Beni architettonici
- Formigine (MO)
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Parrocchia di San Bartolomeo Apostolo
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Diocesi
Modena - Nonantola
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Regione ecclesiastica
Emilia Romagna
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Tipologia
chiesa
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Qualificazione
sussidiaria
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Denominazione principale
Chiesa dell’Annunziata
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La Chiesa dell'Annunciata risale al 1643 ed è conosciuta anche come "Chiesa Rigata" per la facciata a bande trasversali, bianche e nere, secondo l'uso delle chiese toscane. Ha subito numerose modifiche, tra cui l'arretramento della facciata di vari metri per consentire il passaggio della via Giardini. All'inizio del XX sec., infatti, quando si costruì la nuova arteria della via Giardini, fu abbattuta gran parte della chiesa.
Da quattro secoli è sede della Confraternita del S.S. Sacramento.
All'interno è possibile ammirare l'altare maggiore, la volta della chiesa dipinta e la cappella detta della "pietà".
L'importanza della chiesa è dovuta alla presenza di un pregevole dipinto di Bartolomeo Schedoni (sec. XVII), rappresentante l'Annunciazione, originariamente collocato in questa chiesa, poi requisito da Ercole III al fine di arricchire le Raccolte Estensi dopo la vendita di Dresda, sottratto a quelle Raccolte in seguito all'invasione napoleonica e finalmente ritornato alla sua originaria sede, nel corso dell'Ottocento. -
- Pianta
- Lo sviluppo in pianta è molto ridotto, in quanto presenta oggi una forma molto differente da quella realizzata nel Cinquecento a causa degli interventi a livello urbanistico, che hanno imposto una riduzione dimensionale soprattutto in termini di lunghezza e che hanno portato all’eliminazione delle prime due campate originarie. Così all’osservatore la chiesa pare infatti sproporzionata per l’altezza eccessiva rispetto alla lunghezza molto ridotta.
- Impianto strutturale
- Internamente la chiesa è connotata da un’unica navata coperta con una volta a botte; lateralmente non vi sono delle vere e proprie cappelle, ma delle arcate rientranti che ospitano due altari. Nell’angusto catino absidale trova posto l’antica ancona lignea dedicata a San Giovanni Battista, precedentemente situata in una delle cappelle laterali distrutte nei lavori di riduzione della chiesa, e le sue dimensioni gigantesche risultano sproporzionate rispetto a quelle del coro. Di fronte alla zona absidale vi è un piccolo presbiterio con l’altare Maggiore, separato dall’assemblea da una balaustra in marmo. Addossata alla chiesa si trova la modesta sagrestia.
- Fronti
- La facciata, dalla forma a capanna, è percorsa da una serie di rigature orizzontali bianche e nere che simulano una copertura in marmi ad imitazione dello stile rinascimentale fiorentino; due torri campanarie gemelle affiancano il corpo centrale leggermente aggettante. Al centro il portale d’accesso è sovrastato da un arco a pieno centro, sorretto da due colonnine ioniche in marmo, su mensole; all’interno si apre un rosone circolare impreziosito da una cornice marmorea al di sotto del quale è collocato un bassorilievo di marmo raffigurante la scena dell’Annunciazione alla Vergine. Il prospetto è caratterizzato, inoltre, da un alto basamento intonacato, che si ripete anche nei due campanili, che sovrastano il culmine della facciata per un terzo circa della loro altezza e presentano ciascuno due strette e lunghe finestrelle centinate; all’ultimo livello sono sostituite dalle grandi aperture a pieno centro che danno luce alle due celle campanarie simmetriche, che forniscono al corpo di fabbrica un notevole slancio verso l’alto. La zona absidale, molto più modesta, presenta un paramento in muratura di laterizio faccia a vista.
- Elementi decorativi
- La navata unica è coperta con una volta a botte affrescata, al di sopra di un cornicione modanato sorretto da paraste con capitelli compositi; le pareti sono decorate con numerosi affreschi.
- Coperture
- Il manto di copertura è in coppi.
- Pavimenti e pavimentazioni
- Il pavimento attuale, in elementi ceramici di ridotte dimensioni, è stato eseguito una quarantina d’anni fa applicandolo sopra la pavimentazione preesistente ormai in precarie condizioni, senza tuttavia eliminarla in modo da poterla recuperare in futuro.
- Pianta
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- 1546 ‐ 1546 (costruzione oratorio preesistente)
- Sorto intorno al 1546 all’esterno delle mura castellane per devozione alla Vergine Annunziata, il piccolo oratorio venne affidato alle cure della Confraternita del SS. Sacramento.
- 1617 ‐ 1673 (ampliamento chiesa preesistente)
- Il modesto oratorio venne ampliato a partire dal 1617, grazie al lascito di Don Giovanni Mazzanti (m. 1621), assumendo col tempo dignità di chiesa. Portato a compimento soltanto nel 1673 dopo l’elevazione del campanile (1669-1672), che in origine si presentava a sezione rettangolare e sormontava di poco l’altezza del coro, l’edificio venne decorato dal maestro di scagliola Carlo Antonio Garbi (1683) e, nel secolo seguente, abbellito dalle pitture murali di Tommaso Girotti e dagli stucchi di Giovanni Borsari.
- 1839 ‐ 1846 (consolidamento e restauro intero bene)
- Nell’Ottocento, la chiesetta venne sottoposta a ben due interventi di consolidamento murario e ad una campagna di restauro finanziata con il contributo degli affiliati alla Compagnia e dei cittadini formiginesi (1839-1846). Con gli stessi soldi si provvide anche a sostituire le antiche campane con tre nuovi bronzi fusi da Serafino Golfieri, ed a ricompensare il pittore Luigi Manzini per le due grandi tele raffiguranti S. Liborio e S. Geminiano che offre alla Vergine la città di Modena ed Il Redentore con S. Agata e S. Liberata inginocchiata davanti ad un neonato (1846), tutt’ora affrontate sulle pareti dell’aula maggiore.
- 1891 ‐ 1930 (riduzione fronte e prime navate)
- Tra la fine del XIX e gli anni Venti l’edificio subì profonde modificazioni. Infatti, al fine di allargare la via Giardini strozzata in quel punto tra il prospetto della Chiesa e le antiche mura castellane, l’antico oratorio venne decurtato della prima campata una prima volta nel 1891 ed una seconda volta, tra il 1927 ed il 1930, della seconda campata perdendo, oltre al campanile ed all’organo, due altari laterali e con essi gli affreschi e gli ornati settecenteschi. La riduzione della Chiesa comportò lo spostamento dell’antica ancona della cappella di San Giovanni Battista nel coro facendo risultare del tutto sproporzionato e sgradevole il rapporto tra il gigantesco altare ligneo e l’angusto catino absidale che l’accoglie. Il rifacimento della facciata avvenne nel 1930, con discutibili richiami ad un improbabile stile neoclassico.
- 1935 ‐ 1935 (costruzione nuova cappella laterale)
- Nel 1935 si procedette ad un’ulteriore stravolgimento di ciò che restava dell’antico Oratorio, edificando una nuova cappelletta a conclusione d’una opprimente galleria a botte, ove ancor oggi troneggia una Pietà di cartapesta.
- anni ‘90 ‐ anni ‘90 (manutenzione straordinaria intero bene)
- Una trentina d’anni fa venne eseguita una manutenzione dell’edificio, che comprese la sistemazione del manto di copertura in coppi e degli intonaci e tinteggi interni ed esterni. Si provvide anche all’aggiornamento degli impianti.
- 1546 ‐ 1546 (costruzione oratorio preesistente)
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Data di pubblicazione
10/09/2022
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Fonte dei dati
Scheda di Censimento dei beni architettonici (Diocesi di Modena - Nonantola)