Beni architettonici
negli appunti
![](UI/images/logos/iiif/uv.png)
© CC BY-NC-SA (Attribuzione - Non commerciale - Condividi allo stesso modo 4.0 Internazionale)
- Fai della Paganella (TN)
-
Parrocchia di San Nicolò
-
Diocesi
Trento
-
Regione ecclesiastica
Triveneto
-
Ambito culturale
- maestranze trentine (costruzione)
- architettura tardobarocca (costruzione)
-
Tipologia
chiesa
-
Qualificazione
parrocchiale
-
Denominazione principale
Chiesa di San Nicolo
-
Orientata a sud-est e affacciata sulla principale strada di attraversamento del paese, la parrocchiale di San Nicolò venne costruita tra il 1790 e il 1794 da uno degli architetti Bianchi sul luogo della precedente chiesa medievale, risalente alla prima metà del XIII secolo, di cui venne mantenuto solamente il campanile in pietra a vista, modificato nella cella (dotata di quattro ampie monofore centinate) e alla sommità (con copertura piana e parapetti traforati in ghisa) nel XIX e XX secolo. La facciata a due spioventi è ripartita in nove settori da un motivo a reticolo determinato dall'incrocio di lesene e cornici lisce; nei settori centrali si aprono il portale maggiore architravato e con frontone curvilineo, due finestre a profilo mistilineo, la seconda delle quali tamponata, e un oculo sommitale. Le fiancate simmetriche sono forate ciascuna da due finestre mistilinee e dotate di ingresso secondario architravato; un ambiente adibito a deposito con accesso indipendente e il locale caldaia emergono sul fianco sinistro, la sacrestia su quello destro. Il presbiterio quadrangolare con gli spigoli smussati, rivolto al cimitero, è marcato da lesene intonacate e dotato di una finestra mistilinea per lato; si addossa alla parete di fondo il volume della cappella sepolcrale della famiglia Mottes, con arcata d’ingresso centinata. All’interno la navata unica è divisa in due campate da una serie di paraste a finto marmo sormontate da capitelli compositi, sorreggenti arcate longitudinali e trasversali a pieno centro; le pareti laterali sono sfondate da due coppie di cappelle simmetriche a pianta rettangolare con gli angoli smussati, elevate di un gradino, ospitanti i confessionali e gli altari secondari. Gli ingressi minori si aprono nel settore intermedio tra prima e seconda campata e al di sopra si trovano due statue all’interno di altrettante nicchie centinate. L’arco santo a pieno centro raccorda la navata con il presbiterio quadrangolare con gli spigoli smussati, elevato di due gradini a cui si aggiunge quello della pedana lignea dell’adeguamento liturgico, esteso fino al coro, dietro l’altare maggiore storico. le volte a vela della navata e del presbiterio sono ornate da stucchi modellati coevi alla costruzione; il marcapiano emergente e il fregio dipinto sottostante percorrono l’intera struttura.
-
- Preesistenze
- Il fusto del campanile, risalente alla prima metà del XIII secolo, costituisce la parte più antica dell’intera struttura.
- Pianta
- Navata a pianta rettangolare arrotondata con asse maggiore longitudinale; presbiterio a pianta quadrangolare arrotondata.
- Facciata
- Facciata a due spioventi, ripartita in nove settori da un motivo a reticolo determinato dall'incrocio di lesene e cornici lisce; nei settori centrali si aprono il portale maggiore architravato e con frontone curvilineo, due finestre a profilo mistilineo, la seconda delle quali tamponata, e un oculo sommitale. Finiture a intonaco tinteggiato.
- Prospetti
- Fiancate simmetriche ciascuna forata da due finestre mistilinee e dotata di ingresso secondario architravato elevato di due gradini; un ambiente adibito a deposito con accesso indipendente e il locale caldaia emergono sul fianco sinistro, la sacrestia su quello destro. Il presbiterio quadrangolare con gli spigoli smussati, rivolto al cimitero, è marcato da lesene intonacate e dotato di una finestra mistilinea per lato; si addossa alla parete di fondo il volume della cappella sepolcrale della famiglia Mottes, con arcata d’ingresso centinata. Finiture a intonaco tinteggiato.
- Campanile
- Torre a pianta quadrangolare in pietra a vista elevata a sinistra della facciata, con accesso indipendente sul lato sud-est, quadrante di orologio su quello nord-est, cella campanaria delimitata da cornici orizzontali emergenti e dotata di quattro monofore centinate sostenuta da pilastrini specchiati. Chiudono la costruzione alla sommità parapetti traforati in ghisa, raccordati da pilastrini in pietra calcarea; la copertura è piana.
- Struttura
- Strutture portanti verticali: muratura in pietrame; strutture di orizzontamento: volte a vela con struttura in legno e incannicciato sopra le due campate della navata e nel presbiterio; volte a botte nelle cappelle laterali e nei settori intermedi tra le campate.
- Coperture
- Tetto a due spioventi sopra la navata, a più spioventi sopra il presbiterio e i locali di servizio, con struttura portante in legno e manto di copertura in scandole di larice.
- Interni
- Navata unica divisa in due campate da una serie di paraste a finto marmo sormontate da capitelli compositi, sorreggenti arcate longitudinali e trasversali a pieno centro; in corrispondenza delle due campate le pareti laterali sono sfondate da cappelle simmetriche a pianta rettangolare con gli angoli smussati, elevate di un gradino, ospitanti i confessionali e gli altari secondari. Gli ingressi minori si aprono nel settore intermedio tra prima e seconda campata e al di sopra si trovano due statue all’interno di altrettante nicchie centinate. L’arco santo a pieno centro raccorda la navata con il presbiterio quadrangolare con gli spigoli smussati, elevato di due gradini a cui si aggiunge quello della pedana lignea dell’adeguamento liturgico, esteso fino al coro dietro l’altare maggiore storico. Finiture a intonaco tinteggiato e in marmorino; cornicione emergente e fregio dipinto perimetrali.
- Pavimenti e pavimentazioni
- Pavimento della navata e del presbiterio in seminato alla veneziana; gradini in pietra calcarea rossa.
- Elementi decorativi
- Decorazioni in stucco modellato ornano le volte di navata e presbiterio.
- Preesistenze
-
- 1200 ‐ 1250 (preesistenze intorno)
- La vecchia chiesa di San Nicolò a Fai è documentata a partire dal 1365; tuttavia l’analisi della tecnica costruttiva e degli elementi lapidei utilizzati per il fusto del campanile permettono di fissare alla prima metà del XIII secolo l’erezione del primo tempio.
- 1613 ‐ 1613 (erezione a curazia unita carattere generale)
- Nel 1613 venne eretta la curazia di Fai e Zambana, sede di residenza del curato.
- 1699 ‐ 1699 (consacrazione carattere generale)
- L’edificio venne consacrato dal principe vescovo Giovanni Michele Spaur nel 1699, forse a seguito di un rifacimento o di un ampliamento.
- 1751/09/03 ‐ 1751/09/03 (erezione a curazia indipendente carattere generale)
- Il 3 settembre 1751 la comunità di Fai si separò come curazia indipendente da quella di Zambana, all’interno della pieve di Mezzolombardo.
- 1790 ‐ 1794 (costruzione intero bene)
- Nel 1790 il primo tempio venne demolito per far posto all’attuale, completato quattro anni dopo, opera secondo le fonti bibliografiche dell’”architetto Bianchi da Como”, identificabile presumibilmente con Pietro Bianchi, o con il figlio Antonio, attivi in Trentino nella seconda metà del Settecento. Della costruzione antica rimasero il campanile e quattro colonne con i relativi capitelli, utilizzate per chiudere i cancelli del cimitero.
- 1838/05/30 ‐ 1838/05/30 (consacrazione carattere generale)
- La consacrazione avvenne solamente il 30 maggio 1838, per mano del principe vescovo Giovanni Nepomuceno de Tschiderer in visita pastorale.
- 1865 ‐ 1865 (sopraelevazione campanile)
- Il campanile venne sopraelevato e modificato nella cella e nella cuspide nel 1865.
- 1914 ‐ 1918 (requisizione campane)
- Le cinque campane antiche venero requisite dal governo austro-ungarico nel corso della prima guerra mondiale.
- 1928 ‐ 1929 (ristrutturazione intero bene)
- L’edificio sacro venne ristrutturato nel corso del 1928 su progetto dell’architetto Antonio Rusconi; con delibera del 4 maggio 1929 il campanile venne dotato di cinque nuove campane, benedette da don Giovanni Battista Mich, canonico della cattedrale di Trento.
- 1935/07/12 ‐ 1935/07/12 (erezione a parrocchia carattere generale)
- L’erezione di Fai della Paganella a parrocchia risale al 12 luglio 1935.
- 1948 ‐ 1948 (realizzazione organo)
- Nel 1948 venne realizzato l’organo Mascioni, pagato con un contributo del Comune di Fai e grazie alle offerte degli abitanti.
- 1968 ‐ 1968/07/13 (adeguamento liturgico presbiterio)
- Il Soprintendente Nicolò Rasmo denunciò con una lettera del 13 luglio 1968 gli avvenuti lavori di adeguamento liturgico strutturale, realizzati senza autorizzazione eliminando le balaustre e le portine del coro.
- 1975 ‐ 1976 (restauro intero bene)
- La chiesa venne sottoposta ad un restauro in occasione dell’anno santo 1975, su progetto dell’architetto Pietro Marconi di Trento: venne riaperta la finestra dietro l’altare maggiore, venne restaurato il pavimento, la ditta Enzo Delaidotti di Dorsino eseguì la tinteggiatura dell’interno; tra il 1975 e il 1976 Igino Romeri realizzò gli arredi liturgici in legno su disegno di don Antonio Svaizer.
- 2001/12/17 ‐ 2002 (restauro campanile e tetto chiesa)
- Il restauro conservativo del campanile, realizzato su progetto dell’architetto Enrico Mazzucchi, è stato approvato dall’Ufficio Arte Sacra dell’Arcidiocesi di Trento il 17 dicembre 2001. L’intervento ha comportato il restauro e la pulizia delle facciate, il consolidamento dell’intonaco del quadrante di orologio, la rimozione e la pulizia dei parapetti sommitali in ghisa, il restauro delle parti lapidee interne alla cella, il rifacimento di pianerottoli e scale interne in legno, la sistemazione delle campane e del cornicione di gronda, l’adeguamento dell’impianto elettrico. Per la chiesa è stato eseguito il consolidamento strutturale dell’incastellatura portante del tetto.
- 2004 ‐ 2006 (restauro intero bene)
- Sempre l’architetto Enrico Mazzucchi ha presentato un progetto di restauro conservativo della chiesa, realizzato nel 2004-2006: si è operato il restauro e la ritinteggiatura delle murature esterne e interne, il restauro delle parti lapidee, delle porte in legno, dei serramenti, delle decorazioni in stucco e marmorino, degli altari laterali, il rifacimento dell’impianto elettrico e la revisione di quello di riscaldamento, la rimozione e il rifacimento della pavimentazione del sagrato.
- 2013/05/07 ‐ 2013 (esterno sacrestia)
- In data 7 maggio 2013 l’Ufficio Arte Sacra dell’Arcidiocesi di Trento ha espresso parere favorevole al progetto di restauro esterno della sacrestia, redatto dall’ingegnere Luigi Nicolussi, che ha comportato la sostituzione dell’orditura lignea e del manto di copertura del tetto in scandole di larice e il consolidamento degli intonaci con il rifacimento della tinteggiatura.
- 1200 ‐ 1250 (preesistenze intorno)
-
- presbiterio ‐ intervento strutturale (1968)
- Un primo intervento di adeguamento liturgico strutturale del presbiterio, con la rimozione delle balaustre e dei portali del coro, risale alla primavera del 1968.
- presbiterio ‐ aggiunta arredo (1975 circa)
- Nel 1975 circa sono stati realizzati gli arredi lignei, disegnati da don Antonio Svaizer: l’altare verso il popolo, avanzato verso l’arco santo, è a tavolo, elevato sopra una pedana sagomata che copre tutto il presbiterio e il coro. L’ambone è collocato presso l’arco santo, a destra; è dotato di predella propria e presenta la struttura principale a leggio. La sede del celebrante è collocata nel presbiterio, a sinistra; la custodia eucaristica si trova nel tabernacolo dell’altare maggiore storico.
- fonte battesimale ‐ intervento strutturale (1976)
- Il fonte battesimale storico è stato trasferito nella seconda cappella a destra nel 1976.
- presbiterio ‐ intervento strutturale (1968)
-
Data di pubblicazione
19/05/2022
-
Fonte dei dati
Scheda di Censimento dei beni architettonici (Diocesi di Trento)