Beni architettonici
- Cantagallo (PO)
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Parrocchia di San Michele a Luicciana
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Diocesi
Prato
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Regione ecclesiastica
Toscana
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Tipologia
oratorio
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Qualificazione
sussidiario
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Denominazione principale
Oratorio di Santa Maria
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La chiesa di Santa Maria a Castello sorge su un panoramico pianoro, un tempo racchiuso dalle mura del castello Averardi. È preceduta da un portico per il riparo dei viandanti, e all'interno l'altar maggiore incornicia una piccola tela con una Madonna e il Bambino, assai venerata.
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- Struttura
- La chiesetta sorge sulla sommità di uno spiazzo erboso circondato da un bosco di castagni dal quale si spalanca un suggestivo panorama sui rilievi circostanti. È preceduta da un tardo portico in muratura, con tetto a due spioventi, e due ampi varchi sui lati (è probabilmente ritamponata l'apertura anteriore). Sopra il portico la facciata a capanna della chiesa è forata da un'apertura a lunetta, mentre sulla sinistra, a filo di parete, emerge il campaniletto a vela. La muratura dei fianchi, in bozzetto di arenaria, rivela l'origine medievale della struttura, alla quale furono addossati, probabilmente nel XVIII secolo, due modesti corpi laterali a formare cappelle e sacrestia; ma è soprattutto la zona posteriore che evidenzia la struttura originaria, con un'absidiola discretamente conservata. Sotto il portico un portalino secentesco, con mostra in pietra sormontata da timpano, dà accesso alla chiesa; lo fiancheggiano due semplici finestre rettangolari da oratorio, con inferriate.
- Interno della chiesa
- L'interno, coperto a travi lignee e con pareti intonacate, ha pianta a croce latina. Le piccole cappelle laterali sono introdotte da archi ellittici impostati su cornice in pietra, e illuminate da una finestra. Sul fondo della navata l'abside è coperta da un grande altare in arenaria (1774), con mensa su sostegni a voluta, e edicola su colonne composite concluse da trabeazione con timpano spezzato e cartiglio. Nella mostra è posta una tavola con Quattro Santi, modesto dipinto settecentesco che inquadra una tela di discreta qualità con una venerata immagine della Madonna col Bambino, di scuola bolognese, risalente al primo Settecento.
- Struttura
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- 1110 ‐ 1241 (committenza intero bene)
- A nord-ovest sopra la frazione di Luicciana sorge il borghetto di Castello, con modesti edifici arroccati lungo la ripida stradella centrale che s'inerpica fino al luogo dell'antico castello Averardi. Di questa struttura, documentata fin dal 1110, costruita dai conti Cadolingi e passata in proprietà ai conti Alberti, resta solo la chiesa di Santa Maria in Castello (596 m), edificata tra XII e XIII secolo, che conserva la struttura medievale. La chiesa è ricordata per documenti nel 1217 («Actum in castello Averardi prope ecclesiam ipsius loci»), e nel 1241 sono testimoni di un atto Benavaccio, rettore della vicina chiesa di Sezzana, e il «presbiter Giancino de castro Averardi».
- 1336 ‐ 1582 (perdita di parrocchialità intero bene)
- Nel 1336,quando il «kastrum Averardi» con una torre su più piani e altri fabbricati fu venduto dagli Alberti, per 900 libre di fiorini piccioli, al Comune di Pistoia, la chiesa di Santa Maria faceva ancora parte della struttura fortificata, circondata da fossati e da ripe. Restò parrocchiale fin oltre la metà del XVI secolo; fu poi unita alla chiesa di Luicciana, dalla quale tuttora dipende: «ecclesia S. Michaelis de Torricella communis Luiccianae cui perpetuo unita et annexa existit ecclesia S. Mariae de Castello Luiccianae» (visita pastorale del 31 luglio 1560). Nella visita apostolica dell’8 dicembre 1582 è detta «ecclesia simplex S. Marie in Castello unita parochiali ecclesie S. Michaelis de Turricella», cioè di Luicciana.
- XVIII ‐ XX (ristrutturazione intero bene)
- Nel XVIII secolo, per l’accresciuta devozione ad una immagine della Madonna venerata nella chiesa, questa fu ampliata trasformando la vecchia abitazione del rettore nelle attuali cappelle laterali e sacrestia, fu costruito in pietra lavorata il nuovo altare alla romana e in muratura il portico antistante la chiesa aperto su tre lati. Il campaniletto a ventola della chiesa conservava fino agli anni ’50 del XX secolo due campane trecentesche.
- 1110 ‐ 1241 (committenza intero bene)
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Data di pubblicazione
19/05/2022
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Fonte dei dati
Scheda di Censimento dei beni architettonici (Diocesi di Prato)