Beni architettonici
- Montecarotto (AN)
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Parrocchia della Santissima Annunziata
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Diocesi
Jesi
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Regione ecclesiastica
Marche
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Tipologia
chiesa
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Qualificazione
sussidiaria
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Denominazione principale
Chiesa di San Filippo
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La chiesa è ubicata sul lato sinistro della via che porta alla piazza del paese; l'ingresso attuale, molto più in alto rispetto al piano stradale, è accompagnato da una scalinata con due rampe. Ha un volume piuttosto imponente caratterizzato da una statica facciata, a ridosso della quale spiccano il tiburio ottagonale e il campanile. Il prospetto principale, di recente restaurato, è suddiviso verticalmente in tre porzioni, di cui la centrale è in aggetto rispetto alle laterali. Rimarcano tale suddivisione delle lesene bianche. Oltre al portale di ingresso sono presenti delle finestre rettangolari.
L'ambiente interno si sviluppa su pianta centrale circolare con cupola inserita all’interno del tiburio. Sono presenti tre altari. -
- Ambiente interno
- La chiesa presenta una planimetria caratterizzata da un ambiente unico circolare nel quale si accede passando attraverso un piccolo volume a pianta rettangolare sottostante la cantoria con l'organo; nello specifico l'ambiente è suddiviso in otto porzioni di parete rimarcate da lesene bianche che si innalzano e si congiungono nell'occhio del tiburio ottagonale. Subito dopo l'ingresso, prima di arrivare nell'aula circolare, sono presenti due porte simmetriche: in quella di sinistra non è possibile accedere poichè conduce a locali attualmente puntellati a causa di infiltrazioni; la porta di destra conduce invece ai locali dell'ex monastero, attualmente occupati da un circolo per anziani. Oltre alla nicchia che ospita l'altare principale, sono presenti altri due altari laterali posizionati simmetricamente e riccamente decorati.
- Ambiente interno
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- XV ‐ 1456 (preesistenze intorno )
- L'origine della costruzione della chiesa è dovuta alla pestilenza scoppiata nella città di Jesi e nel contado nell'anno 1456. Allora la popolazione di Jesi invocò la Vergine presso un'edicola posta fuori la città e costruì in un solo giorno una cappella; inizialmente fu intitolata alla Madonna della Misericordia, poi alla Madonna delle Grazie. In tutto il contado in quel periodo furono erette chiese a lei intitolate, solitamente ubicate fuori dal pomerio e vicino alla porta principale .
- XVI ‐ XVI (preesistenze intero bene)
- Per lo stesso motivo anche a Montecarotto fu costruita una chiesa il cui antico nome era "Santa Maria delle Grazie". Venne edificata dalla Confraternita di Santa Maria e la sua fondazione risale agli inizi del Cinquecento. Alla stessa Confraternita ne era affidata la gestione e la custodia. E' questo il motivo per cui in origine la chiesa di San Filippo era conosciuta con il nome di "Santa Maria delle Grazie".
- 1561 ‐ 1561 (realizzazione tela ambiente interno)
- All'interno della chiesa era originariamente conservata la tela che la comunità montecarottese nel 1561 commissionò ad Antonuccio da Jesi, della famiglia degli Aquilini, figlio di Andrea da Jesi. La tela rappresentava la "Madonna delle Grazie" che con il suo manto protegge il popolo di Dio. Ora non è più presente.
- 1670 ‐ 1670 (costruzione monastero)
- Nel 1670 il Cardinale Cybo, poiché Montecarotto era privo di case religiose, riunì alcune giovani desiderose di un più elevato modello di vita spirituale presso la chiesa della Madonna delle Grazie, fuori delle mura, e accanto alla chiesa fece costruire un monastero. Le fanciulle seguirono la regola carmelitana di Santa Maria Maddalena de’ Pazzi e furono così dette Carmelitane. Il loro convento ebbe un forte incremento e il Cardinale Petrucci vi infuse anche il culto di San Filippo Neri. Per questo motivo la chiesa prese poi l'attuale nome di San Filippo. Il tempio originario era diverso da quello attuale: l'edificio era a pianta rettangolare e il piano di calpestio era molto più basso, probabilmente si trovava al livello del piano stradale odierno.
- 1710 ‐ 1710 (ampliamento e ricostruzione monastero e chiesa)
- Il monastero venne ampliato nel 1710 e la chiesa venne ricostruita nella forma odierna con pianta circolare e tre altari. Promotrici della nuova edificazione della chiesa e dell'annesso monastero femminile furono le suore carmelitane. Al suo interno la chiesa era ornata dal quadro dell'Aquilini (del quale non rimane alcuna memoria visiva poiché venne gravemente manomesso da un certo Capretti nel secolo XVIII), dalla tela che raffigura "La Madonna del Carmelo" del 1678 di Giacomo Pincellotti e dalla "Madonna con Bambino e i Santi Francesco, Giuseppe e Agostino" di Ercole Ramazzani. Le suore fecero inoltre dipingere quattro medaglioni sotto la volta della cupola raffiguranti storie di Santa Teresa, Sant'Elia e di San Giovanni della Croce.
- 1737 ‐ 1737 (riconoscimento pontificio monastero)
- Nel 1737 il monastero, su istanza del vescovo Antonio Fonseca, otteneva il riconoscimento pontificio.
- 1810 ‐ 1815 (passaggio di proprietà intero bene)
- Nel 1810 le suore furono private di monastero e chiesa. Nel 1815 tutto il patrimonio dopo il Trattato di Vienna fu compreso nell’appannaggio dato al principe Eugenio Beauharnais e poi al Comune.
- 1850 ‐ 1850 (cambio destinazione d'uso monastero)
- Il complesso, ormai vuoto ma ritornato di proprietà ecclesiastica, fu occupato nel 1850 dalle Suore Giuseppine di Chambery. Nel tempo questa è stato la sede dell’Ospedale del paese, poi della Scuola Materna parrocchiale. Oggi è sede della Scuola Media del paese, essendo i locali tornati di proprietà comunale. Alcune stanze sono altresì destinate a circolo ricreativo per gli anziani.
- 2006 ‐ 2006 (restauro coperture e volumi)
- Nel 2006 è stato posto in opera dall'amministrazione pubblica un importante piano di restauro che ha riguardato il rifacimento della copertura del tetto, della cupola ottagonale e della lanterna. Per la facciata della chiesa sono stati recuperati i colori originali. L'interno della chiesa è invece in attesa di restauro, così come il campanile.
- 2014 ‐ 2014 (destinazione d'uso ambiente interno)
- La chiesa viene utilizzata per il culto due volte all'anno: per la processione della Domenica delle Palme e per l'esposizione del Cristo Morto durante la Via Crucis.
- XV ‐ 1456 (preesistenze intorno )
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Data di pubblicazione
19/10/2022
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Fonte dei dati
Scheda di Censimento dei beni architettonici (Diocesi di Jesi)