Beni architettonici
- Loreggia (PD)
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Parrocchia della Purificazione della Beata Vergine Maria
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Diocesi
Treviso
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Regione ecclesiastica
Triveneto
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Tipologia
chiesa
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Qualificazione
parrocchiale
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Denominazione principale
Chiesa della Purificazione della Beata Vergine Maria
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La chiesa sorge sulla piazza centrale di Loreggia lungo il percorso dell'antica via Aurelia. L'edificio presenta un impianto basilicale classico seicentesco a navata unica. La fronte è scandita da lesene di ordine ionico reggenti un’alta trabeazione con cornice a dentelli, sopra la quale si erge il piano attico concluso da frontone a vento curvilineo ornato da tre statue acroteriali. Ai lati della navata sono addossati degli ampliamenti per l’alloggio delle nicchie degli altari e degli ingressi laterali. Il soffitto dell'aula è voltato a botte ribassata con cornici aggettanti in cui trovano posto gli affreschi. Le pareti laterali sono ritmate da lesene classiche, anche qui come in facciata sormontate da trabeazione con cornice a dentelli, sopra la quale, in corrispondenza delle cappelle laterali e al di sotto delle vele del soffitto, si aprono dei grandi finestroni con incorniciature in stucco. Il presbiterio, a pianta quadrata sormontato da cupola e chiuso sul fondo da un'abside poligonale, è ornato da una ricca decorazione plastica in stucco con episodi biblici ed evangelici, angioletti a tutto tondo e motivi rocailles.
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- Pianta
- Pianta di tipo basilicale a unica navata rettangolare con cappelle laterali, cappella presbiterale quadrata con abside poligonale e ai lati ambienti di servizio (sacrestie).
- Facciata
- Facciata, orientata a est verso la strada, che si rifà ad un sobrio classicismo veneto seicentesco con paraste ioniche e frontone a vento curvilineo.
- Prospetti
- Costruzione semplice a unica aula con ampliamenti addossati ai lati per l’alloggio delle nicchie degli altari e degli ingressi laterali. In corrispondenza dell'atrio meridionale si erge un protiro con pilastri laterali e due colonne doriche reggenti un timpano triangolare. I prospetti laterali sono dotati di finestre rettangolari, che hanno sostituito le aperture originali a mezza luna ancora visibili al di sotto dell’intonaco.
- Interni
- La spaziosa aula unica presenta le pareti laterali scandite da lesene alternate in prima e in terza campata alle nicchie degli altari laterali e in seconda campata dalle porte di ingresso laterali. In corrispondenza delle cappelle laterali, al di sopra della trabeazione, si aprono, simmetrici, dei grandi finestroni, incorniciati da decorazioni a stucco e coperti da vele che solcano la grande volta dell’aula. Quest'ultima è voltata a botte ribassata, quasi a guscia, e presenta al centro il grande affresco dell’Assunzione della Vergine, incorniciato all’interno di un ovale con cartocci ai poli a cui si accostano altri due dipinti raffiguranti coppie di santi. Al capo opposto della nave, l’arco maggiore, coronato in sommità da un decoro in stucco a cartoccio, apre sulla preziosa zona absidale, quadrata e chiusa sul fondo da un catino tondeggiante spicchiato e decorato da cornici a rilievo.
- Struttura
- I muri portanti sono in mattoni pieni in laterizio di tipo tradizionale, con alcuni inserti in pietra calcarea, anche con funzione decorativa.
- Coperture
- Tetto a capanna a doppia falda con struttura lignea costituita da capriate a doppio monaco. Manto in coppi tradizionali in cotto.
- Elementi decorativi
- All'interno ricca decorazione in stucco nella zona del presbiterio.
- Campanile
- La torre campanaria è allineata alla facciata, leggermente discosta sul lato settentrionale. Ha pianta quadrata. L'alzato riprende in forma semplificata la tipologia tradizionale del campanile veneto con alto fusto, o a canna, sormontato da cella campanaria caratterizzata da quattro ampie bifore, sovrastante tamburo ottagonale e svettante cuspide conica.
- Pianta
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- 1152 ‐ 1152 (documentazione storica intero bene)
- Nel 1152 citata come "Plebs de Aurelia" in una bolla di papa Eugenio III che ne riconosce la giurisdizione al vescovo di Treviso.
- 1184 ‐ 1184 (documentazione storica intero bene)
- Nel 1184 citata come "Plebem de Aurelia cum villa et pertinentis suis" in una bolla di papa Lucio III.
- 1190 ‐ 1190 (documentazione storica intero bene)
- La pieve di Loreggia viene citata con il titolo di ""Santa Maria" nel testamento di Gerardino da Camposampiero del 1190.
- 1678 ‐ 1678 (preesistenze intero bene)
- In una mappa del 1678 la chiesa compare orientata secondo l'asse est-ovest con abside a est.
- 1713 ‐ 1727 (ricostruzione e ampliamento intero bene)
- La chiesa viene ampliata e ne viene modificato l'assetto spostando l'abside da est a ovest.
- 1777 ‐ 1777 (consacrazione intero bene)
- La chiesa viene consacrata e dichiarata arcipresbiteriale dal vescovo di Treviso Paolo Francesco Giustiniani.
- 1789 ‐ 1792 (costruzione sacrestie)
- Vengono costruite le sacrestie ai lati del presbiterio.
- 1818 ‐ 1819 (restauro intero bene)
- La chiesa viene restaurata per riparare i danni subiti a seguito del cedimento della copertura e dell'arco centrale del coro.
- 1843 ‐ 1843 (aggiunta intero bene)
- Costruzione del protiro esterno in corrispondenza dell'atrio meridionale.
- 1868 ‐ 1868 (modifica intero bene)
- Nella chiesa vengono realizzate delle nuove finestre rettangolari, in sostituzione delle finestre termali ad arco risalenti alla costruzione settecentesca.
- 1923 ‐ 1923 (rifacimento facciata)
- La facciata viene rifatta e rifinita in marmorino.
- 1974 ‐ 1976 (restauro intero bene)
- Restauro completo dell'edificio dal pavimento alla copertura. Nell'occasione di questo restauro venne anche realizzata la cappella invernale ampliando una delle due sacrestie.
- 2014 ‐ 2016 (restauro intero bene)
- Restauro e ripristino funzionale delle strutture lignee di copertura, interventi di riparazione locale e inserimento di presidi antisismici sugli elementi di muratura. Consolidamento e restauro facciate. Consolidamento e restauro interni. Restauro delle superfici decorate.
- 1152 ‐ 1152 (documentazione storica intero bene)
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- presbiterio ‐ aggiunta arredo (1976)
- In occasione dei lavori di restauro nel 1976 sono state tolte le balaustrate dal presbiterio. In seguito, è stato collocato un altare mobile verso il popolo a forma di tavolo. Un ambone ligneo è stato posto a sinistra della scalinata di accesso al presbiterio. L'antico fonte battesimale è stato posizionato a destra dell'arcone presbiterale.
- presbiterio ‐ aggiunta arredo (1976)
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Data di pubblicazione
19/05/2022
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Fonte dei dati
Scheda di Censimento dei beni architettonici (Diocesi di Treviso)