Ogni chiesa racconta mille storie... oggi vogliamo raccontarvi la storia del vescovo Giovanni Cacciafronte... uomo e vescovo - come lo descrivono le cronache medioevali- onesto e caritatevole...
In un giorno del 1184, forse il 16 di marzo, il vescovo Giovanni Cacciafronte usciva dalla porta del castello vescovile, vicino al Duomo, per recarsi alla scuola di Teologia. Il vescovo era accompagnato dal suo fedele servo Enrico da Creazzo.
Ad un tratto gli si avvicinava un poverello chiedendogli in elemosina una veste per coprirsi. Il vescovo, mosso da pietà, ordinava ad Enrico di comprarne una. Il servo, temendo di lasciare solo Giovanni, non voleva allontanarsi ma, di fronte all'insistenza del vescovo, fu costretto ad obbedire.
Mentre Enrico si allontanava per eseguire l'ordine sentì un gran trambusto. Corse subito indietro con la spada sguainata ma era troppo tardi: il vescovo era stato pugnalato. Si venne poi a sapere che l'assassino, un tal Pietro di Petramala, era un sicario mandato da alcuni nobili vicentini da tempo in lite con Giovanni per il controllo di alcuni territori. Le fonti ricordano tra i "signori" che parteciparono alla congiura il nome del Conte Uguccione Maltraversi, vassallo della Chiesa vicentina. L'uccisione del vescovo si inserisce, quindi, nella grande Lotta per le Investiture.
Questa storia è raccontata da alcune opere d'arte presenti all'interno della Cattedrale di Vicenza, tanta e tale era infatti la devozione verso questo vescovo che fu sepolto all'interno di un altare-urna e l'immagine del suo assassinio venne immortalato in un'ancona firmata da Antonino da venezia nel 1441 che ancor oggi splende per bellezza.
(dalla pagina Facebook del Museo diocesano di Vicenza)