Beni architettonici
- Ciriè (TO)
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Parrocchia di Santi Giovanni Battista e Martino
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Diocesi
Torino
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Regione ecclesiastica
Piemonte
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Tipologia
chiesa
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Qualificazione
sussidiaria
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Denominazione principale
Chiesa di San Giuseppe
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La chiesa, ex parrocchiale, è collocata nel centro storico di Ciriè, lungo una delle vie principali. L'edificio è inglobato nel tessuto urbano, con facciata leggermente arretrata rispetto agli edifici limitrofi; i fronti laterali prospettano sui cortili interni, a ovest su quello della parrocchia, ad est su cortile privato, mentre l'abside è in parte adiacente ad altro edificio.
La chiesa ha pianta rettangolare, con navata centrale e quattro cappelle laterali; la navata è suddivisa in cinque campate, due occupate dall'aula e tre dal presbiterio e del coro, e si conclude con abside semicircolare. Le prime due campate sono coperte da volte a vela cupoliformi, mentre le tre successive da volte a botte lunettate; un semicupola a tre spicchi copre l'abide. Nelle cappelle laterali sono posti altari dedicati, sulla sinistra, a S.Vincenzo Ferreri e S.Giuseppe, sulla destra, a S.Anna e S.Filippo Neri. La grande pala d'altare, collocata sulla parete absidale, è un dipinto cinquecentesco su tavole, attribuito a Ottavino Cane, raffigurante la Madonna con Santi. L'apparato decorativo delle volte è del pittore Giuseppe Guglielmino di Susa, mentre i dipinti sulle pareti del presbiterio e del coro sono di autore ignoto. Sul lato destro del presbiterio si apre la cappella feriale, ove è custodita una pala cinquecentesca attribuita al Defendente Ferrari, raffigurante l'Assunta dei mercanti di lana.
L'edificio ha struttura in muratura portante mista di ciottoli in pietra alteranti a corsi di laterizi pieni, visibile sui fronti laterali, mentre la facciata e gli interni sono intonacati e decorati. Il tetto è a falde, con struttura lignea e manto di copertura in lose.
La facciata, rivolta a sud, si presenta a ordini sovrapposti, scanditi da lesene con decorazione neoclassiche, sormontata da timpano triangolare. Centralmente si apre il portone d'ingresso, riquadrato da cornice e sormontato da piattabanda su mensole. In asse al portone, sull'ordine superiore, si apre un finestrone ovale, mentre ai lati due nicchie contengono le statue di S.Martino, a sinistra, e S.Giuseppe, a destra. Fregi in stucco completano la decorazione della facciata.
La torre campanaria è collocata in aderenza alla parete ovest della chiesa, in corrispondenza della terza campata. Presenta pianta quadrata, con tessitura muraria mista, in ciottoli alternati a corsi regolari di mattoni. La cella campanaria si apre su tutti i lati mediante monofore a tutto sesto. Al di sopra si imposta un ulteriore volume a base ottagonale, recante su quattro lati opposti i quattro quadranti dell'orologio. La torre si conclude con cuspide di copertura, a otto volute in lamiera di rame.
L'edificio presenta buono stato conservativo esterno; internamente, in alcuni punti, l'apparato decorativo risulta ammalorato da umidità parietale e vecchie infiltrazioni.
La chiesa è regolarmente officiata. -
- pianta
- La chiesa ha pianta rettangolare, costituita da una navata centrale, conclusa con abside semicircolare, e cappelle laterali. La navata è suddivisa in cinque campate totali: le prime due, occupate dall'assemblea, le tre successive occupate dal presbiterio e dal coro. Su ambo i lati delle prime due campate si aprono le cappelle laterali. Sul lato destro del presbiterio, in corrispondenza della quarta campata, si apre la cappella feriale.
- facciata
- La facciata, rivolta a sud, si presenta a ordini sovrapposti, divisi da alte trabeazioni lineari, e conclusa con timpano triangolare. Ciascun ordine è scandito da lesene, con capitelli di tipo dorico nell'ordine inferiore, ionico in quello superiore. Sulla trabeazione inferiore si legge "SODALITATUM AC PIORUM BENEFICIENTIA JUVANTE MUNICIPIO EXORNABAT MDCCL-MCMLXX", in ricordo del contributo al completamento della facciata (1850) e al suo restauro successivo (1970). La trabeazione dell'ordine superiore e il timpano sono arricchiti di fregi in stucco. In asse alla facciata si apre il portale: una cornice in rilievo riquadra il portone, in legno a doppio battente, sormontato da piattabanda su mensole, adornata da fregi in stucco. Nell'ordine superiore, centralmente, si apre un finestrone ovale, con cornice, fregi e piattabanda curvilinea; ai lati due nicchie contengono le statue di S.Martino, a sinistra, e S.Giuseppe, a destra. La facciata è intonacata e tinteggiata in tonalità crema, con zoccolatura alla base in pietra di Luserna.
- prospetti laterali
- I prospetti esterni evidenziano la differenza di volume tra le prime due campate, occupate dall'assemblea, con altezza maggiore, e le campate occupate dal presbiterio e dall'abside, con altezza inferiore. I fronti sono scanditi in campate da lesene a tutta altezza. Nella parte alta dei prospetti, si aprono finestroni ovali, ad esclusione della terza e quinta campata sul fronte ovest. I prospetti presentano leggero strato di intonaco che lascia per lo più a vista la tessitura muraria sottostante.
- Impianto strutturale
- L'edificio ha struttura in muratura portante mista di ciottoli in pietra alteranti a corsi di laterizi pieni, come visibile sui fronti laterali; gli interni e la facciata sono intonacati e decorati. Internamente la navata è coperta da volte, a vela cupoliforme su pennacchi sulle prime due campate, a botte con lunette sulle tre successive; il catino absidale è suddiviso in tre spicchi; le cappelle laterali sono coperte da volte a botte. La cappella feriale è coperta da volta a padiglione con lunette. Il tetto è a falde, con struttura lignea e manto di copertura in coppi.
- interni
- La parte di navata occupata dall'assemblea, nonché le prime due campate, presenta dimensioni maggiori sia in larghezza che in altezza rispetto l'area presbiteriale e del coro, ossia delle tre campate successive. Una trabeazione mistilinea continua corre lungo il perimetro interno, creando continuità tra le due aree. Le campate sono tra loro divise da arconi, impostati sulla trabeazione e su lesene con capitelli compositi. Ai lati della navata si aprono quattro cappelle, due per lato, con altari in marmi policromi dedicati, sulla sinistra, a San Vincenzo Ferreri e a San Giuseppe, sulla destra, a Sant'Anna e a San Filippo Neri. Gli altari di Sant'Anna e San Giuseppe ospitano le statue cui sono dedicate; in quello di San Filippo Neri è posta una tela rappresentante il Beato Sebastiano Valfrè, con anteposta una piccola statua del Sacro Cuore; nella tela dell'altare di San Vincenzo è raffigurata l'immagine del Santo che risuscita un morto e, nella parte superiore, entro piccolo ovale, la riproduzione dell'antico dipinto della Vergine Annunziata, cui era precedentemente dedicato l'altare. Sulla parete di controfacciata, al di sopra della bussola lignea, è collocata una cantoria in legno con l'organo a canne. Ai lati dell'ingresso, nella muratura di controfacciata, sono state ricavate due nicchie: in quella di sinistra, ex battistero, è collocata la statua della Madonna del Rosario; in quella di destra, protetta da teca, vi è rappresentata la grotta di Lourdes con la statua della Madonna. Sul lato destro della navata, accanto al presbiterio, è collocato il pulpito settecentesco dello scultore Bartolomeo Evangelisti. La navata, nell'area dell'assemblea, presenta pavimentazione in bargioline, mentre l'area presbiteriale è in marmo, con mattonelle bicolore bianche e grigio scuro.
- presbiterio
- Il presbiterio è collocato nella terza e quarta campata, sopraelevato di due gradini rispetto l'aula e da essa separato mediante balaustra in marmi policromi. Al centro della quarta campata, rialzato di ulteriori tre gradini, è posto l'altare maggiore, anch'esso in marmi policromi, sormontato da un grande crocifisso ligneo. Al di sopra del tabernacolo è posto un tempietto in bronzo con tre figure, rappresentanti la fede, la speranza e la carità, che sorreggono una corona. Sul retro del'altare, nella quinta campata e l'abside, è collocato un coro ligneo. Sulla parete absidale è posta la pala d'altare cinquecentesca, raffigurante la Madonna e Santi, attribuita dapprima al Defendente, più recentemente ad Ottavino Cane. La pala raffigura la Madonna con Bambino assisa su un'alta predella, circondata da Santi, tra cui si riconoscono San Gerolamo, San Pietro, Santa Maria Maddalena, protetta da una sorta di baldacchino sostenuto da cinque angeli; inginocchiato ai piedi della predella il probabile committente Guido Bauci, con lancia e armatura.
- apparato pittorico
- L'apparato pittorico ottocentesco delle volte è opera del pittore Giuseppe Guglielmino di Susa: al centro delle volte del presbiterio sono raffigurati episodi della vita di S.Martino; nel dipinto centrale quello del miracolo del SS.Sacramento di Torino; sopra le sei finestre della volta, nelle mezzelune, i sei profeti. Nella cupola del coro sono affrescati, negli ovali, gli apostoli Pietro e Paolo, mentre nelle tre mezzelune dei putti. Nel bacino della volta, verso il presbiterio, compaiono la Trinità, la Madonna e S.Giuseppe con cherubini e serafini; nel secondo bacino della volta, sulla prima campata, S.Martino in gloria con angeli e putti e, ai lati, i quattro Dottori della Chiesa. Tra le colonne delle cappelle sono raffigurati gli altri apostoli; altri putti sono raffigurati nelle mezzelune accanto alle finestre delle cappelle e degli angeli musicanti attorno al finestrone dell'orchestra. Ai lati del presbiterio e del coro sono presenti otto grandi tele, di fine Settecento e autore ignoto: le quattro del presbiterio rappresentano episodi biblici, mentre nel coro sono riprodotti quattro episodi della vita di S.Martino.
- apparato liturgico
- L'assemblea è ordinata in panche a battaglione conformemente al volume dell'aula e al suo orientamento. Due confessionali lignei sono collocati nei corridoi tra le cappelle laterali; ulteriori due confessionali sono posti ai lati della seconda campata, in prossimità del presbiterio.
- cappella feriale
- La cappella feriale è collocata sul lato destro del presbiterio, in corrispondenza della quarta campata, da esso separata mediante vetrata con struttura lignea a quadrotte. Ha pianta rettangolare ad aula unica, suddivisa in tre campate; le pareti sono scandite da lesene con capitelli compositi, su cui si imposta una trabeazione mistilinea. Le superfici sono intonacate e tinteggiate di tonalità azzurra, con elementi decorativi e cornici di colore bianco. La pavimentazione è in assito di legno. Di particolare rilievo è l'ancona cinquecentesca de "l'Assunta dei mercanti di lana", collocata sulla parete sopra l'ingresso, attribuita al Defendente Ferrari: la scena centrale rappresenta Maria SS.Assunta in cielo incoronata dal divin Figlio; nella parte bassa del dipinto, gli apostoli assistono al "miracolo delle rose"; a lato degli apostoli sono raffigurati S.Giovanni Battista, a sinistra, e S.Martino, a destra. Nella predella è riportata la scritta "hoc opus fecerunt fieri mercatores lanorum Ciriaci, 1516", in mezzo alle raffigurazioni della morte e della sepoltura della Madonnae; fuori quadro, nei quattro angoli, sono raffigurati S.Agostino e S.Nicola da Tolentino, in basso, l'Arcangelo Gabriele e l'Annunziata, in alto.
- campanile
- La torre campanaria è collocata in aderenza alla parete ovest della chiesa, in corrispondenza della terza campata. Presenta pianta quadrata, con lato pari a circa 4,70 mt. e altezza, dal piano cortile alla cuspide della copertura metallica, pari a circa 33 mt. L'accesso alla torre avviene dall'esterno, sul fronte nord. La torre ha tessitura muraria mista, in ciottoli alternati a corsi regolari di mattoni. Il profilo è individuato da pilastri d'angolo, in mattoni pieni, che delimitano un leggero sfondato su tutti e quattro i lati; lo sfondato è a sua volta ripartito in cinque riquadrature mediante l'aggetto di corsi di mattoni. Una cornice più aggettante separa la cella campanaria, interamente in muratura di mattoni pieni. La cella campanaria si apre su tutti i lati mediante monofore a tutto sesto. Superiormente la cella è coronata da una copertura in aggetto, intonacata, sostenuta da sei mensole su ciascun lato. Al di sopra si imposta un ulteriore volume, riconducibile ad un prisma a base ottagonale, interamente intonacato e recante su quattro lati opposti i quattro quadranti dell'orologio, mentre sulle altre facce sono presenti leggere specchiature. Il volume prismatico si conclude con cornice concava sulla quale si imposta la cuspide di copertura, a otto volute in lamiera di rame. Al di sopra della cuspide è posta una sfera con soprastante croce metallica.
- pianta
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- 1598 ‐ 1599 (voto carattere generale)
- In seguito alla grave pestilenza che colpisce Ciriè, gli abitanti fanno voto di costruire un ospedale. Per la difficoltà di gestione e mantenimento economico che un ospedale avrebbe comportato, optano successivamente per l'edificazione di una chiesa.
- 1600 ‐ 1600 (permuta del voto carattere generale)
- Si ricorre all'Arcivescovo di Torino per essere sciolti dal voto fatto di "fabbricar, fondar e mantener l'ospedale et anco per la dare una politura a la gesia di S.Martino di Ciriè". Il vescovo concede la "permuta del voto" e si comincia a parlare di "una chiesa nuova per la parrocchia di San Martino".
- 1632 ‐ 1635 (costruzione intero bene)
- Con la pestilenza del 1630-31 il proposito del voto della precedente pestilenza viene rinnovato. Il 7 marzo 1632 una delibera del Consiglio Generale della Comunità, partecipanti il giudice Gabriele Carroccio, il sindaco Ludovico Ferrero, otto consiglieri e quarantuno capi famiglia, "manda che si dia principio alla fabrica della Chiesa". All'interno dell'atto del Consiglio, la chiesa da erigersi viene nominata "San Martino", in previsione del trasferimento della sede parrocchiale. La costruzione della chiesa non è costante, probabilmente anche a causa del continuo cambio di priori. Una delibera del Consiglio Comunale, datata 21 gennaio 1635, sollecita la prosecuzione dei lavori: "si continui a fabricar detta chiesa di San Martino principiata et che si doni fine almeno al choro e al tetto". La chiesa si presenta con facciata grezza, non intonacata.
- 1647 ‐ 1647 (apparato decorativo interno )
- Una lapide recante la data 1647, murata nella vecchia sacrestia, ricorda i coniugi Giuseppe e Genta D.Boris che "con munificenza fecero decorare le pareti".
- 1647 ‐ 1647 (trasferimento sede parrocchiale carattere generale)
- Il priore Don Giovanni Vigada fa trasferire la sede parrocchiale da San Martino alla nuova chiesa di San Giuseppe. Contestualmente vengono trasferite anche due delle tre campane del campanile di San Martino, riportanti le date 1560 e 1611.
- 1660 ‐ 1660 (aggiunta campana campanile)
- Il priore Don Giovanni Vigada fa porre una terza campana sul campanile della chiesa, con diametro 56 cm, riportante la scritta "A FULGU. ET TEMPES. LIB. NOS DOMI. IHS. MARIA JOSEPH, S.MARTINE ORA PRO NOBIS GIORGIU MAPPANUS et JOAN. M. BRUNETUS SIND. 1660 RENOVATA SUMPTIBUS CO. ITATIS CIRIACI".
- 1660 ‐ 1660 (realizzazione altare San Filippo)
- La Congregazione di San Filippo fà erigere l'altare.
- 1684 ‐ 1684 (aggiunta campana campanile)
- Viene acquistata una quarta campana.
- 1713 ‐ 1713 (statua altare San Giuseppe)
- Il Comune di Ciriè dona la statua di S.Giuseppe.
- 1731 ‐ 1731 (realizzazione pulpito in legno)
- Realizzazione del pulpito in legno, opera dello scultore Bartolomeo Evangelisti.
- 1739 ‐ 1739 (costruzione sacrestia)
- Viene costruita la sacrestia sul lato destro della chiesa con ingresso sia dal presbiterio sia dall'esterno, attraverso un corridoio che si apre sulla facciata.
- 1771 ‐ 1771 (consacrazione carattere generale)
- La chiesa, fino allora solamente benedetta, viene ufficialmente consacrata il 22 settembre 1771 dall'arcivescovo Rorengo di Rorà. La consacrazione viene dedicata ai Santi Giuseppe e Martino. Una scritta, nel corridoio a fianco della chiesa, ricorda l'avvenimento e fissa l'anniversario della dedicazione da celebrarsi ogni anno la seconda domenica di novembre: "JACOBO FILIPPO JOVANNINI CIRIACENSI PRIORE ET VICARIO FORANEO TEMPLUM HOC CONSECRABAT RORENGUS DE RORA' ARCHEP. TAUR. DIE XXII 7M. ANNO MDCCLXXI ASSIGNATA DEDICAT. FESTO DOMINICA II NOVEMBRIS".
- 1771 ‐ 1771 (visita pastorale carattere generale)
- Nella relazione di preparazione alla visita pastorale, la chiesa viene descritta "in ordine, imbiancata e in parte dipinta color cenere, ha il pavimento in lastre di pietra, gli altari in ordine".
- 1773 ‐ 1773 (ampliamento e sopraelevazione intero bene)
- Il priore D.Giovanni Battista Giordano mette in opera un primo progetto di ampliamento e sopraelevazione della chiesa: viene demolita l'abside e prolungato il presbiterio, occupando tutta l'area del coro originale; vengono demoliti la volta e il tetto sovrastante il presbiterio e il coro, quindi ricostruiti sopraelevati di oltre tre metri.
- 1778 ‐ 1778 (realizzazione altare maggiore a balaustra )
- Vengono costruiti l'altare maggiore in marmi policromi e la balaustra, opere del maestro scalpellino Andriotti.
- 1779 ‐ 1779 (instabilità strutturale intero bene)
- Il priore D. Giordano, con una comunicazione al sindaco datata 13 dicembre 1779, riferisce che la chiesa presenta danni strutturali. Il priore incarica il misuratore Gaspare Bodojra di fare una relazione sullo stato della chiesa, il calcolo della spesa occorrente per demolire la volta e rifarla con il tetto. Il Bodojra presenta la relazione, avvertendo che è necessario anche sottomurare i pilastri e costruire due archi per sostenere i muri delle cappelle , da un pilastro all'altro. Il Consiglio ordina una ricognizione incaricando l'architetto e misuratore Giovanni Batt. Ferroggio. Dal sopralluogo risulta la necessità di abbattere e rifare il tetto e la volta, per evitare "l'indubitata minacciante rovina irreparabile".
- 1780 ‐ 1781 (lavori di consolidamento intero bene)
- Si avviano i lavori di rifacimento della volta e della copertura di tutta la chiesa, sopraelevandole, oltre alle opere di sottomurazione prescritte dai tecnici. Il 21 marzo 1781 viene registrato dal notaio Giacinto Garonis di Torino il collaudo dei lavori di consolidamento, eseguito dall'arch. Bruna.
- 1781 ‐ 1781 (riplasmazione altare San Giuseppe)
- Il trono viene riformato e sculturato.
- 1782 ‐ 1782 (costruzione nuovo organo)
- Prima della demolizione della volta della chiesa, viene smontato l'organo esistente. A conclusione dei lavori si opta per la vendita dell'organo smontato e la realizzazione di uno nuovo. Il 3 marzo 1782 il parroco e il priore della Compagnia del SS. Sacramento, Troglia Giuseppe, stipulano un contratto con l'organaro Francesco Maria Concone per la costruzione di un nuovo organo.
- fine XVIII ‐ fine XVIII (dipinti presbiterio e coro)
- Per adornare il nuovo presbiterio ed il nuovo coro don Giovanni Battista Berta, priore dal 1789 al 1801, fà dipingere otto grandi tele: le quattro sul presbiterio raffigurano episodi biblici rapportati alla SS. Eucarestia; nel coro sono riprodotti quattro episodi della vita di San Martino.
- 1796 ‐ 1796 (modifiche organo)
- L'organaro Bruna, mentre accorda l'organo, aggiunge il registro dell'oboe.
- inizi XIX ‐ inizi XIX (riplasmazione altare Sant'Anna)
- Viene rinnovato l'altare: nel 1807 viene realizzata la predella da Giovanni Gilardone; nel 1809 gli stuccatori Giuseppe e Pietro Cattaneo eseguono l'altare, le colonne e i capitelli; l'indoratore Fusi Ignazio indora il legno dei gradini sopra la mensa dell'altare e la cornice del contraltare.
- 1803 ‐ 1804 (cambio intitolazione a S.Vincenzo Ferreri altare SS.Vergine Annunziata)
- La compagnia di S.Vincenzo Ferrari trasferisce la propria sede nella chiesa di S.Giuseppe, presso l'altare dedicato alla SS.Vergine Annunziata. Viene commissionato un quadro rappresentante S.Vincenzo Ferreri al pittore Francesco Doria di Chivasso, da sostituire a quello della SS.Annunziata; il parroco e le altre compagnie, pur permettendo la sostituzione, chiedono ed ottengono che nel nuovo quadro venga riprodotto in piccolo il vecchio dipinto raffigurante la Vergine Annunziata. Il quadro viene consegnato dal pittore il "19 messidoro del 1804".
- 1811 ‐ 1811 (realizzazione campana maggiore campanile)
- Viene realizzata la campana più grande, di diametro 98 cm, con iscrizione "JESU ET MARIAE SS. MAE DIVIS JOSEPHO ET MARTINO FIDELIUM PIETAS A.D. MLCCCXI TOMASO CARMAGNANO F. TORINO".
- 1826 ‐ 1826 (aggiunta stucchi altare San Giuseppe)
- L'altare viene ornato con stucchi ad opera di Francesco Bazzi.
- 1829 ‐ 1829 (ristrutturazione altare San Filippo)
- L'altare viene completamente ristrutturato ed arricchito di stucchi ad opera di Francesco Bazzi, mentre lo stuccatore Vineis lo modella nella forma attuale.
- 1840 ‐ 1840 (realizzazione campana mezzana campanile)
- Viene realizzata la campana mezzana, di diametro 76 cm, con iscrizione "SANCTA MARIA ORA PRO NOBIS" e i nomi dei fondatori "M. AUBERT ET P.MIGLIARA - TORINO 1840".
- 1840 ‐ 1840 (visita pastorale facciata)
- Dalla relazione della visita pastorale si evince che la facciata è ancora "rustica", non intonacata.
- 1840 ‐ 1840 (realizzazione dipinto altare San Filippo)
- Per iniziativa della Congregazione di San Filippo viene fatto dipingere il quadro raffigurante il beato Sebastiano Valfrè, promotore della Congregazione. Il quadro è posto sopra l'arco che dall'altare porta nel coretto.
- 1849 ‐ 1850 (completamento facciata)
- Nel settembre 1849, in una seduta della Compagnia del SS.Sacramento, viene deliberato di "riformare la facciata esteriore della chiesa". I lavori vengono affidati a Francesco Anselmetti. La facciata viene intonacata e arricchita con cornicioni, lesene, capitelli e decorazioni in stucco, vengono aggiunte le statue di San Martino e San Giuseppe. Gli stucchi sono opera di Giovanni Gibello, mentre la decorazione è opera del pittore Giusta di S.Maurizio. I lavori si concludono nell'estate del 1850. Sia la Comunità di Ciriè che numerosi privati contribuiscono alle spese, come ricorda la scritta sulla facciata: "SODALITATUM AC PIORUM BENEFICENTIA JUVANTE MUNICIPIO EXORNABAT MDCCCL - MCMLXX" ("Abbellita grazie alla beneficenza delle Compagnie e di pie persone, con l'aiuto del Municipio 1850 - 1970").
- 1856 ‐ 1859 (apparato pittorico interno)
- Nell'ottobre 1855 il priore Don Degiuli manifesta il "desiderio esternato da vari devoti di fare eseguire, all'interno della chiesa e sulle pareti, alcune opere di pittura ed altre di ornato", proponendo il progetto redatto dal pittore Giuseppe Guglielmino di Giaveno. La convenzione con il Guglielmino viene firmata il 9 novembre 1855, stabilendo in data 1 maggio 1856 l'inizio lavori. Con il Guglielmino collaborano gli stuccatori Vinea, Giavina e Cubito Michele, l'indoratore Astrua, i muratori Perino e Pomero Luigi, i falegnami Stefano Rolle, Giovanni Degiuli e Bernardo Fiorio, il lattoniere Santino; Rocchietti Giuseppe amplia l'orchestra, il pittore Adami e lo scultore Garbolino la abbelliscono. Successivamente viene effettuata la decorazione della sacrestia.
- 1864 ‐ 1864 (sistemazione piazzetta intorno)
- Viene rifatta la piazzetta davanti la chiesa.
- 1866 ‐ 1866 (acquisto lampadari interno)
- Vengono acquistati quattro lampadari a gocce di cristallo, funzionanti con candele di cera.
- 1869 ‐ 1869 (modifiche organo)
- L'organaro Mazzia Costantino da Pettinengo opera trasformazioni radicali all'organo.
- 1892 ‐ 1892 (rifacimento pavimentazione presbiterio)
- Rifacimento della pavimentazione del presbiterio con piastrelle di marmo bianche e grigie e disegno centrale in marmi policromi. Sulla soglia del presbiterio è incisa la data dei lavori.
- 1894 ‐ 1894 (realizzazione nicchia di Lourdes)
- Viene realizzata una piccola cappellina intitolata alla Madonna di Lourdes entro una nicchia sulla parete di controfacciata, sul lato destro dell'ingresso, benedetta da don Camusso il 2 dicembre 1894.
- 1899 ‐ 1899 (impianto elettrico interno)
- La chiesa viene dotata di impianto elettrico.
- inizi XX ‐ inizi XX (restauro e ampliamento organo )
- L'organo subisce nuove modifiche: nel 1903 l'organaro Pera procede al suo restauro e ampliamento; nel 1904 viene piazzato il volano; nel 1907 viene aggiunto un nuovo registro; nel 1916 sempre l'organaro Pera trasforma la trasmissione della tastiera superiore da meccanica a pneumatica "a sistema tubolare"; nel 1925 l'organo subisce nuovi ritocchi e riparazioni per interessamento del Can. Giachetti.
- 1903 ‐ 1903 (realizzazione altare San Giuseppe)
- Viene costruito l'altare in marmo, con bassorilievo rappresentante S.Giuseppe, grazie alla munificenza della famiglia Remmert a ricordo del Cav. Antonio Remmert.
- 1904 ‐ 1904 (modifiche altare Sant'Anna)
- Viene realizzato l'altare in marmo, a ricordo di Clementina Revelli Valle, come scritto sulla predella.
- 1909 ‐ 1909 (aggiunta marmi altare San Filippo)
- Aggiunta delle parti in marmo: mensa, colonne della mensa, gradini e tabernacolo.
- 1914 ‐ 1914 (impianto riscaldamento interno)
- Nel mese di settembre viene posato il "calorifero" ad aria calda.
- 1921 ‐ 1921 (ripasso tetto)
- Viene ripassato il tetto, con la realizzazione di nuove faldalerie e gronde in acciaio zincato.
- 1922 ‐ 1922 (collocazione pala d'altare)
- Il priore Can. Enrico Giachetti fa sistemare nell'abside del coro la pala in legno, raffigurante la Madonna e Santi, donata dal sig. Pietro Accorsi, antiquario. Il dipinto risale alla prima metà del Cinquecento, recentemente attribuito ad Ottavino Cane.
- 1926 ‐ 1926 (collocazione Crocefisso presbiterio)
- Viene collocato sopra l'altare maggiore il grande Crocefisso opera del prof. Barbieri. In sacrestia viene posata una grande vetrata a colori raffigurante S.Francesco.
- 1928 ‐ 1928 (manutezione straordinaria campanile)
- Viene costruito il castello delle campane in ferro, i pianerottoli e le scale del campanile in legno, si ricopre il cupolino con lastre di ferro zincate.
- 1929 ‐ 1929 (benedizione tempietto in bronzo tabernacolo)
- L'11 novembre S.E.Mons.Castrale inaugura il tempietto in bronzo sopra il tabernacolo: tre figure in bronzo rappresentano la fede, la speranza e la carità che sorreggono una grande corona.
- 1929 ‐ 1929 (testimonianza fotografica altare maggiore)
- In una fotografia datata 1929, l'altare risulta corredato di due archi laterali in muratura, ornati di stucchi e dipinti a finto marmo.
- 1931 ‐ 1932 (sistemazione sagrato)
- Sistemazione del sagrato con l'esecuzione di selciato in ciotoli bianchi e grigi, e di zona in quarzite di Barge davanti alla porta centrale.
- 1932 ‐ 1932 (manutenzione e rifacimento pavimentazione intero bene)
- In occasione del terzo centenario della edificazione della chiesa, per interessamento del priore Can. Giachetti, vengono eseguite opere di manutenzione straordinaria: viene ripulita la facciata con tinta nuova; viene rifatto il selciato con guida in bargioline davanti alla porta d'ingresso; viene rifatta completamente la pavimentazione della chiesa, in quarzite di Barge, e riparate alcune basi delle lesene; sopra l'altare maggiore viene innalzato un baldacchino; si provvede ad un apparato completo di candelieri in bronzo eseguiti dalla ditta Biraghi di Milano; viene costruita una raggiera in argento, opera del cav. Mutti, con dodici figure in miniatura e otto ametiste orientali.
- 1934 ‐ 1935 (impianto riscaldamento interno)
- Rifacimento dell'impianto di riscaldamento mediante pneumoforo funzionante a nafta, con canali di distribuzione e bocchette nel pavimento della chiesa, del presbiterio e della sacrestia.
- 1937 ‐ 1937 (posa Via Crucis interno)
- Viene posata l'artistica Via Crucis scolpita a Ortisei dal cav.Ferdinando Stuflesser.
- 1939 ‐ 1939 (manutenzione straordinaria campanile)
- Da aprile ad agosto vengono eseguiti lavori al campanile: copertura del cupolino con lastra di rame dal lattoniere Sargentino; riparazioni all'orologio dalla ditta Miroglio, quadranti in marmo con numeri in bronzo, del bronzista Ronco; lavori da muratore e carpentiere , capo mastro Brach-Prever Giuseppe.
- 1950 ‐ 1950 (restauro organo )
- Il priore Don Guido Grimaldi fa riparare l'organo e intonare le oltre mille canne. L'8 ottobre l'organo restaurato viene inaugurato con un concerto del M.Angelo Surbone e delle Scuole di Canto della parrocchia.
- 1951 ‐ 1951 (ripasso tetto)
- Vengono ripassati i tetti della chiesa e della sacrestia, ad opera dei fratelli Brach-Prever.
- 1951 ‐ 1951 (rifacimento vetrate presbiterio e coro)
- Rifacimento delle vetrate sopra il presbiterio e il coro ad opera della ditta Jannini di Torino.
- 1958 ‐ 1958 (rinnovamento impianto riscaldamento)
- Viene rinnovato l'impianto di riscaldamento adottando il sistema Aerferrisi.
- 1961 ‐ 1961 (lampadari interno)
- In occasione del 25° di sacerdozio di Don Grimaldi, i parrocchiani offrono alla chiesa i quattro lampadari a gocce di cristallo che illuminano la chiesa.
- 1962 ‐ 1962 (orologio campanile)
- In occasione della nomina a priore di Don Giuseppe Genero i parrocchiani lo omaggiano di un orologio nuovo sul campanile, un Cronomatic della ditta Monticelli di Sermide.
- 1963 ‐ 1963 (restauro organo)
- Restauro dell'organo a cura di Carlo Serratrice: pulitura dei registri manuali, riordino del funzionamento meccanico e pneumatico, riparazione e intonazione delle canne, accordo dei registri, riordino delle pedaliere.
- 1964 ‐ 1965 (rifacimento battistero)
- Rifacimento del battistero ad opera dell'arch. Giovanni Picco. La vasca in quarzo viene smontata e fatta sabbiare; si amplia il vano ricavando tre nicchie nei muri; i muri vengono ornati con marmi policromi (ditta Marietta di Balangero), che fanno da cornice a tre mosaici eseguiti dalla ditta Odorico di Torino su disegno del pittore Delle Ceste.
- 1966 ‐ 1966 (rifacimento impianto riscaldamento)
- Viene realizzato il nuovo impianto di riscaldamento a circolazione d'aria forzata, installato dalla ditta Bini.
- 1966 ‐ 1966 (restauro altare maggiore)
- Viene restaurato l'altare maggiore e vengono demoliti i due archetti che lo collegavano ai muri laterali.
- 1966 ‐ 1966 (cambio destinazione d'uso sacrestia)
- La sacrestia viene trasformata in coro laterale, mediante apertura nel muro tra il presbiterio e la sacrestia stessa.
- 1967 ‐ 1967 (realizzazione nuova sacrestia)
- L'acquisto della casa confinante con il coro e la sacrestia rende possibile l'ampliamento di un locale ricavandone una nuova sacrestia. Nella vecchia sacrestia vengono riaperte due finestre che erano state murate.
- 1969 ‐ 1969 (riparazioni campana grande e piccola)
- La campana grande viene riparata sostituendo le maniglie con tiranti in ferro a U. La campana piccola viene calata dal campanile e portata in officina ad Acqui Terme, dove vengono rinforzate le maniglie di attacco. Vengono eliminate le corde ed elettrificati i comandi di tutte le campane, con l'aggiunta di un orologio programmatore per farle suonare.
- 1969 ‐ 1969 (acquisto nuovo organo elettronico)
- Nonostante i vari restauri l'organo a canne si deteriora sempre più. Viene acquistato un organo elettronico della G.E.M. a due tastiere e pedaliera, sistemato presso l'altare di San Filippo.
- 1970 ‐ 1970 (restauro facciata)
- Nel mese di giugno l'impresa I.R.A.C. dei sigg. Podestà e Marcato di Milano inizia i lavori di restauro della facciata: vengono spicconati e rifatti gli intonaci, restaurate cornici, capitelli, modiglioni, fregi in stucco e le statue di S. Martino e S. Giuseppe; si procede con la raschiatura e la tinteggiatura a calce. L'impresa Brach-Prever si occupa del restauro della copertura in lose di Luserna del timpano e del cornicione; vengono rifatte in rame le coperture dei capitelli e sostituite gronde e canali, a cura del lattoniere Nepote; viene raschiata e riverniciata la croce sulla sommità del timpano dai decoratori Pagnoncelli e Verzino; il finestrone ovale viene dotato di una rete di protezione. Vengono restaurate la porta centrale e le due porte laterali del corridoio e della biblioteca; le tre porte interne della bussola d'ingresso vengono sostituite con altre in noce nostrano massiccio e vetri, a cura del sig. Bedda di S.Carlo.
- 1970 ca. ‐ 1970 ca. (realizzazione cappella feriale vecchia sacrestia)
- La vecchia sacrestia viene trasformata in cappella feriale. L'apertura verso il presbiterio viene chiusa con una porta vetrata scorrevole e pieghevole in legno di noce a riquadri, opera della ditta Bedda. La cappella viene dotata di altare in legno massiccio, opera di Francesco Bethaz di Villeneuve.
- 1971 ‐ 1971 (parziale rifacimento tetto)
- Parziale rifacimento del tetto della chiesa e della casa parrocchiale, con sostituzione dei canali e delle gronde. Tinteggiatura della casa parrocchiale.
- 1978 ‐ 1978 (collocazione dipinto Defendente Ferrari)
- La tavola su legno, raffigurante "l'Assunta dei mercanti di lana", opera di Defendente Ferrari, commissionata nel 1516 dalla corporazione dei mercanti di lana, viene trasferita presso la cappella feriale della chiesa. L'ancona era originariamente conservata nella chiesa di Santa Maria delle Grazie, presso il Convento degli Agostiniani di Ciriè. Con la chiusura del convento, nel 1798, fu acquistata da un nobile ricco, tal avvocato Triveri. Il 4 aprile 1800 l'ancona venne donata alla Compagnia di S.Vincenzo Ferreri, che la conservò nella chiesa del S.Sudario, dove all'inizio aveva la propria sede, dove restò fino all'attuale sistemazione.
- 1980 ca. ‐ 1980 ca. (manutenzione straordinaria campanile)
- Un'infiltrazione d'acqua sulla cuspide del campanile provoca il distacco e la caduta di una parte del cornicione; vengono eseguiti lavori di sostituzione di qualche lastra di rame e rifatti gli spigoli e il cornicione.
- 1981 ‐ 1981 (restauro campana grande)
- La campana grande viene calata dal campanile e portata a Reggio Emilia, nei laboratori della ditta Capanni e restaurata. Il 4 aprile 1981 viene nuovamente issata sul campanile.
- 1981 ‐ 1981 (impianto riscaldamento cappella feriale e sacrestia)
- Si ottiene un allacciamento alla rete del metano da via D.Giordano, permettendo l'installazione di un generatore di aria calda funzionante a metano per il riscaldamento della sacrestia e della cappella feriale.
- 1982 ‐ 1982 (sistemazione sagrato )
- Sostituzione delle bargioline con pietre di Luserna.
- 1986 ‐ 1986 (sostituzione organo elettronico)
- Dopo varie riparazioni l'organo viene sostituito con un nuovo G.E.M. Prelude.
- 1987 ‐ 1987 (rifacimento parziale tetto)
- La ditta Brach Prever si occupa del rifacimento della parte sud del tetto della chiesa e della pulizia del sottotetto. La ditta Bussolini provvede alla sostituzione di canali, faldali e gronde, con istallazione di ferma-neve.
- 1988 ‐ 1988 (rifacimento parziale tetto)
- L'impresa Vendrame Giuseppe si occupa del rifacimento del tetto sovrastante il presbiterio, il coro e la sacrestia. La ditta Bussolini provvede alla sostituzione di canali, faldali e gronde, con istallazione di ferma-neve. Vengono riparate le tettoie dell'oratorio e delle dipendenze rustiche.
- 2001 ‐ 2003 (restauro pala d'altare)
- Restauro della pala d'altare grazie al contributo del Lions Club Ciriè d'Oria, ricordato in una targhetta affissa sotto la pala.
- 2002 ‐ 2002 (restauro copertura)
- Restauro della copertura.
- 2004 ‐ 2004 (restauro dipinti)
- Restauro del ciclo di dipinti su tela del XVIII secolo.
- 2008 ‐ 2008 (manuntezione copertura)
- Manutenzione della copertura.
- 2015 ‐ 2016 (restauro campanile)
- Restauro conservativo e consolidamento delle facciate del campanile.
- 2016 ‐ 2016 (restauro dipinto Defendente Ferrari)
- Restauro conservativo del dipinto su tavola opera di Defendente Ferrari (1516) raffigurante l'Assunta.
- 1598 ‐ 1599 (voto carattere generale)
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- presbiterio ‐ aggiunta arredo (1970-80)
- Aggiunta di nuovi arredi, mensa, ambone e sedia del celebrante, posizionati in corrispondenza del presbiterio storico, di fronte all'altare originario. La mensa è in legno, con anteposto un paliotto di metallo dorato rappresentante l'Ultima Cena in rilievo, spighe di grano e grappoli d'uva e due statuine di S.Martino e S.Giuseppe; il paliotto risale al primo decennio del Novecento, opera del Priore Don Camusso. L'ambone ha struttura curvilinea in legno, con pannellature intagliate e rappresentazione della colomba in rilievo sul fronte. Le sedute del celebrante sono addossate alla parete, sul lato destro del presbiterio, costituite da una panca in legno con schienale lavorato, suddivisa in tre sedute, rivestita di tessuto rosso.
- presbiterio ‐ aggiunta arredo (1970-80)
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Data di pubblicazione
19/05/2022
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Fonte dei dati
Scheda di Censimento dei beni architettonici (Diocesi di Torino)