Dopo il restauro, il Crocifisso ha rivelato una scoperta incredibile rimasta nascosta a causa delle numerose ridipinture avvenute nei secoli. Si tratta, infatti, di un Crocifisso "parlante" perché conserva al suo interno un meccanismo molto rudimentale attraverso il quale si muove la lingua. Il Crocifisso, in legno di tiglio, veniva utilizzato durante i riti della Settimana Santa ed in particolare, per la drammatizzazione dei momenti di agonia di Gesù. La scultura rappresenta un Cristo morente, con gli occhi semichiusi e la bocca semiaperta quasi a proferire le ultime parole. I dettagli anatomici sono resi anche attraverso l'incarnato e le vene, realizzate con cordini di canapa. Tutto ciò contribuisce a restituire un forte realismo all'opera stessa. Oggi, il Crocifisso si presenta nel suo originario aspetto e, dopo esser stato esposto al Museo Diocesano Matronei Altamura, attualmente è conservato nella Chiesa di San Francesco da Paola da cui proviene.
Proponiamo, qui di seguito, la visione del video in cui, attraverso il Vangelo secondo Giovanni, vogliamo rivivere i momenti intrisi di fede a cui assistevano i fedeli durante la Passio.
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Il Cristo che parla - una scoperta incredibile
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