presentazione

La storia del Museo Diocesano di Fermo ha radici lontane: Mons. Cleto Bellucci, Vescovo titolare dell'Arcidiocesi fermana fino al giugno del 1997, aveva, già da tempo preso coscienza dell'esigenza di offrire adeguata collocazione allo straordinario patrimonio artistico della Cattedrale e di altri siti.
Tali opere erano certamente ben custodite, ne era garantita la sicurezza, ma non potevano essere apprezzate e fruite da alcuno. La storia ha inizio, pertanto, circa 15 anni fa quando Mons. Bellucci decise di procederne alla progettazione e successiva realizzazione, individuando i locali necessari in quelli della estinta Confraternita del Suffragio ubicati a fianco della Cattedrale. Le pessime condizioni di conservazione, la necessità di ampliare gli spazi acquisendo dei locali prima, dell'Istituto dell'Amore Misericordioso e poi del Comune di Fermo, gli indispensabili adeguamenti per l'abbattimento delle barriere architettoniche, gli impianti ed altro ancora richiesero molti anni di lavoro e una indispensabile ricerca delle necessarie risorse finanziarie.
Si susseguirono imprese, collaborazioni, pareri delle competenti Soprintendenze in materia. Architetto e direttore dei lavori, in tutto questo tempo, è stato Fabio Torresi a cui si deve anche la progettazione dell'allestimento, dalla disposizione delle opere al design delle teche.
I lavori trovarono rapida accelerazione nel corso di questo ultimo anno e mezzo, nel momento in cui, terminati tutti quelli che riguardavano le strutture architettoniche e l'impiantistica, si poté concretamente procedere all'allestimento. Mons. Gennaro Franceschetti, fin dal suo arrivo nell'Arcidiocesi di Fermo, nel settembre del 1997, ha creduto fortemente nel Museo come "bene" pastorale e quindi come strumento di evangelizzazione, di formazione culturale, di dialogo ed incontro anche con chi non è particolarmente partecipe della vita cristiana, e in questo ultimo periodo ha sostenuto, promosso, favorito e sollecitato la conclusione dei lavori; l'Ufficio Beni Culturali Ecclesiastici nella persona del direttore Mons. Germano Liberati e dei suoi collaboratori ha curato la disposizione delle opere, i piccoli interventi di aggiustamento, l'apparato didattico. Ruolo di grande importanza lo ha svolto il Vicario Generale Mons. Armando Trasarti al quale, in questa delicata fase conclusiva, è stato affidato il coordinamento generale nonché l'onere di una equilibrata ed oculata gestione delle risorse finanziarie. Ruolo, il suo, sempre vigile e attento, scrupoloso a che tutto procedesse nei tempi e nelle modalità previste.
Finalmente il 16 aprile 2004, alla presenza del Ministro per i Beni Culturali On. Giuliano Urbani, di numerosissime autorità civili e religiose e gran folla di cittadini, il Museo è stato solennemente inaugurato: un Museo che vuole essere il "polo" di una ricchissima e preziosissima rete di Musei e raccolte parrocchiali diffuse nel territorio dell'Arcidiocesi. La Chiesa fermana infatti, in questi anni, si è dimostrata molto sensibile alla tutela e valorizzazione del patrimonio storico artistico, numerosi sacerdoti con grande passione ed entusiasmo nonché sacrifici economici hanno sistemato locali, realizzato impianti, restaurato opere, allestendo, piccoli, ma straordinari Musei parrocchiali.

Servizi

• Visite guidate
• Non sono presenti barriere architettoniche
• Servizi Igienici
• Agevolazioni per disabili
• Biglietteria
• Servizio Accoglienza al pubblico

Codice CEI

• CEI461M00001