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Il Rotolo con Atti degli Apostoli

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Un tesoro del XIII secolo

Museo del Tesoro del Duomo (Vercelli), Vercelli, 12/05/2020

Il Rotolo con scene degli Atti degli Apostoli, esposto nella prima sala del Museo del Tesoro del Duomo, è lungo circa 180 cm e si data alla seconda metà del XIII secolo.
In diciotto scene, realizzate su due registri contrapposti ad inchiostro bruno e con dettagli in verde o rosso, sono raffigurati alcuni episodi tratti dagli Atti degli Apostoli. Nei margini vengono narrate le diverse vicende, attraverso didascalie formate da distici leonini.
Alle due estremità sono riportati altri due distici leonini, da un lato «Hoc notat exemplum media testudine templum / ut renovet novitas quod delet longa vetustas»; e dall'altro «Hic est descriptum media testudine pictum / ecclesiae signans ibi que sunt figurans». I disegni avevano quindi una finalità specifica, ma non ancora del tutto chiara: potevano fornire il modello per un restauro o forse un rifacimento dei dipinti presenti all'interno di una chiesa oppure ancora mantenere memoria di pitture che sarebbero state sostituite. Gli studiosi sono abbastanza concordi nell'identificare la Cattedrale di Sant'Eusebio come il luogo dal quale le pitture erano state copiate, facendo riferimento anche alla nota Settecentesca apposta sul retro della pergamena in cui si afferma che si tratta del «disegno de quadri dipinti nella volta della nave maggiore della Chiesa di S. Eusebio".
Inoltre, un'impegno quale quello prospettato dalle iscrizioni si inserisce bene nella rinascita culturale e religiosa vissuta dalla Diocesi vercellese tra la fine dell'XII e i primi anni del XIII secolo, sotto l'episcopato di Alberto (1149-1214), oggi venerato come santo.
Il ciclo degli Atti degli Apostoli rappresentato nel Rotolo riveste una notevole importanza iconografica perché la particolare successione delle scene, piuttosto rara, rimanda ad alcune opere, sia pittoriche sia scultoree, con la medesima sequenza e, secondo alcuni studiosi, forse aventi un comune ed oggi ignoto modello bizantino del X secolo, giunto in Italia tra XI e XII secolo.
Il miniatore del Rotolo è il medesimo artista che ha realizzato le straordinarie miniature con foglia oro del Codice C della Biblioteca Capitolare di Vercelli, l'Evangelistario datato al XIII secolo, la cui legatura preziosa in argento, oro, smalti e pietre preziose è oggi esposta al Museo del Tesoro del Duomo di Vercelli. Inoltre, stretti rapporti iconografici vi sono anche con il Codice LX, conservato nella medesima biblioteca e contenente la vita di santi monaci Egiziani e i Dialoghi di Gregorio Magno (1190-1200). Entrambi i manoscritti sono stati prodotti nello scriptorium eusebiano, confermando un'esecuzione locale anche per il Rotolo.

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