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Una dote a rate (1867)

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Archivio storico diocesano (Brescia), 02/09/2020

Camilla è una giovane e virtuosa fanciulla che presto andrà sposa al nipote di questo monsignore.
Il padre di Camilla scrive all'Eccellenza e fa presente che "le condizioni tutte in cui si trova l'ottimo di Lei nipote darebbero certamente diritto allo stesso [nipote] di richiedere una dote maggiore di quella che mi sia permesso di assegnare ad una mia figlia".
Il genitore si scusa: sebbene sia consapevole che la felice unione ne meriterebbe un tanto di più, tuttavia non ce la fa a conferire più di 40 lire di dote: 30 lire subito, alla stipula del contratto, e le restanti 10 lire in tre anni.
E, d'altra parte, per la giovane figlia, auspica solamente, da parte della famiglia del nubendo, una "sincera e paterna affezione, da preferirsi a qualunque vana ed inutile esternazione di pompa".
[Carte ad annum, Anno 1867]

(testo e immagini dal post Facebook dell'Archivio storico diocesano di Brescia del 2 settembre 2020)

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