Beni architettonici
- Mello (SO)
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Parrocchia di S. Fedele
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Diocesi
Como
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Regione ecclesiastica
Lombardia
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Tipologia
chiesa
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Qualificazione
parrocchiale
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Denominazione principale
Chiesa di San Fedele
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Assieme alla vicina chiesa di S. Giacomo in Roncaglia di Civo, la chiesa parrocchiale di S. Fedele in Mello è ritenuta uno dei migliori esempi di edificio sacro tardo barocco della Valtellina, sia per l'impianto architettonico, sia per la decorazione pittorica e la ricchezza di arredi. Tipica chiesa della controriforma, secondo il modello ispirato dall'arcivescovo di Milano Carlo Borromeo, la chiesa di Mello è costituita da un'unica ampia navata rettangolare, ricoperta da volta, ben illuminata, sulla quale si aprono sei alte cappelle laterali, e conclusa da un ampio ed elevato presbiterio semicircolare. All'esterno appare come un blocco compatto in quanto i muri perimetrali si elevano dal fondo delle cappelle fino alla gronda, con una facciata allo stesso tempo sobria e imponente, come per la maggior parte delle chiese locali.
La grandiosità della costruzione e la ricchezza degli arredi (altari, balaustre, confessionali, pulpiti, organo, apparati processionali, argenteria, paramenti) si deve sia alle facoltose famiglie locali (fino a tutto il Settecento), sia ai proventi degli emigranti, a Roma, in particolare fino a tutto l'Ottocento, e successivamente oltre oceano. -
- Impianto strutturale
- La chiesa di S. Fedele di Mello è strutturata su un corpo principale orientato sull'asse est-ovest con addossate a nord la torre campanaria e a sud la sacrestia. La chiesa è ad un'unica navata concepita ad aula con sei cappelle laterali e un abside poligonale. Vi sono due ingressi laterali a nord e a sud e un ingresso principale a ovest che prospetta su un'ampia piazza. La struttura in muratura composta da pietra e malta così come la volta. La copertura dell'aula è stata realizzata con una volta a tutto sesto del diametro di 12 m. mentre il catino dell'abside è realizzato con una volta in pietra e malta che si può assimilare a 1/4 di sfera del diametro di circa 8 m. La copertura della chiesa è su più livelli; mentre l'aula è coperta con tetto a due falde, la rimanente parte dell'edificio è coperta con tetti discontinui posti a livelli differenti e di forma tale da adattarsi alla struttura sottostante.
- Murature
- Le murature della chiesa sono in pietrame e malta. Le pietre sono di origine locale, presumibilmente cavate in prossimità della chiesa. Il materiale è granito mentre la pezzatura è molto varia. Pensate presumibilmente per essere intonacate, anche le facciate esterne a nord e a est sono state realizzate con pietrame di piccola pezzatura e poco curata. Lo spessore dei muri è notevole.
- Volta
- L'aula è coperta con una volta a tutto sesto in pietra e malta. In corrispondenza delle pareti delle cappelle laterali che fungono da setti si trovano gli archi della volta con i tiranti metallici. I tiranti sono costituiti da un elemento metallico di sezione rettangolare con chiavi sulla muratura esterna. Lo spessore della volta è variabile; si è stimato uno spessore in corrispondenza della chiave di circa 30 cm. Anche la volta dell'abside è in muratura e malta. Posizionata ad una quota inferiore, si stacca dai muri laterali con una elegante cornice.
- Coperture
- La copertura della chiesa è stata realizzata con un tetto in legno con un manto di piode. Mentre i tetti sopra l'abside e la sacrestia, essendo di piccole dimensioni, non necessitano di strutture particolari, il tetto che copre l'aula è sostenuto da capriate.
- Pavimenti e pavimentazioni
- La pavimentazione della chiesa è in pietra di colore scuro. Le lastre di dimensioni regolari (quadrate o rettangolari) sono posate in modo da evidenziare il corridoio centrale che dall'ingresso porta alla zona del presbiterio e le zone laterali dedicate al passaggio.
- Pianta
- La pianta della chiesa è molto semplice: presenta una navata rettangolare con cappelle laterali rettangolari e abside poligonale di larghezza ridotta rispetto alla navata.
- Elementi decorativi
- L'interno della chiesa è riccamente decorato con affreschi, stucchi, cornici e lesene. Gli altari marmorei sono impreziositi da dipinti di notevole fattura, in particolare del Carloni. La volta è affrescata ad opera del Fumagalli. La chiesa conserva anche opere lignee riccamente decorate: gli stalli del coro, i pulpiti e i confessionali. Una balaustra in marmo scuro con inserti policromi divide l'aula dal presbiterio dove trova posto la mensa e l'altare anch'esso in marmo proceduto da una piccola zona rialzata sempre in marmo chiaro.
- Campanile
- La torre campanaria è alta 35 m. ed è dotata di 5 campane azionate da un sistema elettrico. La torre è in pietra e si accede alla sommità attraverso una scala in ferro posta all'interno della stessa. La torre è posta in fianco all'abside nella parte a nord e funge da collegamento interno alla adiacente cappella di S. Giuseppe o cappella dei Confratelli addossata alla chiesa di S. Fedele.
- Impianto strutturale
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- 1441 ‐ 1441 (preesistenze intero bene)
- La più antica notizia riguardante la primitiva chiesa di S. Fedele a Mello risale al 1441, quando divenne parrocchia autonoma, staccandosi da Traona secondo don Santo Monti (Atti della visita pastorale diocesana di F. Feliciano Ninguarda vescovo di Como, ordinati e annotati dal sac. dott. Santo Monti, Como 1892/98), o direttamente dalla pievana di Olonio secondo Martino Fattarelli (M. Fattarelli, La sepolta Olonio e la sua pieve alla sommità del lago di Como e in bassa Valtellina, Lecco 1986).
- 1624 ‐ 1624 (preesistenze intero bene)
- Successivamente ampliata, nel 1624 il vescovo Sisto Carcano definisce la chiesa "in parte de novo fabbricata" e la consacra, con tre altari.
- 1668 ‐ 1668 (preesistenze intero bene)
- Nel 1668 la chiesa viene descritta (Atti Visita Pastorale Vescovo Torriani) con cinque altari, con la navata solo parzialmente ricoperta da volta, col campanile sul lato nord.
- 1682 ‐ 1699 (costruzione intero bene)
- Le poche notizie sulla costruzione della chiesa attuale sono desunte dagli atti della visita pastorale del Vescovo Francesco Bonesana: i lavori iniziarono nel 1682, ma nel 1697 la costruzione era giunta solo "circa alla metà delle mura, essendo terminato il coro con un bello campanile, sacristia, et ancora avanzatesi nel resto della chiesa". La chiesa antica, di cui si era dovuto demolire una parte per consentire l'avanzamento dei lavori per il nuovo edificio, risultava pericolante, tanto che si chiese al vescovo l'autorizzazione a benedire e officiare la nuova chiesa non ancora terminata. Nel 1699 il vescovo Bonesana concesse l'autorizzazione, "obligando però quei parochiani a terminare la fabbrica e stabilirla dentro il termine di tre anni". Di fatto, aperta al culto la nuova chiesa, le prescrizioni del vescovo non vennero subito rispettate in quanto i lavori risultavano "di gran dispendio".
- 1706 ‐ 1707 (costruzione volta)
- Risale al 1707 l'unico documento riguardante la costruzione della chiesa presente nell'Archivio parrocchiale: è il contratto stipulato il 27 marzo di quell'anno tra i fabbricieri e i capimastro ticinesi Martino Adamo di Carona (Lugano) e Francesco Bolla di Cevio (Valle Maggia) per "fare et edificare, ultimarla rusticamente ... tutta la volta (della chiesa), tanto quella fatta l'anno 1706 come quella che è da fare per il presente anno" al prezzo di 160 filippi da versare in parti uguali ai due capimastro, i quali "siano tenuti a bonificare il ricevuto dalli fabritieri dell'anno 1706 in detta somma". Pur sull'unica testimonianza di questo documento, in base alle conoscenze acquisite riguardo all'attività dei mastri ticinesi in Valtellina, si può ragionevolmente ritenere che Martino Adamo non abbia solo realizzato una parte della volta della chiesa ma, col suo omonimo genitore (deceduto entro il 1696), sia stato l'artefice dell'intera costruzione, se non addirittura del progetto.
- 1721 ‐ 1732 (costruzione portali)
- Nel 1721 fu costruito il ricco portale maggiore, nel 1732 la porta a sud.
- 1763 ‐ 1763 (decorazione intero bene)
- Notevole la decorazione pittorica di Carlo Innocenzo Carloni con gli affreschi del presbiterio e del coro (1763) e con le pale d'altare del "Martirio di S. Stefano", della "Crocifissione" e della "Madonna del Rosario".
- 1926 ‐ 1928 (decorazione intero bene)
- La decorazione intera è stata completata fra il 1926 e 1928 con il grandioso ciclo pittorico della volta a cura di Eliseo Fumagalli.
- 2014 ‐ 2014 (restauro copertura)
- L'8.9.2014 sono iniziati i lavori di restauro della copertura, terminati il 10.12.2014.
- 1441 ‐ 1441 (preesistenze intero bene)
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- ambone ‐ aggiunta arredo (1982)
- L'ambone, in legno e amovibile, è stato realizzato nel 1982.
- mensa ‐ aggiunta arredo (1982)
- La mensa, in legno e amovibile, è stata realizzata nel 1982.
- ambone ‐ aggiunta arredo (1982)
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Data di pubblicazione
19/05/2022
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Fonte dei dati
Scheda di Censimento dei beni architettonici (Diocesi di Como)