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I canti della Madonna di Fonti

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Paesaggi sonori e "Capitoli" della tradizione religiosa del Santuario Diocesano di Santa Maria di Fonti.

Tricarico, Tricarico, 23/11/2019

Il pellegrinaggio al Santuario mariano di Fonti, nell'agro di Tricarico, coinvolge flussi di fedeli provenienti da vari centri, anche delle diocesi limitrofe, che alternandosi nelle domeniche di maggio si recano per venerare Maria, fonte delle grazie. Questo carattere interdiocesano rende tale luogo di culto unico nel suo genere; tutt'oggi ogni singolo pellegrinaggio ha delle proprie peculiarità. Il più importante, quello dei fedeli di Tricarico, si svolge il 1 maggio snodandosi nel tratto Tre Cancelli-Fonti. Fino agli anni '70, nella prima domenica del mese, il gruppo dei fedeli giungeva a Fonti a piedi, alcuni scalzi per devozione. Partendo la mattina dalla Cattedrale dopo la messa officiata dal parroco veniva portato in processione il braccio reliquiario di San Pancrazio, accompagnando il corteo fino alla Chiesa di Santa Maria dell'Olivo.
Nutriti gruppi di donne animavano la processione portando le "Sette Madonne sorelle". Si tratta di sette quadri raffiguranti le devozioni mariane presenti a Tricarico che, montati su vessilli rivestiti di veli sponsali, venivano trasportati dalle "verginelle", ragazze nubili che reggevano i nastri votivi. Nel tragitto s'intonava il "Capitolo", un canto agiografico narrante i miracoli compiuti dalla Vergine, accompagnato dal suono delle zampogne. Negli ultimi anni, si sta cercando di recuperare i tratti primigeni della festa, volti alla conservazione di un paesaggio sonoro definito dalle musiche e da i canti religiosi, ma anche dai canti all'altalena, che oggi sopravvivono grazie a pochi ultimi depositari.
I progetti previsti nei prossimi anni vertono sulla registrazione sonora dei canti, sulla trascrizione musicale e catalogazione degli stessi, e infine sulla pubblicazione tramite riproduzione audiovisiva sui social media. Tutto questo non solo ha la finalità di tutela e valorizzazione del patrimonio immateriale ma anche quella di ampliare la conoscenza dei canti popolari mariani ancora tutti da scoprire.

A cura di Rosi Rocco

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