del rettangolo, e da altre quattro cappelle, semicircolari, ricavate negli angoli; è arricchito da quattro tribune sui lati, due per parte. Il presbiterio spicca per la ricchezza dell'apparato decorativo. L'imponente volta lunettata è illuminata da finestre di forma mistilinea.
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- Pianta
- La chiesa presenta una pianta rettangolare con angoli arrotondati per la formazione di cappelle semicircolari, adornate con nicchie e statue.
- Elementi decorativi
- L’elemento decorativo unificante dell'interno è il grande cornicione perimetrale sagomato che, poggiando su una serie di lesene, assume il ruolo di elemento di chiusura all’imposta delle volte. Le lesene composite sui lati maggiori della vasta navata rettangolare inquadrano sia le grandi cappelle rettangolari centrali che quelle minori. L'elegante decorazione a stucco tipicamente barocca è opera del maestro G.A. Casella; i quattro altari in stucco sono opera dello stesso Belmonte, mentre l'altare maggiore (1685 - 1686) è opera dello scultore Giacomo Gaggini di Genova.
- Facciata
- La facciata discende da un profilo planimetrico mistilineo, rettilineo nel tratto centrale e perpendicolare all’asse della chiesa, concavo nelle ali. Si compone di due ordini sovrapposti, separati da un robusto cornicione sagomato. Nel primo si distinguono otto coppie di paraste binate, in corrispondenza degli spigoli del profilo planimetrico; nella specchiatura intermedia è incorniciata un’immagine di San Marco. Nel secondo ordine, in alto, si ripete un’analoga articolazione, con sole sei coppie di paraste, essendo i risvolti laterali più brevi nel loro sviluppo. Nella specchiatura intermedia si apre un’ampia finestra quadrilobata; al di sopra domina un altorilievo con l’occhio raggiante del Padre Eterno. Nelle due ali concave, posteriormente, sono state aperte due bucature minori che permettono una migliore accessibilità alla chiesa e interrompono la continuità della superficie curva. L'apparato decorativo è ricco e presenta gli elementi tipici dell'architettura barocca quali la cornice dentellata, i bassorilievi floreali, gli alti basamenti delle lesene fortemente plastici.
- Campanile
- Il campanile, edificato dal 1792, con i suoi 38 metri di altezza, risulta essere una delle torri campanarie più alte della provincia. E' costituito da muratura portante in pietra a spacco interamente intonacata; ha pianta di forma quadrata e misura quattro metri di lato alla base. E' articolato in basamento, tre ordini, basamento ottagonale della cupola e bulbo. La parte basamentale è priva di decorazioni e presenta sul prospetto meridionale due piccole aperture centrali. Il primo ordine, di altezza notevolmente ridotta rispetto a quelli superiori, risulta tripartito su ogni lato e si conclude con una cornice sagomata in ardesia. Il secondo e il terzo ordine sono decorati da coppie di lesene composite, concluse da capitelli. Il terzo ordine è caratterizzato da una maggiore altezza e dalla presenza delle bucature della cella campanaria e dell'orologio. Il forte aggetto di un cornicione sagomato sormonta la cella campanaria. Il campanile si conclude con un cornicione di coronamento, sormontato dal tamburo ottagonale con la cuspide tondeggiante a forma di cipolla, rivestita da squame di ardesia. Sulla sommità spiccano anche quattro pinnacoli a fiamma, disposti negli angoli attorno al tamburo.
- Pavimenti e pavimentazioni
- Il pavimento è in lastre di marmo bianco e bardiglio disposte a scacchiera.
- Coperture
- Il tetto a capanna ha la copertura con il manto in tegole marsigliesi e abbadini in ardesia.
- Pianta
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- 1418 ‐ 1429 (separazione parrocchia)
- La chiesa di Civezza, probabilmente risalente al XIII secolo, viene separata dalla chiesa matrice di S. Giorgio in Torrazza e acquista il titolo di parrocchiale.
- 1585 ‐ 1585 (danneggiamento intero bene)
- La chiesa viene danneggiata da un incendio.
- 1585 ‐ 1586 (citazione intero bene)
- Mons. Nicolò Mascardi descrive la chiesa composta di due navate, una più grande con il presbiterio disposto a est, l’altra minore più corta sul fianco sud. La cappella maggiore, in capo alla navata principale, era ricoperta da una volta semicircolare, interamente dipinta.
- XVII sec ‐ XVII sec (riedificazione intero bene)
- Tra la fine del secolo precedente e i primi anni del '600 la chiesa viene riedificata in base ai canoni tridentini. Nel 1627 Paneri descrive una chiesa a tre navate, con colonne in pietra nera, coro a est, sul quale insiste una cupoletta, e protiro in corrispondenza di una porta laterale ornata da un portale in pietra.
- 1685 ‐ 1685 (realizzazione altare)
- Giacomo Gagini da Bissone viene incaricato di realizzare l’altare maggiore, l’altare della cappella della madonna degli Angeli e quello della cappella del Santissimo Rosario.
- 1777 ‐ 1777 (riedificazione intero bene)
- Viene affidato l’incarico all’arch. Domenico Notari di Cadro (Lugano) per la progettazione e la realizzazione della nuova chiesa. I lavori, alla metà dell’anno successivo, vengono sospesi, quando le strutture in elevato avevano già raggiunto il cornicione; il provvedimento fu causato da divergenze insorte sul riconoscimento dei diritti di sepoltura nella chiesa, acquisiti in quella precedente.
- 1779 ‐ 1787 (realizzazione campanile)
- Subentra alla direzione dei lavori l'architetto Domenico Belmonte, progettista di numerosi edifici religiosi del ponente ligure. Nel 1792 inizia la costruzione del campanile, già previsto nel progetto originario, "d’altezza di palmi 150 fuori terra e larghezza palmi 16 ”. L'erezione del campanile sarà terminata un anno dopo.
- 1782 ‐ 1782 (decorazione volta)
- Tommaso Carrega affresca la volta raffigurando la "Gloria di San Marco", il luganese Gio Andrea Casella si occupa della decorazione a stucco.
- 1887 ‐ 1888 (danneggiamento intero bene)
- Il terremoto del 1887 e il maltempo dell'anno successivo danneggiano gravemente la chiesa, che subisce la fessurazione della volta e delle ali della facciata e rimane scoperchiata.
- 1889 ‐ 1889 (restauro intero bene)
- I restauri urgenti si concludono con la ripavimentazione della navata centrale con lastre di marmo bianco e bardiglio.
- 1905 ‐ 1905 (decorazione interni)
- Il pittore Francesco Milano ridecora gli interni; fino ad allora la chiesa si presentava completamente imbiancata.
- 1933 ‐ 1937 (decorazione intero bene)
- Il pittore Angelo Novaro di Diano Castello decora la volta del presbiterio e realizza gli affreschi in facciata.
- 1986 ‐ 1990 (restauro intero bene)
- La chiesa subisce interventi di restauro, che comprendono, tra l'altro, il rifacimento dei tetti e il recupero dell’apparato decorativo della facciata.
- 2003 ‐ 2006 (restauro campanile)
- Viene restaurato il campanile.
- 1418 ‐ 1429 (separazione parrocchia)
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Data di pubblicazione
02/03/2024
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Fonte dei dati
Scheda di Censimento dei beni architettonici (Diocesi di Albenga - Imperia)