Beni architettonici
- Mori (TN)
-
Parrocchia dei Santi Filippo e Giacomo
-
Diocesi
Trento
-
Regione ecclesiastica
Triveneto
-
Tipologia
chiesa
-
Qualificazione
sussidiaria
-
Denominazione principale
Chiesa di San Rocco
-
La piccola chiesa di San Rocco sorge in località Castellano, sulla strada di campagna che collega Pannone e Nago, al centro di un suggestivo pianoro coltivato. Orientata a sud-est, è formata da un primo volume a pianta quadrangolare cinquecentesco, corrispondente all’attuale presbiterio, integrato presumibilmente nel XVIII secolo da una semplice navata. La facciata a due spioventi è protetta dal prolungamento delle falde del tetto e caratterizzata da un portale architravato in pietra ammonitica, elevato di un gradino, e da una finestra rettangolare sdraiata a sinistra; una seconda monofora a sesto ribassato interessa il fianco destro. La parete di fondo, come la facciata, è ornata da un grande dipinto murale figurato, ormai poco leggibile, opera del pittore Enrico Less dei primi anni Sessanta del Novecento; a prolungamento centrale della muratura si sviluppa un massiccio campanile a vela, dotato di un’apertura rettangolare e coperto da una lastra di pietra, sormontata dalla croce apicale gigliata. All’interno l’arco santo a tutto sesto con l’intradosso affrescato raccorda la semplice navata unica, con copertura in legno a vista, col presbiterio, elevato di un gradino e decorato da affreschi cinquecenteschi frammentari lungo le pareti e sulla volta a crociera.
-
- Preesistenze
- L’attuale zona presbiteriale costituisce la parte più antica della chiesa.
- Pianta
- Edificio a pianta rettangolare, formato dai due corpi a pianta pressoché quadrata di navata e presbiterio.
- Facciata
- Facciata a due spioventi protetta dal prolungamento delle falde del tetto; portale centrale architravato in pietra ammonitica, elevato di un gradino e finestra rettangolare sdraiata a sinistra. Ampio dipinto murale novecentesco e finiture restanti a intonaco tinteggiato.
- Prospetti
- Fianco sinistro cieco; una monofora a sesto ribassato si apre su quello destro, in corrispondenza del presbiterio rettangolare. La parete di fondo è interessata da un ampio dipinto murale novecentesco che la occupa quasi per intero.
- Campanile
- Massiccio campanile a vela in muratura posto a prolungamento della parete di fondo, dotato di un’apertura rettangolare e coperto da una lastra di pietra, sormontata dalla croce apicale gigliata.
- Struttura
- Strutture portanti verticali: muratura in pietrame; strutture di orizzontamento: copertura a due falde in legno a vista sulla navata, volta a crociera in muratura nel presbiterio.
- Coperture
- Tetto a due spioventi, interrotti sul lato sud-est dall’inserimento del campaniletto a vela, con struttura portante in legno e manto di copertura in coppi; campanile coperto da una lastra di pietra calcarea di recupero.
- Interni
- Semplice navata unica separata dal presbiterio, elevato di un gradino, da un arco santo a tutto sesto con l’intradosso affrescato.
- Pavimenti e pavimentazioni
- Pavimento in formelle rettangolari in cotto di recupero, disposte in corsi diagonali.
- Elementi decorativi
- Affreschi cinquecenteschi frammentari ornano le pareti e la volta del presbiterio; dipinti murali poco leggibili realizzati da Enrico Less nei primi anni Sessanta del Novecento ricoprono la facciata e la parete di fondo esterna.
- Preesistenze
-
- 1535 ‐ 1535 (costruzione intero bene)
- Il primo nucleo dell’edificio sacro, corrispondente all’attuale presbiterio, risale al 1535 circa: la data è incisa su di un concio in pietra lasciato a vista lungo il fianco sinistro, originariamente un cantonale. L’interno fu ornato di affreschi.
- XVIII ‐ XVIII (ampliamento intero bene)
- In epoca successiva, forse nel XVIII secolo, la cappella venne ampliata verso nord-ovest, assumendo le dimensioni attuali; era presumibilmente dotata di una copertura in legno a vista e aveva un unico altare.
- 1728 ‐ 1728 (menzione carattere generale)
- La prima menzione documentaria dell’edificio di culto, chiamato cappella o oratorio di San Rocco, risale agli Atti visitali del 1728, dove si dice che è benedetto.
- 1950 ‐ 1965 (ristrutturazione intero bene)
- Nel 1959 il pittore e restauratore Enrico Less scoprì gli affreschi cinquecenteschi dell’interno; dall’immagine dell’esterno della chiesa pubblicata in quell’occasione si deduce che l’originaria copertura in legno era stata sostituita negli anni precedenti da un solaio in latero-cemento con gronde ad ala di gabbiano e che le superfici intonacate esterne erano state sistemate con la realizzazione di una zoccolatura intonacata a sbriccio e l’integrazione delle lacune con intonaco a base di cemento. Poco tempo dopo, sembra nei primi anni Sessanta, Less decorò la facciata e la parete di fondo esterna con dipinti murali figurati, si eseguirono i cantonali in malta a sbriccio e il pavimento in battuto di calce venne sostituito con uno in battuto di cemento.
- 2002/07/19 ‐ 2004 (restauro intero bene)
- In data 19 luglio 2002 l’Ufficio Arte Sacra dell’Arcidiocesi di Trento ha espresso parere favorevole al progetto di restauro della chiesa, redatto nel maggio del 2000 dall’architetto Roberto Paoli e dall’ingegnere Mario Gentili di Rovereto. Tale progetto ha comportato il consolidamento statico strutturale dell’edificio, la demolizione e il rifacimento in legno della copertura, un intervento conservativo sugli apparati lapidei e sulle superfici intonacate esterne e interne, la sostituzione del pavimento e il restauro dei serramenti in legno e delle protezioni in ferro, con la realizzazione di un nuovo cancello a chiusura del portale. In quell’occasione venne riaperta e protetta da una grata in ferro la finestra rettangolare a sinistra dell’ingresso, che in precedenza era stata tamponata. I lavori furono eseguiti negli anni successivi; una modesta variante al progetto originario venne approvata dall’Ufficio Arte Sacra il 29 luglio 2004.
- 1535 ‐ 1535 (costruzione intero bene)
-
Data di pubblicazione
19/05/2022
-
Fonte dei dati
Scheda di Censimento dei beni architettonici (Diocesi di Trento)