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La Magna Charta del 1217 in mostra a Vercelli

Evento a cura del Comune di Vercelli in collaborazione con l'Arcidiocesi, l'Università del Piemonte Orientale e il Comitato per le celebrazioni per l’VIII centenario dell’Abbazia di Sant’Andrea

Vercelli, Vercelli - Arca, ex chiesa di San Marco, dal 23/03/2019 al 09/06/2019

Vercelli, Vercelli - Arca, ex chiesa di San Marco Vercelli, Vercelli - Arca, ex chiesa di San Marco

La Città di Vercelli, a 800 anni dalla fondazione dell'Abbazia di Sant'Andrea, espone per la prima volta in Italia il manoscritto della Magna Charta Libertatum, nella sua redazione del 1217, che proviene dal Capitolo della Cattedrale di Hereford nel Regno Unito.
La mostra è un omaggio al Cardinale Guala Bicchieri che, con la posa della prima pietra alla data convenzionale del 19 febbraio 1219, diede avvio alla costruzione dell'abbazia, dando vita nel corso dei sette anni successivi a uno dei primi esempi di costruzione gotica in Italia.
Ma la storia ci consegna l'importanza e il peso politico internazionale del Cardinale Guala Bicchieri, insieme alle sue grandi doti diplomatiche, soprattutto perché la sua figura è legata alla vicenda della Magna Charta Libertatum, documento scritto in latino che il re d'Inghilterra Giovanni Senzaterra fu costretto a concedere ai baroni del Regno, suoi diretti feudatari, presso Runnymede, il 15 giugno 1215.
Per la prima volta nella storia un documento di natura giuridica elenca i diritti fondamentali del popolo (o di una parte del popolo) e riconosce che nessuno, sovrano compreso, è al di sopra della legge e che chiunque ha diritto ad un processo equo. Per queste ragioni la Magna Charta viene ancora oggi ritenuta da molti studiosi il primo documento fondamentale per il riconoscimento universale dei diritti del popolo, nonostante fosse inscritta nel quadro di una giurisprudenza di tipo feudale, nonché il documento che ha decretato la nascita del moderno stato di diritto o per certi versi della forma moderna della democrazia. Guala Bicchieri, legato pontificio presso la corte inglese e tutore del giovane re inglese Enrico III fece da "supervisore" al documento ponendo il proprio sigillo sia nella versione revisionata del 1216, sia nella riconferma della carta qui esposta, redatta nel 1217.
Le doti diplomatiche del Cardinale fecero sì che questa seconda versione della Carta avesse miglior sorte della precedente. Ma l'importanza delle missioni affidategli dal Pontefice e il ruolo che giocò sullo scacchiere internazionale, non fecero dimenticare al prelato l'amore per la sua città e due anni dopo finanziò con le sue rendite la realizzazione dell'Abbazia di Sant'Andrea di Vercelli.
L'allestimento scenografico nello spazio dell'Arca metterà in luce le caratteristiche e l'importanza della Magna Charta e del Cardinale Guala Bicchieri, permetterà di far conoscere la sua storia e il legame con la città di Vercelli, in un viaggio temporale attraverso il medioevo e i secoli successivi per scoprire non solo la storia del documento e dei personaggi ad esso collegati, ma soprattutto focalizzare l'attenzione sulla figura di Guala.


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