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La Madonna di Reggio

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Museo diocesano sede di Sarzana (Sarzana), Sarzana (SP), 17/05/2020

Il museo diocesano conserva, oltre alle numerose opere provenienti dalle chiese, alcune ‘Maestá', immagini devozionali (realizzate nel nostro territorio per la maggior parte in marmo), in origine collocate sui muri delle case o sulla pubblica via. Una di queste maestà raffigura la Madonna di Reggio o Madonna della Ghiara. Si tratta di una delle immagini più venerate nel territorio lunigianese a partire dalla fine del '500. La diffusione di questa devozione ha una storia molto particolare.
Il 29 Aprile 1596 l'immagine della Madonna con il Bambino, posta sul muro esterno del convento dei Servi di Maria lungo il corso del fiume Ghiara (Reggio Emilia) compì il primo di una
lunga serie di miracoli, guarendo un bambino sordomuto. Solo pochi giorni dopo, il 5 maggio 1596 accadde un primo eclatante miracolo in Lunigiana: a Fivizzano si materializzò prodigiosamente una stampa della Beata Vergine della Ghiara nella casa di un'inferma (che invano l'aveva chiesta a un conoscente che spesso si recava a Reggio ) guarita, poi, subito dopo l'apparizione; l'immagine comparsa a Fivizzano operò nel tempo diversi miracoli, fino a che il vescovo di Sarzana, Giovan Battista Salvago, mandò una relazione informativa alla Santa Sede e ottenne dalla congregazione romana del
Sant'Uffizio l'autorizzazione a trasferirla nella chiesa parrocchiale e a venerarla pubblicamente. La traslazione sull'altar maggiore della chiesa diede origine ad un culto dipendente da quello reggiano, ma in seguito ad un ulteriore miracolo avvenuto nel 1628, il 24 febbraio dell'anno dopo il Comune di Fivizzano elesse come proppria protettrice la Madonna della Ghiara raffigurata nell'immagine cartacea. Consolidatasi per altri prodigi nel corso del ‘600 e del ‘700, la devozione finì per rendersi autonoma con il Beneplacito di Roma, e l'incisione su carta, incollata ad una tavoletta di legno assunse l'intitolazione di Madonna dell'Adorazione, per la quale nel 1733 venne eretto un sontuoso altare di marmo. La Lunigiana fu una delle zone di maggior diffusione della devozione, probabilmente perché attraversata da numerose vie di transito che la collegavano al vicino ducato Estense, garantendo scambi costanti.

(testo e immagine dal post del 17 maggio 2020 sulla pagina Facebook del Museo diocesano di Sarzana)

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